Abruzzo
Come sembrano lontani i tempi in cui la vitivinicoltura abruzzese veniva raccontata come una sorta di grande serbatoio indistinto alla mercรฉ di operatori collocati altrove. Intendiamoci: gli sfusi imbottigliati fuori regione rappresentano ancora una quota rilevante della produzione, ma reputazione e identitร del comparto si rafforzano anno dopo anno, lasciando intravedere un futuro perfino piรน roseo.
Per tanti operatori specializzati e bevitori consapevoli รจ ormai chiaro quanto ci si diverta da queste parti, oltretutto salvaguardando il portafogli. Non solo sui base, ma anche al cospetto di etichette che figurano regolarmente tra le migliori opzioni in assoluto per versatilitร espressiva e vocazione gastronomica. Ce n'รจ davvero per ogni sensibilitร stilistica: vini appenninici e mediterranei, tradizionali e moderni, lavorati con protocolli classici o rimodulazioni di tecniche ancestrali (fermentazioni spontanee, macerazioni sulle bucce anche per le uve bianche, maturazioni in cemento e terracotta), e tutto quanto sta in mezzo. Complessitร interpretativa che fa il paio con quella aziendale: al vertice della piramide incontriamo cantine storiche ed emergenti, piccole imprese artigiane e marchi da milioni di bottiglie. Senza dimenticare il ruolo, sociale ancor prima che commerciale, delle numerose cooperative abruzzesi da tempo sulla cresta dell'onda per livello medio delle gamme e vette d'eccellenza. Oppure il rilevante gruppo di realtร che fanno propri i dettami del cosiddetto movimento "naturale", non solo sul piano strettamente viticolo (leggi risparmio energetico e progetti di sostenibilitร ambientale). Polifonia filosofica peraltro restituita con forza dagli ultimi assaggi. Nella lista dei premiati, infatti, sono equamente rappresentate tutte le zone produttive della regione, complice una sequenza di vendemmie favorevoli per le principali tipologie. Come la fresca e luminosa 2013 per i Montepulciano da invecchiamento, dove debutta nel club dei Tre Bicchieri l'Ursonia del Feuduccio di Santa Maria d'Orni. O l'accoppiata 2015-2016 per i bianchi da Trebbiano e Pecorino, che vede esordire al nostro massimo riconoscimento lo spettacolare Casadonna '15 di Feudo Antico. Ma il vero exploit di questa edizione รจ senza dubbio quello dei Cerasuolo, forse mai cosรฌ convincenti su larga scala. Il piรน rosso dei rosati, grazie al quale la famiglia Montori si aggiudica col Fonte Cupa '16 il primo alloro della sua gloriosa storia.
I vini dell'Abruzzo premiati con Tre Bicchieri
Cerasuolo d'Abruzzo Fonte Cupa โ16 - Camillo Montori
Cerasuolo d'Abruzzo Myosotis โ16 - Ciccio Zaccagnini
Cerasuolo d'Abruzzo Piรจ delle Vigne โ15 - Luigi Cataldi Madonna
Montepulciano d'Abruzzo Amorino โ13 - Castorani
Montepulciano d'Abruzzo Mo Ris. โ13 Cantina Tollo
Montepulciano d'Abruzzo Ursonia โ13 - Il Feuduccio di Santa Maria D'Orni
Pecorino โ16 - Tiberio
Pecorino Casadonna โ15 - Feudo Antico
Trebbiano d'Abruzzo โ13 - Valentini
Trebbiano d'Abruzzo Sup. Notร ri โ15 - Fattoria Nicodemi
Trebbiano d'Abruzzo V. del Convento di Capestrano โ15 - Valle Reale
Molise
Nessuna nuova, buona nuova: il vecchio adagio popolare sembra calzare a pennello per inquadrare lo scenario produttivo molisano alla luce degli ultimi assaggi. Le aziende di riferimento restano piรน o meno le solite che abbiamo imparato a conoscere da almeno un lustro a questa parte e la regione non รจ esattamente la riserva ideale di caccia per chi cerca esordienti da scoprire a ogni test. D'altro canto il limitato turnover di cantine puรฒ essere letto anche come segnale di consolidamento: le migliori cantine indicano la strada e alle loro spalle c'รจ in ogni caso una piccola squadra affidabile e competitiva, soprattutto sul fronte qualitร prezzo. Nel primo gruppo di merito figurano autentici leader e ispiratori come la famiglia Di Majo Norante, ancora una volta unica rappresentante molisana nell'รฉlite dei Tre Bicchieri col suo Aglianico Contado Riserva '14. Oppure realtร come Borgo di Colloredo, Claudio Cipressi o Tenimenti Grieco, che ci ricordano con le loro variopinte gamme la natura intrinsecamente di frontiera del comprensorio.
Al di lร delle singole riuscite, infatti, i principali elementi di interesse si legano sempre all'incredibile mosaico di condizioni pedoclimatiche, giacimenti ampelografici, modelli interpretativi. Il grande fascino di un territorio che evidenza continui punti di contatto con le zone limitrofe (Abruzzo, Sannio Beneventano, Lazio interno, Foggiano), restando comunque un distretto a parte, difficile da incasellare. Italia centrale e meridionale che si incontrano nei rossi da montepulciano e aglianico, con la tintilia a rafforzare vendemmia dopo vendemmia il suo ruolo di autoctono originale e versatile. Ma anche le speculari espressivitร delle aree adriatiche e appenniniche tenute insieme nel laboratorio bianchista, dove trovano spazio varietร internazionali (sauvignon e chardonnay in primis) accanto a falanghina, greco, trebbiano e malvasia. Senza trascurare i rosati, probabilmente la tipologia maggiormente cresciuta nelle recenti stagioni: vini perfetti per la mescita e un vasto campionario di abbinamenti gastronomici. Non รจ poco, se teniamo conto della fisiologica ristrettezza di opzioni. Il Molise del vino esiste, eccome, e siamo ragionevolmente convinti che i tempi per un suo definitivo exploit siano ormai maturi.
I vini del Molise premiati con Tre Bicchieri
Molise Aglianico Contado Ris. โ14 - Di Majo Norante
Gli altri premi Tre Bicchieri della guida Vini d'Italia 2018