La buona notizia è che nella settimana del G7 Agricoltura l'Italia passa all'incasso. Da Bruxelles, infatti, sono arrivati 37,4 milioni di euro decisi dalla Commissione Ue per i danni della siccità, provenienti dalla Pac (a cui si potranno aggiungere 75 mln grazie al cofinanziamento nazionale), e altri 446,6 milioni di euro deliberati dal Consiglio dell'Ue per fornire ristoro alle imprese colpite dalle alluvioni del maggio 2023 in Emilia-Romagna (378,8 mln) e in Toscana a ottobre e novembre 2023 (67,8 mln). La cattiva notizia è che mentre a Siracusa i ministri si incontrano per discutere il futuro del settore primario, le stesse zone colpite un anno fa, ma anche nuovi territori, tra cui la Doc Bolgheri, sono alle prese con la conta dei danni per una ennesima ondata di maltempo. Va da sé che altri fondi saranno necessari per il settore agricolo, dopo questo burrascoso inizio d'autunno 2024, per sanare le ferite degli effetti disastrosi della crisi climatica. E altro tempo dovranno attendere le imprese, dal momento che (tranne una misura emergenziale una tantum, di circa 3mila euro) non sono ancora stati erogati i ristori per quanto subito lo scorso anno.
In Emilia-Romagna si prova a ripartire
In Emilia-Romagna, secondo una prima ricognizione della Regione, il 18 e 19 settembre sono caduti 350 millimetri di pioggia tra il Bolognese e la Romagna, con danni al pomodoro, a tutte le colture frutticole autunnali, alla vendemmia che è in fase di raccolta e alle colture sottoterra come la barbabietola da zucchero. Nelle zone collinari, soprattutto nel comune di Brisighella, alcuni produttori sentiti da Gambero Rosso segnalano dilavamenti dei terreni e piccole frane, meno gravi di quelle del maggio 2023, ma comunque tali da non consentire l'accesso ai campi proprio nella fase di raccolta. Mentre nelle aree pianeggianti, si registrano allagamenti nelle vigne di fondovalle, con rischi di asfissia radicale. Il Consorzio vini di Romagna, presieduto da Roberto Monti, fa sapere che le fasi di raccolta sono riprese. Intanto, la Regione Emilia-Romagna è «pronta a partire col pagamento dei fondi Pac alle imprese agricole degli anticipi dei contributi comunitari per la campagna 2024». Dalla seconda metà di ottobre, l’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura (Agrea), darà avvio ai pagamenti che riguardano sia la domanda unica (pagamenti diretti), sia le misure a superficie o per la zootecnia del Piano di sviluppo rurale (programmazione 2014/2022 e 2023/2027). Per l'assessore regionale all'Agricoltura, Alessio Mammi, si tratta di un sostegno concreto in un momento di difficoltà.
Corsa contro il tempo per evitare i marciumi delle uve
Sul territorio romagnolo l'impatto dell'alluvione è stato pesante. La raccolta dei grappoli si è fermata e ora c'è il problema delle fitopatie. «Diversi soci - racconta Carlo Alberto Favoni Miccoli, presidente della sezione vitivinicola di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini - dovevano ancora completare la raccolta delle uve a bacca nera, come il sangiovese. Sabato e domenica, quando il terreno si è un po’ asciugato e ha consentito ai mezzi di entrare in vigneto, è ripresa la vendemmia. Ed è una corsa contro il tempo: tutta l’acqua caduta sul territorio sta promuovendo l’insorgenza di marciumi e attacchi fungini, inoltre così tanta pioggia finisce per abbassare il grado zuccherino dell’uva». Secondo Confagricoltura, l'arrivo del ciclone Boris ha rovinato la coda della vendemmia 2024, che si presentava non particolarmente problematica sino a lunedì scorso. «Le marcescenze che avanzano rendono necessario velocizzare i tempi di raccolta dove è possibile. In alcune zone, infatti, è ancora difficile entrare nei vigneti». Ma c'è di più, come fa notare Alberto Mazzoni (vicepresidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini e presidente della consulta di Confagricoltura Forlì): «La messa in sicurezza del territorio resta una priorità e l’agricoltura è il settore economico che paga maggiormente pegno anche in questa alluvione. Gli agricoltori devono essere ancora ristorati dei danni subiti nel 2023 e si trovano ad affrontare nuove difficoltà, dai danni diretti alle produzioni ancora da raccogliere a quelli sugli impianti e sulle strutture».
