Gli ultimi giorni dell'anno, si sa, sono quelli che maggiormente si prestano a bilanci e propositi. Abbiamo provato a farlo anche col vino per capire lo stato di salute del settore e verso quale direzione ci si muoverà nei prossimi mesi. Per cosa sarà ricordato questo 2014? Innanzitutto per il Testo Unico della Vite e del Vino fortemente voluto da tutte le associazioni di categoria e proposto al Mipaaf per dare un segnale forte di sburocratizzazione al settore. Una convergenza di sforzi che dovrebbe trovare compimento proprio nel 2015. Ma l'anno che ci saluta è anche quello in cui il comparto vino ha raccolto i frutti del record delle esportazioni 2013: oltre 5 miliardi di euro. Non era mai successo. Si replicherà anche quest'anno? Gli esperti sono ottimisti e l'obiettivo del Governo Renzi parla addirittura di 7 miliardi entro il 2020. E se a settembre la vendemmia ha fatto penare non poco i produttori di mezza Penisola, l'Italia del vino si è consolata con gli attesi riconoscimenti Unesco: due in meno di sei mesi. Prima è toccato a Langhe Roero e Monferrato in quanto paesaggio vitivinicolo, poi all'Alberello di Pantelleria, prima pratica agricola divenuta Patrimonio dell'Umanità. Sul fronte esteri il 2014 è stato segnato dal balletto russo: nei primi mesi dell'anno i segnali incoraggianti per l'export vitivinicolo, poi lo stop alle importazioni dei prodotti agroalimentari europei, vino escluso, infine il crollo del rublo con tutte le ripercussioni che questo avrà per l'economia mondiale. Senza contare la possibilità, sempre più concreta, che anche il vino rientri nell'embargo. Ma per fortuna, se da una parte del mondo si alzano le barriere, dall'altra cadono: dopo 53 anni gli Usa, pochi giorni fa, hanno annunciato la fine del cosiddetto bloqueo ai danni di Cuba. Come questo potrà influire anche sul reparto wine&food italiano lo sapremo solo tra qualche mese, ma la ripresa di un'economia potenzialmente importante è già un dato certo e incoraggiante. È sotto tutti questi auspici, quindi, che nascerà il 2015, ma soprattutto nascerà sotto il segno di Expo: dall'1 maggio al 31 ottobre Milano ospiterà l'Esposizione Universale che - non a caso - per questa edizione sarà dedicata proprio all'agroalimentare con il sottotitolo “Nutrire il Pianeta”. Come a dire è proprio l'anno dell'Italia, vietato sbagliare. Augurandoci di centrare l'obiettivo, non ci resta che rivedere le tappe principali dell'anno che è stato.
GENNAIO
L'anno inizia all'insegna dell'incertezza politica: il ministro dell'Agricoltura, Nunzia De Girolamo, dà le sue dimissioni dopo le polemiche per l'inchiesta sulle Asl di Benevento. Ma di fatto le sue dimissioni anticipano di poche settimane la fine del Governo Letta.
FEBBRAIOÂÂÂ
Il 24 febbraio Maurizio Martina (classe 1978, bergamasco, esponente del Pd) si insedia ufficialmente al palazzo dell'Agricoltura. Il settore chiede meno burocrazia e presenta il Testo Unico della Vite e del Vino che dovrebbe chiudere l'iter parlamentare nel 2015.
MARZO
Dopo otto mesi di preoccupazioni, la Cina annuncia ufficialmente la chiusura dell'indagine antidumping sui vini europei. Fine di un incubo. La procedura che contestava i sussidi europei alle esportazioni, era stata avviata a luglio 2013 in risposta alle tasse in entrata sui pannelli solari disposte dall'Ue.
APRILE
Torna l'appuntamento più atteso dell'Italia del vino: Vinitaly (6-9 aprile). Ed è già una prova generale in attesa di Expo 2015, mentre viene annunciato che sarà l'enologo Riccardo Cotarella a presiedere il Comitato Scientifico del Padiglione Vino di Milano.
MAGGIO
Il Mipaaf firma il protocollo d'intesa con e-Bay per la tutela dell'agroalimentare italiano. L'accordo dovrebbe segnare la fine delle irregolarità nel campo delle vendite di vino on line, ma soprattutto la messa al bando dei wine-kit.
GIUGNO
Langhe Roero e Monferrato sono Patrimonio Mondiale dell'Umanità. È la prima volta per l'Italia in cui l'Unesco dice sì ad un territorio vitivinicolo.
LUGLIO
La Fivi annuncia disobbedienza civile al Testo Unico della Vite e del Vino a partire dall'1 gennaio 2015. La protesta riguarda il regolamento 1308/2013, accolto dal TU (art.53) in cui viene espresso il divieto di riportare la propria regione di appartenenza in etichetta là dove questa coincida con una Do o una Ig non prodotte dall'azienda.
AGOSTO
Il 7 agosto il Cremlino annuncia l'embargo sui prodotti agroalimentari europei, vino escluso. È la conseguenza delle sanzioni occidentali inflitte alla Russia per la questione Ucraina, ed è l'inizio - un po' in anticipo sul meteo - del freddo inverno russo.
SETTEMBRE
Tempo di vendemmia, ma l'ottimismo del 2013 lascia il posto alle preoccupazioni. Le prime previsioni italiane – poi confermate al ribasso – parlano di un calo del 13,5% (-17% il dato definivo e 40 milioni di ettolitri). E c'è chi rinuncia all'annata: è il caso degli Amarone Bertani, Romano Dal Forno, Ugolini.
OTTOBRE
In calo anche la produzione mondiale di vino: - 6%. La Francia torna ad essere il primo produttore, seguito da Italia e Spagna.
NOVEMBRE
L'Unesco fa il bis. Dopo Langhe Roero e Monferrato, anche l'alberello di Pantelleria è Patrimonio Mondiale dell'Umanità. La prima volta in assoluto per una pratica agricola.
DICEMBRE
Dopo cinquantatré anni annunciato la fine dell'embargo Usa contro Cuba. Fine di un'epoca e ripresa di un'economia. Quali prospettive adesso per il vino europeo nell'arcipelago caraibico?
a cura di Loredana Sottile