reso il Brunello di Montalcino una delle icone del vino italiano di qualitร del mondo. Franco รจ stato un autentico custode del Brunello nella sua impostazione originaria, portando avanti un'idea di Brunello che non ha mai guardato a mode oย influenze dei mercati internazionali. Ci ha regalato alcune delle piรน alte espressioni enologiche d'Italia, vini memorabili, multidimensionali, di fedelissima adesione al terrorio, d'infinita longevitร ; tra le tante citiamo le Riserve 2004, 1975,1955. Di Franco ci piace ricordare il suo profilo d'autentico gentiluomo: garbato nei modi, misurato nelle parole. Una perdita non solo per Montalcino ma per tutto il mondo del vino italiano.
In omaggio a Franco Biondi Santi ripubblichiamo una grande verticale dei suoi vini uscita sul nostro mensile nellโaprile del 2005 con degustazioni di Eleonora Guerini e testo introduttivo di Daniele Cernilli. Un modo per salutare Franco e per sottolineare il ruolo che la sua figura aveva e che ben emerge dallโarticolo e dalle note di degustazione.
Fare dei paragoni fra vini e le piรน svariate cose รจ uno degli artifici retorici piรน diffusi e francamente piรน banali. Perรฒ qualche volta funziona e riesce a rendere chiaramente lโidea delle caratteristiche piรน emblematiche di aziende e dei vini stessi. Cosรฌ, affermare che il Brunello di Montalcino Riserva della Tenuta Il Greppo dei Biondi Santi sia la Rolls Royce del vino italiano, non รจ soltanto un modo immediato per renderlo piรน comprensibile, ma รจ anche il sottolineare uno stile, unโesclusivitร , una tradizione, che indubbiamente quel vino e quella mitica casa automobilistica possiedono in comune.
Del resto, la storia dellโauto e quella del Brunello iniziano quasi nello stesso periodo. Ferruccio Biondi Santi โinventaโ nei fatti quel grande rosso intorno al 1880, eliminando dalla ricetta del Chianti di allora le uve bianche e creando un vino molto piรน longevo e corposo. Pensate solo che solo nel 1996 il disciplinare di produzione del Chianti Classico ha chiaramente consentito di produrre quel vino senza apporto di trebbiano e malvasia, ben oltre un secolo dopo.ย La prima annata di Brunello che รจ ancora bevibile รจ il 1888, della quale esistono ancora due bottiglie nella cantina dei Biondi Santi. Il 1891, perรฒ, non รจ solo ancora bevibile, รจ ancora buonissimo. In unโepoca nella quale il termine โvendemmia del secoloโ รจ cosรฌ inflazionato, si puรฒ sostenere con buone ragioni che quella del 1891 รจ stata la vendemmia del secolo XIX a Montalcino.
Pochi anni dopo, nel 1904, Charles Rolls ed Henry Royce si incontrarono al Midland Hotel di Manchester. Royce giร progettava e produceva automobili di grande qualitร , il suo motto era โtendi alla perfezione in tutto quello che fai. Prendi il meglio che cโรจ e miglioralo ancora. Se non esiste, progettaloโ.ย A ben vedere, potrebbe essere anche il motto di Ferruccio Biondi Santi e di suo figlio Tancredi, lโuomo che, dal 1925 in poi, fece del Brunello uno dei protagonisti della scena vitivinicola mondiale. Proprio come la Silver Ghost di Rolls e di Royce, che nacque solo nel 1907, ma che รจ andata avanti, evolvendosi nei modelli, per molti e molti anni, proprio fino al 1925.
