Sfogliando le pagine sulle Marche in guida, troverete diverse nuove aziende o il ritorno di alcune che sembravano aver smarrito la strada. Questa volatilitร non va vista come un elemento negativo, tuttโaltro. La qualitร si va livellando verso lโalto e la costituzione strutturale del comparto vitivinicolo marchigiano, basato su solido tessuto di aziende di dimensioni contenute, accentua lโaspetto concorrenziale spingendo tutti a fare sempre meglio. Grandi e piccoli devono meritare di esser ritratti in questโistantanea che scattiamo su di un panorama formato da circa 1000 vini di oltre 200 aziende.
Gli assaggi di questโanno ci hanno restituito alcune considerazioni interessanti: i rossi regionali, in particolare quelli del quadrante sud della regione, stanno imboccando unโagevole fruibilitร data da aromi piรน freschi e minor concentrazione. Processo non facile quando si ha a che fare con unโuva come il montepulciano. Rileviamo anche la volontร di alcuni distretti di realizzare un circolo virtuoso: ci riferiamo in particolare ai produttori di Bianchello del Metauro e del Colli Maceratesi Ribona che stanno inanellando una serie di vini sempre piรน convincenti. In questo senso va letto il primo Tre Bicchieri a una Lacrima di Morro dโAlba. Sono anni che la piccola denominazione dร segni di vitalitร con nuovi interpreti e investimenti costanti. LโOrgiolo di Marotti Campi riesce a coniugare complessitร al tipico tratto aromatico del vitigno. Ci piace segnalare anche il ritorno al premio per due aziende simbolo dei rispettivi distretti: Moroder con il Dorico โ15 per il Conero e Pollenza con lโomonimo vino, anchโesso 2015, per la provincia di Macerata. Il Rosso Piceno festeggia nel migliore dei modi il cinquantenario della sua istituzione con ben tre vini insigniti del massimo riconoscimento, realizzati da aziende iconiche della denominazione quali De Angelis, Le Caniette e Velenosi. Sempre una triade rende onore al Pecorino offidano: accanto a quelli dei giovani virgulti Simone Spinelli e Marco Santori si staglia il vino che rende omaggio a Guido Cocci Grifoni, artefice del recupero della varietร dallโoblio. I premi al Verdicchio oramai fanno poco rumore: molte conferme tra gli interpreti piรน ispirati ma anche diversi โritorniโ come nel caso di Sparapani, Casalfarneto e Santa Barbara.
Castelli di Jesi Verdicchio Cl. San Paolo Ris. โ16 - Pievalta
Castelli di Jesi Verdicchio Cl. San Sisto Ris. โ16 - Fazi Battaglia
Castelli di Jesi Verdicchio Cl. Tardivo ma non Tardo Ris. โ16 - Santa Barbara
Castelli di Jesi Verdicchio Cl. V. Il Cantico della Figura Ris. โ15 - Andrea Felici
Conero Dorico Ris. โ15 - Alessandro Moroder
Il Pollenza โ15 - Il Pollenza
Lacrima di Morro dโAlba Sup. Orgiolo โ16 - Marotti Campi
Offida Pecorino โ17 - Tenuta Santori
Offida Pecorino Artemisia โ17 - Tenuta Spinelli
Offida Pecorino Guido Cocci Grifoni โ14 - Tenuta Cocci Grifoni
Piceno Sup. Morellone โ13 - Le Caniette
Rosso Piceno Sup. Oro โ15 - Tenuta De Angelis
Rosso Piceno Sup. Roggio del Filare โ15 - Velenosi
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Grancasale โ16 - CasalFarneto
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Il Priore โ16 - Sparapani-Frati Bianchi
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Misco โ17 - Tenuta di Tavignano
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Podium โ16 - Gioacchino Garofoli
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. V. V. โ16 - Umani Ronchi
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Ylice โ16 - Poderi Mattioli
Verdicchio di Matelica Mirum Ris. โ16 - La Monacesca
Verdicchio di Matelica Vertis โ16 - Borgo Paglianetto