Amarone da non perdere: nove vini da segnare in agenda

6 Feb 2024, 16:28 | a cura di
Alla scoperta dell’annata 2019 e dei vini che assaggeremo nei prossimi mesi. Ecco la nostra selezione dall’evento Amarone Opera Prima che si è appena concluso a Verona

Il Consorzio di Tutela Vini Valpolicella ha dato il via al tradizionale appuntamento invernale con l’Amarone, un viaggio all’interno della vendemmia 2019 che lascia però spazio alle aziende per poter presentare anche vini di vendemmie meno recenti. I tempi di rilascio consente già la commercializzazione degli Amarone 2019 ma a differenza di quanto avviene in altre importanti denominazioni nazionali, spesso le aziende seguono un calendario ben più dilato, con il risultato che oggi ci ha permesso di assaggiare vini in commercio, imbottigliati ma non ancora in commercio e campioni che saranno imbottigliati nei prossimi mesi se non addirittura nei prossimi anni. Proprio a quest’ultima categoria abbiamo riservato particolare attenzione, e segnaliamo una piccola selezione di vini che hanno espresso, secondo noi, al meglio il potenziale dell’ottima vendemmia.

 

Amarone della Valpolicella La Parte ’19 - Piccoli

Da una collina tanto armoniosa da sembrare quasi un disegno giungono le uve dell’Amarone di casa Piccoli. La vigna si allunga circondando completamente la sommità del monte La Parte e permette alle uve di maturare balite dal sole e accarezzate dalle brezze serali. Al naso il vino esprime profumi semplici di frutto dolce e appassito ma è il palato che esprime il valore della vendemmia. Il sorso è energico, ben sostenuto dalla spinta acida e da tannini nervosi ma non aggressivi. Il tempo porterà complessità e armonia.

Amarone della Valpolicella Cl. Le Origini ’19 Ris. - Bolla

Manca più di un anno all’imbottigliamento di questo Amarone, ma l’assaggio lascia perfettamente trasparire il grande potenziale. Selezione maniacale delle uve, intervento minimalista in cantina ed una lunga sosta in rovere permettono al vino di presentarsi ricco di note fruttate al naso, con un turbinio di sfumature che spaziano dal sottobosco alle spezie in attesa di trovare quiete e armonia. Il sorso è energico, grintoso nella presenza tannica ma con spina dorsale acida che già oggi ne allunga perfettamente il profilo.

Amarone della Valpolicella Cl. Or’Jago Domini Veneti ’19 - Cantina Valpolicella Negrar

Il nome indica chiaramente la provenienza delle uve, la zona di Jago che si sviluppa sopra l’abitato di Negrar. Grande concentrazione fruttata al naso, dove la ciliegia, particolarmente evidente proprio nelle uve della vallata, recita un ruolo da protagonista. Accanto ad essa le note speziate e di terra umida. Il sorso, in perfetto stile aziendale, è energico e fitto, rivelando un profilo promettente e che merita di essere atteso.

Amarone della Valpolicella Cl. ’19 - Tenuta Santa Maria Valverde

Dalla cantina adagiata sulla sommità di un colle si gode un panorama mozzafiato sulla valle di Marano e la Valpolicella Classica. Qui le uve maturano senza la concentrazione e la potenza di altre zone ma mantenendo un profilo aromatico raffinato e una grande leggiadria gustativa. Non fa eccezione l’Amarone di casa, una vino che dovrà ancora attendere a lungo prima di entrare finalmente in bottiglia. Il primo assaggio però è di grande conforto, i profumi di frutto appassito trovano nella presenza balsamica il giusto tocco di freschezza che ci riconduce a Marano. Il sorso invece appare bisognoso di tempo ma la trama tannica e il piacevolissimo ritorno di pepe ci permettono di affrontare l’attesa fiduciosi.

Amarone della Valpolicella Cl. ’19 - Zymē

Celestino Gaspari non ha certo bisogno di presentazioni forte di una dimestichezza nella produzione di Amarone che permette ai vini di metter in luce fin dagli esordi il carattere dei suoi vini Non fa eccezione la 2019, un’annata che in casa Gaspari si presenta con il consueto corredo aromatico ricco di suggestioni fruttate e minerali che attendono solo la chiusura in vetro per trovare armonia e profondità. Il sorso mette in luce il carattere più suadente e pieno della vendemmia, sottolineato da tannino ben presenti ma levigati e dolci.

Amarone della Valpolicella Cl. ’19 - Secondo Marco

Anche in questo caso abbiamo assaggiato un vino che riposerà ancora a lungo in botte prima dell’imbottigliamento a cui seguirà anche un lungo periodo in bottiglia prima di presentarsi ufficialmente al mondo. La veste rubino delicatamente trasparente rivela chiaramente lo stile aziendale, fatto di profumi dove il frutto è si protagonista ma lascia importante spazio alle note balsamiche e speziate. Il sorso si distribuisce con grinta all’interno del cavo orale e il vino mette in luce lunghezza e una grande potenziale evolutivo.

Amarone della Valpolicella Cl. Il Re Pazzo ’19 -Terre di Leone

Rimasto a seguire le fermentazioni dell’Amarone 2023, Federico Pellizzari ha lasciato il compito di presentare Il Re Pazzo alla moglie Chiara che ci ha accompagnato nell’assaggio. Dalle vigne della zona più alta di Marano provengono uve che raccontano un territorio che ha nella finezza e l’eleganza il tratto distintivo. I profumi porgono un frutto centrale e quasi prevedibile ma anche uno sfondo di erbe fini e spezie. Il palato è ricco e succoso, sostenuto più dalla spinta acida che dalla trama di tannini.

Amarone della Valpolicella Morandina ’19 - Graziano Prà

Fin dal suo debutto nel mondo dell’Amarone Graziano Prà ha valorizzato il profilo più raffinato e sottile della rossa tipologia veronese. La versione del 2019, frutto della proprietà di alta collina sopra Mezzane, è subito riconoscibile per la presenza officinale che accompagna un frutto scuro maturo e croccante. Il palato interpreta la vendemmia lasciando all’acidità il ruolo da protagonista, consapevole che il tempo saprà trasformare questa irrequietezza in eleganza e slancio.

Amarone della Valpolicella ’19 - Le Guaite di Noemi

In questo caso l’attesa sarà davvero lunga, almeno altri 5 anni prima di poter riassaggiare questo vino. La veste rubino intenso anticipa profumi dominati dal frutto rosso dolce e carnoso, impreziosito da ricordi di terra umida, ciclamino e spezie che attendono di guadagnare spazio. Il sorso è e ancora molto semplice, incentrato sulla pienezza fruttata che si appoggia sulla spinta acida caratteristica delle uve tradizionali. Il volume, la bella presenza tannica e la profondità gustativa garantiscono per un’ottima maturazione.

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