Mille persone hanno riempito i saloni dellโHotel Unique a San Paolo per accogliere i sessanta produttori italiani della settima edizione del Top Italian Wines Roadshow lo scorso 28 aprile. LโUnique รจ molto piรน di un hotel di lusso. ร una delle attrattive architettoniche di San Paolo, la capitale economica del Brasile: opera dellโarchitetto Ruy Ohtake, con la sua elegante forma di vascello domina il centro della cittร , lโelegante quartiere di Jardins. E da tre anni ospita gli eventi del Gambero Rosso, un appuntamento ormai classico per gli operatori del settore. โร una giornata importante che dedichiamo alla cultura del vino italianoโ ci dice Bruno Vianna, presidente dellโAssociaรงรฃo Brasileira de Sommeliers โmolti paulisti hanno radici italiane, e il gusto del vino italiano piace sempre di piรน. Vuol dire mille vitigni, diversitร dal resto del mondo enologico, vini che vanno benissimo con il cibo e una cultura millenaria. Ne siamo affascinatiโ. Gli fa eco Cristiana Couto, nota giornalista enogastronomica e blogger: โSi inizia con il Lambrusco, che qui รจ popolarissimo, o con un Prosecco Superiore e poi ci si appassiona ai grandi Barolo, ai Brunello di Montalcino, allโAmarone e ai grandi bianchi italiani, che in Brasile sono sempre piรน popolari, a cominciare dal Pinot Grigio, con aperture sulle altre varietร . Ma รจ un percorso complesso, abbiamo bisogno di riferimenti, di materiale, e le masterclass del Gambero Rosso sono un appuntamento imperdibileโ.
Insieme a Jorge Luckyรรรย (vera star del giornalismo enogastronomico brasiliano) abbiamo intrattenuto sommelier e operatori in due percorsi degustazione dove sono stati raccontati ed assaggiati sessanta vini e le peculiaritร dei terroir italiani. โSiamo dinanzi ad un potenziale bacino di grandi opportunitร , ancor piรน attraenti prendendo in considerazione sia la crescita a largo raggio del Paese, sia i traini concreti dei due maggiori eventi sportivi globali: i Mondiali di calcio in dirittura di arrivo e le Olimpiadi nel 2016โ piegaรรรย Gianluca Zucco, consulente per lโesportazione โNonostante le misure protezionistiche (accise che moltiplicano di circa 3,5 il costo a bottiglia per i vini prodotti al di fuori del Sud America; ndr)i consumi nellโultimo decennio sono esplosi, e oggi il brasiliano beve circa due litri di vino lโanno. Con una grande passione per i vini vivaci. Per soddisfare questa domanda si sono organizzati i produttori locali, in particolare quelli dello stato di Rio Grande do Sul, che coprono buona parte del mercato. In questo scenario lโItalia รจ il quinto paese per quantitร e valore dellโexport, alle spalle di Cile, Argentina, Francia (che segmentando lo Champagne scivolerebbe al quinto posto), e Portogallo, che vanta una grande affinitร culturale con il Brasileโ.
Dโaltro canto Sao Paulo, con i suoi sei milioni di abitanti di origine italiana (su 20 dellโarea metropolitana) รจ uno straordinario mercato, ed รจ una delle cittร piรน ricche del mondo, una specie di New York tropicale. Il vino italiano qui ha straordinari margini di crescita, e lโobbiettivo dei 2,5 litri di consumo pro-capite annuo รจ davvero a portata di mano. Unico neo? La svalutazione del Real che รจ stata del 15% nel 2013, e ha ridotto il potere dโacquisto. Non rimane che sperare nel Mundial: Forza Azzurri, allora!
a cura di Marco Sabellico
Questo articolo รจ uscito sul nostro settimanale Tre Bicchieri dell'8 maggio.
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