«Non vogliamo produrre il miglior Sauvignon del mondo, vogliamo produrre un vino che sappia raccontare perfettamente il suo luogo di nascita: fatto più di luce che di calore, di grandi escursioni termiche e brezze serali, dove le radici affondano per pochi centimetri nella terra e poi si insinuano fra i detriti morenici e più in fondo lambiscono il porfido. Non “un” sauvignon, “il” nostro Sauvignon». Alex Ferrigato parla così dell'etichetta che ha conquistato il premio speciale di Vini d'Italia 2025 del Gambero Rosso come Bianco dell'Anno.
Un Sauvignon che stimola sensi e passione
Pensando alla scelta dei vini dell’anno inevitabilmente la mente comincia a scorrere lo stivale da nord a sud, da est a ovest, andando a cercare fra le pieghe dei nostri ricordi dove si sia nascosto l’assaggio più emozionante, quello capace di risvegliare in noi la passione per il vino, di abbagliare spesso improvvisamente i nostri sensi. Quest’anno tali emozioni ce le ha scatenate il Gran Lafóa Sauvignon, una riserva della vendemmia 2021 che apre una nuova finestra nel panorama enologico altoatesino.
Il progetto di Colterenzio che parte da lontano
«È un progetto che parte da lontano, dalle intuizioni dell’allora presidente Luis Raifer che alla fine degli anni ’80 comincia la produzione del Cabernet Sauvignon Lafóa raccogliendo le uve nel più bel vigneto di proprietà e producendo un vino con la ferma volontà di realizzare un vino di altissima qualità». Alex Ferigato (nella foto) racconta così il percorso che ha portato alla nascita di questo grande Sauvignon. Ma si sentiva proprio l'esigenza di un altro Sauvignon, essendocene così tanti nel mondo? «Nel corso degli anni quello che era un progetto unico dedicato a cabernet sauvignon e sauvignon, è diventato quasi un brand, il simbolo dell’eccellenza di Colterenzio. Con il Gran Lafóa non rinneghiamo il percorso fatto fin qui, anzi vogliamo provare e spostare un po’ più in alto l’asticella: aumentando le attenzioni e riducendo la scelta viticola a un unico appezzamento che si estende per meno di un ettaro e scegliendone solo la parcella migliore. Non è lo storico vigneto di Raifer, ma si trova a poche centinaia di metri di distanza da esso, a 450 metri di altitudine con esposizione a ovest ed è stato piantato negli anni ’80 con cloni francesi. In cantina la cura che Martin Lemayr pone in tutte le fasi produttive è maniacale e con questo vino vogliamo esaltare il legame fra il sauvignon e questo piccolo appezzamento di Cornaiano andando oltre il concetto di qualità organolettica».
Il Bianco dell'Anno, Sauvignon Gran Lafóa
Avvicinando al naso il calice edizione 2021 del Sauvignon Gran Lafóa Riserva, emerge immediatamente la cifra stilistica di questo bianco che possiamo sintetizzare con un unico sostantivo: eleganza. Il frutto a polpa bianca si fonde alla perfezione con il rovere e lascia gradualmente spazio a tenuti note esotiche. La solidità del palato si appoggia alla sapida spinta dell’acidità che ne tende e allunga il sorso.
Cantina Colterenzio – Appiano/Eppan (BZ)
loc. Cornaiano/Girlan – colterenzio.it