Il numero record dei Tre Bicchieri nella piccola regione dell’Italia è un segnale forte. È bene però sottolineare tutto ciò che accade al di là dei premiati. I territori del vino che crescono non sono pochi: quelli più rinomati ci regalano grandi conferme, altri meno noti affermano la loro vocazione grazie a un buon numero di etichette da tenere sotto osservazione. Montefalco rimane la grande denominazione, che non possiamo ridurre al solo dal Sagrantino, dato che il Montefalco Rosso è ormai un grande vino quotidiano, di grande bevibilità e scorrevolezza, per tacere del Montefalco Bianco (dove al grechetto si sommano il trebbiano toscano e altre uve autorizzate) e del Montefalco Grechetto. La stessa varietà sta offrendo ottimi risultati anche e soprattutto nei Colli Martani e a Todi, dove s’impone anche il Trebbiano Spoletino, rivelazione recente.
L’Umbria bianca è oramai una realtà consolidata, soprattutto se si considera l’Orvietano, che sta compiendo passi da gigante per riaffermarsi come uno dei grandi comprensori bianchisti non solo regionali ma di tutta la Penisola. Tornando ai rossi, impossibile non citare i vini del Trasimeno, specie quelli ottenuti da gamay perugino (varietà appartenente alla famiglia del grenache) e il ciliegiolo a Narni: le ultime annate, grazie al lavoro impeccabile di alcuni vignaioli, ci regalano vini di estrema finezza, freschi e tipici nelle diverse espressioni varietali. Concludiamo con la doverosa citazione per Torgiano e i suoi vini da uve sangiovese che anche quest’anno ci offrono un’ottima versione di Vigna Monticchio, la 2013, la quattordicesima da Tre Bicchieri. A Montefalco le aziende premiate sono 4: Bellafonte, Caprai, Pardi col Sagrantino e Tenuta Castelbuono col Rosso. A questi aggiungiamo i due Trebbiano Spoletino di altre due realtà montefalchesi, Antonelli e Tabarrini. A Todi sono due i vini a eccellere, e ancora da uve grechetto: uno è il FiorFiore di Roccafiore, l’altro è I Rovi di Peppucci che conquista i suoi primi Tre Bicchieri. Nella zona di Orvieto, infine, tre vini già noti ai nostri lettori salgono sul gradino più alto del podio, il Bianco ’17 di Decugnano dei Barbi, il classicissimo Cervaro della Sala ’16 di Castello della Sala e un buonissimo Calcaia ’15 di Barberani, che testimonia la grande vocazione per i vini dolci ottenuti da muffa nobile di questo territorio.
Adarmando ’16 - Giampaolo Tabarrini
Cervaro della Sala ’16 - Castello della Sala
Fiorfiore ’16 - Roccafiore
Montefalco Rosso Ziggurat ’16 - Tenute Lunelli
Montefalco Sagrantino 25 Anni ’14 - Arnaldo Caprai
Montefalco Sagrantino Collenottolo ’14 - Tenuta Bellafonte
Montefalco Sagrantino Sacrantino ’14 - F.lli Pardi
Orvieto Cl. Sup. Il Bianco ’17 - Decugnano dei Barbi
Orvieto Muffa Nobile Calcaia ’15 - Barberani
Spoleto Trebbiano Spoletino Anteprima Tonda ’16 - Antonelli - San Marco
Todi Grechetto I Rovi ’16 - Cantina Peppucci
Torgiano Rosso Rubesco V. Monticchio Ris. ’13 - Lungarotti
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