I numeri dei rimborsi in Emilia-Romagna
Per la ricostruzione sul territorio, 100 milioni di euro a valere sul fondo di crisi della Commissione Ue, cofinanziato dallo Stato italiano, sono stati interamente erogati. Relativamente all'agricoltura, la legge 100/2023 ha messo a disposizione per ripristinare le strutture e la mancata produzione in ambito zootecnico oltre 48 milioni di euro. Le 433 domande (per 64,5 mln di euro) sono state messe tutte in istruttoria e 144 sono già in fase di pagamento. Secondo l'assessorato all'Agricoltura regionale verranno probabilmente finanziate tutte le domande ammissibili.
Il problema delle erogazioni e la piattaforma Agricat
Diverso è il discorso per la piattaforma Agricat, su cui anche l'assessore regionale Mammi si è palesemente lamentato: «Abbiamo bisogno di correggere gli strumenti di erogazione delle risorse che non stanno funzionando, come ad esempio Agricat». Pertanto, l'erogazione dei 50 milioni a valere sempre sulla legge 100/2023 per il contributo alle mancate produzioni agricole è ritenuta più difficile. Il nodo è un'errata quantificazione dei danni. Agricat-Agea, infatti, ha raccolto 5.270 domande, ma dalle prime concessioni si è verificato che gli indici (deliberati da Agricat) usati per calcolare il danno economico si sono rivelati notevolmente inferiori al reale danno. A 16 mesi dall’alluvione del 2023, tutte le domande presentate su piattaforma Agricat relative a frane o prive dei requisiti soggettivi per accedere al fondo sono state trasferite alla Regione. Finora, sono stati assegnati 8 milioni di euro alle Regioni coinvolte (Emilia-Romagna, Toscana e Marche, in attesa del riparto). In Emilia-Romagna, sono state trasferite 1.397 domande di richiesta contributi per 2,1 mln di euro. La Regione dovrà effettuare l'istruttoria e la liquidazione. Inoltre, la Regione, secondo dati resi noti dall'assessorato, ha 106 mln del fondo di solidarietà delle Regioni italiane, che saranno messi a bando e spesi secondo le regole dello Sviluppo Rurale 2023-2027. Infine, sono arrivate altre 480 domande compilate da imprese agricole alla struttura commissariale per la ricostruzione, coordinata da Francesco Paolo Figliuolo, per 43,5 mln di euro di valore complessivo.
La conta dei danni a Bolgheri
Castagneto Carducci è tra i comuni vitivinicoli interessati da piogge record di questo autunno 2024, che hanno costretto i produttori a interrompere le fasi vendemmiali e che rischiano di vedere compromesso il proprio raccolto. Tra Livorno e Pisa, il 23 settembre in circa sei ore sono caduti oltre 220 millimetri di pioggia. «La quantità di acqua scesa in brevissimo tempo è stata tale da mandare in tilt il sistema del reticolo idrico minore provocandone il collasso. La furia dell'acqua mista al fango ha divelto anche alcune vigne», come ha fatto sapere la Coldiretti Livorno, segnalando tra gli areali più colpiti quelli della Doc tra la via Bolgherese e la via Aurelia, a Castagneto Carducci. Vigneti e terreni agricoli sono stati inondati dal fango ed è in corso la conta dei danni. Secondo il Consorzio di tutela Doc Bolgheri, la bomba d'acqua ha provocato danni ai vigneti in alcune aziende, abbattendo i filari, ma in una notte la situazione è tornata sotto controllo e la vendemmia, quasi terminata, potrà concludersi in alcuni giorni, con cali di prodotto molto limitati. Intanto, si è mossa la Regione Toscana: «Abbiamo provveduto già ad aprire sul sito di Artea - ha annunciato l'assessora toscana all'Agricoltura, Stefania Saccardi - una scheda di segnalazioni per i danni subiti dalle imprese qualche settimana fa. Adesso prorogheremo la scadenza per le segnalazioni, dandone immediatamente conoscenza alle imprese, cercheremo di capire e quantificare i danni e studieremo gli interventi che si possono applicare».
Stato di emergenza anche in Veneto e Marche
Disagi anche in Veneto, dove si sono registrate frane, esondazioni di torrenti e fiumi, specie nel Padovano, al punto che il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha annunciato di avere firmato il nuovo decreto «eccezionali avversità atmosferiche che hanno colpito alcuni centri delle province di Treviso, Padova, Vicenza, Verona e della Città metropolitana di Venezia, dal 23 al 24 settembre 2024». Nelle Marche, il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, ha incontrato i sindaci dei comuni coinvolti nel maltempo del 18 e 19 settembre. Le forti piogge hanno provocato allagamenti e frane sia nelle zone collinari sia in quelle costiere. La Regione ha riconosciuto lo stato di emergenza e, prima delle imprese agricole, si lavorerà coi fondi messi a disposizione dal Governo, per il ripristino della viabilità e alle abitazioni. Per quanto riguarda le attività produttive si attende una stima dei danni, che è in corso di valutazione.