Amori e omicidi in vigna

30 Mar 2012, 15:50 | a cura di

Una prima assoluta per l'eno-fiction che esordirà il 4 aprile su canale 5 con il titolo Le Tre Rose di Eva (12 puntate in prima serata, produzione RTI) regia di Raffaele Mertes e Vincenzo Verdecchi, con Anna Safroncik, Roberto Farnesi, Luca Capuano, Giorgia Wurth e Francesco Acca.

 

“Per me è stata la

prima volta in un vigneto, lavorativamente parlando - confida a Tre Bicchieri il regista Raffaele Mertes – ma sono un appassionato di vino quindi la storia mi ha subito allettato”. La storia infatti è quella di due famiglie del vino della Toscana in lotta tra loro: da una parte un piccolo colosso dell'enologia toscana ("diciamo una sorta di Antinori", dice il regista) il cui capostipite viene misteriosamente ucciso, dall'altro una famiglia del vino in decadenza ma che ritorna competitiva grazie ad una delle eredi che riporta l'azienda al suo glorioso passato, scoprendo tra l'altro un piccolo tesoro occultato per anni... una riserva del '90 che rimetterà tutto in gioco.

 

“Non raccontiamo troppo, ma possiamo dire che non  ci siamo fatti mancare niente, enologia, omicidi, misteriose scomparse,  rivalità e anche amori in vigna– spiega a Tre Bicchieri il regista Mertes – il classico schema del dramma italiano in cui però è preponderante la componente enologica: solo i colori della vigna sarebbero bastati a dare alla fiction una marcia in più. E poi ci sono le scene collettive di vendemmia, l'agronomo che misura l'acidità, il lavoro della terra, il premio per il miglior vino...ci siamo documentati per bene e speriamo di non aver commesso grossi errori, altrimenti i  lettori del Gambero Rosso avranno da ridire”.

 

Le riprese sono state fatte da settembre a novembre, in piena vendemmia, in alcune vigne tra Lazio, Toscana e Umbria anche se il paese ha un nome di fantasia, Villalba così come i vini (Rosso di Monforte, Riserva Taviani, etc).  Insomma niente product placement? “Posso solo dire che abbiamo bevuto tanto – continua il regista – sia sul set che nel backstage e da oggi di sicuro berrò più vini toscani, ma con moderazione", scherza Mertes che è anche stato il regista di Carabinieri e quindi ci tiene ad apparire "enologicamente corretto".

 

Così come ci tiene alla buona immagine del Paese Italia: "In un mondo globalizzato abbiamo voluto valorizzare la peculiarità dell'Italia: la campagna,  il made in Italy e quindi la nostra economia – conclude Mertes - Nella fiction è tutto un convergere verso la campagna, un luogo da cui i protagonisti avevano tentano la fuga, ma a cui in qualche modo ritornano. Ma non è la campagna dell'immaginario comune: molti pensano che il mondo del vino sia ancora quello del contadino, mentre noi facciamo vedere l'aspetto moderno, il business, il marketing, l'imprenditoria che ci sono dietro. Sarebbe una bella soddisfazione se a qualcuno, guardando Le tre Rose di Eva, venisse voglia di saperne di più e, perché no, decidesse di investire nel vino...”.

 

Intanto ad investire nel vino è sicuramente il cinema italiano (che magari, potrebbe una volta tanto esportare il format anche al di fuori dei confini nazionali): non è un caso se infatti anche la Rai abbia in cantiere una fiction sugli stessi temi dal titolo “Una buona annata” (ancora la Toscana e ancora la rivalità tra due grandi famiglie dell'enologia).

 

Mediaset invece a breve sfornerà  Benvenuti a tavola dove una delle protagoniste, Rossella Brescia vestirà i panni di una critica enogastronomica del Gambero Rosso. E non è da meno il grande schermo : Alba Produzioni ha appena iniziato le riprese del film “Vino Dentro” con Giovanna Mezzogiorno che arriverà nelle sale nella prossima stagione. Ma questo lo racconteremo in un'altra puntata.

 

Loredana Sottile

30/03/2012

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram