Eccoci alla seconda tappa di questa doppia degustazione di due mostri sacri. Dopo il Bordeaux Chateau Pichon-Longuevilleรรย รจ il momento del Brunello Il Poggione. Azienda di Leopoldo Franceschi, erede del fondatore Lavinio. Lui prima del Poggione era banchiere. A Ginevra. Dove zio Roberto era ambasciatore.
Ma facciamo un salto ancora piรน indietro: alle origini de Il Poggione. Sarebbe, secondo la storia, tutta โcolpaโ di un pastore stipendiato. Quello che raccontรฒ al suo datore di lavoro la bellezza commovente di un certo straordinario paesaggio. Fu cosรฌ che Lavinio Franceschi, giร con terre al sole in quel di Scandicci, andรฒ a vedere, sโinnamorรฒ, e comprรฒ. Tra Montalcino e SantโAngelo, nel lato della piramide ilcinese che guarda verso Grosseto. Era fine โ800. E la saga del Poggione โ oggi oltre 120 ettari di vigna, tanti per la realtร di Montalcino (ma solo una fetta degli oltre 600 totali della proprietร , di cui anche 70 a oliveto), e una vita lunga e profonda che lo colloca tra i patriarchi del Brunello e del suo iter glorioso โ comincia allora. A partire dal remake in vigneto, dalla scelta di marze di sangiovese selezionate con nuovi criteri, dai lavori di miglioramento culminati nel 2004 nella costruzione della nuova cantina interrata e profonda, dove le grandi botti (e solo loro: sui legni poco รจ mutato dalle origini) allevano i Rosso e i Brunello in fieri. Oggi in scena ci sono gli eredi (pronipoti) del fondatore, Leopoldo e Livia. E, in parallelo, a dar continuitร a mood, scelte e lavoro, cโรจ lโormai anchโessa storica direzione di Fabrizio Bindocci (presidente attuale del Consorzio di tutela) e lโapprodo di suo figlio Alessandro al ruolo di wine-maker aziendale.
Riserva Vigna Paganelli 2006
Ottimo il naso di questa riserva dal cru aziendale; naso generoso, per rapporto molto piรน delle vecchie annate. E per forza, vien da dire a cose fatte, valutando lโimpatto glicerico che la maggiore alcolicitร (un grado secco almeno, forse piรน, rispetto ai primi esemplari assaggiati) aggiunge di suo. Cosรฌ, vai alla beva con una piccola apprensione: sarร mica troppoโฆ? No. Non lo รจ. Nรฉ arreso giร , nรฉ inutilmente aggressivo. Solo molto tondo e molto pieno. Dove arriverร ? Vedremo. Per ora si conferma il punteggio giร dato (guarda un poโโฆ) da chi scrive alle anteprime, a suo tempo. 92/100 Prezzo medio 65 euro. Valutazione: 92
Riserva 1999
Un giovanotto. Lo dice il colore, pieno e intenso, e lo dice il modo in cui scalpita, ancora, nel bicchiere, specie appena servito. Il frutto qui รจ denso da subito, la polpa รจ ricca e alcolica quanto basta per capire che i tempi (e il tempo, compreso quello atmosferico) they are a changinโ, come cantava il buon Dylan. Ma poi: tensione acida; finale lungo; il tocco sensibile ancora ma redimibile dello scheletro, tutto sommato fanno un Brunello stravero. Punteggio a oggi, ma rivedibile a crescere.
Prezzo medio 80 euro. Valutazione: 93
Riserva 1997
Una lieve riduzione, come una piccola forma di resistenza iniziale ad uscire allo scoperto. Una punta sottile, che sparisce presto nel bicchiere giusto. Poi, progresso continuo. Ricchezza senza ostentazione o muscolaritร superflue. Progressione di beva parallela e sintonica con quella olfattiva. Frutto maturo, sรฌ, ma vivo e vegeto. Nitidezza della trama. E il sostegno tannico che serve. Molto buono. Prezzo medio 85 euro. Valutazione: 95
Riserva 1988
Due bottiglie aperte, perchรฉ la prima รจ sfortunata, danneggiata da un tappo non perfetto e cedevole. Ma la seconda riscatta la specie. Il naso si annuncia con un caffรจ diverso ma cugino dellโesemplare targato 1978, ma poi approfondisce altre strade, piรน ampie e cremose, con nuance di tabacco a fare pรฉndant con quelle piรน legate al frutto. Finale intenso e in sรฉ.
Prezzo n.n. Valutazione: 90
1982
Giร dal naso, il biglietto da visita parla di un vino leggermente meno teso, meno fermo, piรน cedevole e soggettivamente evoluto del precedente. E mentre allโocchio le cose, di fatto, cambiano di poco, la bocca, pur piรน larga allโapproccio e piรน densa di tannini residui, in realtร sciorina un frutto meno fresco e intatto. La ciliegia si addolcisce, si confettura e si caramella, pur restando al fondo gradevole e godibile.
Prezzo: n.n. Valutazione: 88
1978
Ma com'รจ chiaro questo Sangiovese grosso! E limpido, integro, malgrado l'anello di topazio che circonda il rubino sia evidente. Lo รจ perรฒ anche il profumo di caffรจ appena macinato che vien fuori inizialmente. Poi, perรฒ, sorpresona. Ciliegia fresca, ancora! Note speziate, ben accennate. Trama tenace e allegra. Il caffรจ torna sul fondo (anche nel pizzico di polvere del tannino), ma l'esito รจ super. Prezzo medio (sul web): 50 euro. Valutazione: 93
Il Poggione | Montalcino (SI) | loc. S. Angelo in Colle | tel.รรรรย 0577.844029 | www.tenutailpoggione.it
a cura di Antonio Paolini
Per leggere Appunti di degustazione. Bordeaux Chateau Pichon-Longueville. Verticali & parallele vol. 1 clicca qui