Di Brunello se ne faceva molto poco a quellโepoca. Cosรฌ i Biondi Santi crearono con alcuni altri soci, una cantina cooperativa, che rimase in attivitร fino alla fine della II Guerra Mondiale. Con la vendemmia del โ45, eccezionale un poโ in tutta Europa, vale la pena di ricordare un monumentale Mouton Rothschild ancora formidabile oggi, ritorna il Brunello Riserva dei Biondi Santi come vino del Greppo e non come prodotto di diversi vigneti.ย Dieci anni dopo ecco la Riserva del โ55, forse la migliore di sempre, ed ecco unโaltra vendemmia del secolo, stavolta per il XX. Nel frattempo la Rolls Royce varava modelli storici, come la Phantom III nel 1936, la prima V12 della Casa di Goodwood, la Montalcino inglese dellโauto. O la mitica Silver Cloud, prodotta dal โ55 al โ66.
E il Brunello diventa anche altro. Nascono altre cantine, altri marchi, alcuni molto prestigiosi. Tancredi Biondi Santi e le sue vigne del Greppo restano a presidiare un ideale di tradizione e di classicitร . Solo sangiovese, detto in zona sangiovese grosso, lunghe macerazioni e lunga permanenza in grandi botti di rovere di Slavonia, vini longevi, sostenuti da unโaciditร evidente e tipica e da un apporto polifenolico mai aggressivo. Parola dโordine: eleganza che si affina nel tempo. Prezzi dei vini, di conseguenza, elevati. Il Brunello dei Biondi Santi non รจ un vino per tutti, insomma, o quanto meno, non รจ un vino da bere spesso.ย Eโ un rosso aristocratico, elitario, che poteva costare, negli anni Sessanta, piรน di un celebrato โpremier cruโ di Bordeaux.
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Nel 1970 Tancredi muore e lascia lโazienda a suo figlio Franco, che da quellโanno diventa lโunico responsabile della produzione. Era nel frattempo uscita la mitica Riserva del โ64, altra vendemmia di eccezionale valore. In affinamento quella del โ68. In fase di raccolta le uve del โ70, che si preannunciavano molto valide. Come poi sarebbe stato anche per il โ71 e per pochi altri millesimi di quel decennio, forse il โ75 e il โ78 soltanto. Franco Biondi Santi ha preso il testimone ed ha continuato sullo stesso percorso, inanellando alcuni gioielli enologici e continuando nellโopera di baluardo della tradizione, proprio come aveva fatto suo padre. Ed ecco perciรฒ la Riserva โ82 e quella, indimenticabile, dellโ83, la migliore degli anni Ottanta, la prima che previde la fermentazione in tini di rovere.
Lโaspetto che colpisce di piรน รจ la continuitร stilistica di questo vino, che nasce come esempio di modernitร assoluta ai suoi tempi, e che lentamente diventa classico. Come dar torto a chi sostiene che la tradizione รจ unโinnovazione che si รจ dimostrata vincente nel tempo? Nella recente storia del vino italiano cโรจ indubbiamente un prima e un dopo il Brunello Riserva dei Biondi Santi. Gli anni di uscita della Corniche e della Silver Spirit III furono piรน o meno gli stessi, ma da allora la Rolls Royce continuรฒ ad aggiornare i modelli soltanto con piccole modifiche stilistiche. Un poโ quello che, accanto a Franco, sta lentamente proponendo suo figlio Jacopo, che da piรน di ventโanni si occupa dellโazienda, soprattutto nel settore della commercializzione, ma anche con alcuni interventi โfilosoficiโ nellโambito squisitamente produttivo.
Ed eccoci agli anni Novanta. Alle Riserve del โ95, del โ97 e del โ99. Annate molto valide. Secondo noi soprattutto lโultima, secondo Franco Biondi Santi soprattutto la โ97. Questioni di feeling, direbbe qualcuno. Ma รจ proprio la Riserva del โ99, elegantissima, setosa, altera come una giovane e bellissima aristocratica, quello che ci ha fatto sognare. Come una EX 100, ultimo, spaziale, modello della R&R. Ma quellโauto non arriveremo mai neanche a guidarla. Mentre un paio di bottiglie di Brunello di Montalcino Riserva del โ99, magari a distanza di dieci anni lโuna dallโaltra, ce la riusciremo a bere. Con gioia.
Daniele Cernilli
(articolo estratto dal Gambero Rosso n. 159 aprile 2005)