Alessandro Marchionne ci racconta tutte le novità di Genagricola

7 Set 2014, 10:00 | a cura di
Generagricola razionalizza le referenze, snellisce l'offerta e pensa a un piano di sviluppo nel mercato italiano ed estero. Con l'idea di investire e rafforzare l'azienda.

Niente a che vedere con il numero uno di Fiat-Chrysler, tranne il ruolo di amministratore delegato. Alessandro Marchionne (47 anni, ex dg di Agricola San Felice, gruppo Allianz) sarà chiamato a guidare una delle maggiori aziende agroalimentari come Genagricola, ramo di Generali Italia che nel 2013 ha fatturato 50 milioni di euro, il 40% dal settore vitivinicolo. E sarà proprio questo uno dei comparti-fulcro della nuova strategia di ammodernamento: le otto tenute (760 ettari in Veneto, Piemonte, Friuli, Romagna e Lazio, per 4 milioni di bottiglie) saranno interessate da una razionalizzazione delle referenze e da un'operazione di snellimento (supervisione affidata all'enologo Riccardo Cotarella), per investire sui brand di maggiore appeal: Prosecco, Pinot Grigio e Friulano, ma anche Ribolla Gialla e Albarossa del Monferrato.

Sul totale delle referenze nelle otto tenute vinicole, di quanto si ridurrà il portafoglio?
Complessivamente il numero di referenze è stato ridotto del 20% circa. Ma ridurre le etichette non significa rinunciare ad alcune produzioni. Anzi, vuol dire lavorare con maggior pianificazione, a partire dal commerciale, eliminando etichette sviluppate nel corso degli anni senza un progetto definito o coerente con la strategia del gruppo. Etichette che oggi sviluppano poco fatturato ma che sono fonte di alti costi di distribuzione e di confezionamento. In altre parole vuol dire fare focus per creare un’offerta chiara, semplice e distintiva, come il mercato internazionale si aspetta da un produttore di vino di qualità.

Snellire l'offerta comporterà forse la rinuncia (o la riduzione) ai vini delle tenute in Lazio ed Emilia Romagna?
Per quanto riguarda il Lazio e la Romagna, è proprio qui che quest’anno abbiamo avuto maggiori soddisfazioni qualitative, grazie a una stagione climatica più favorevole rispetto al nord est e all’ottimo lavoro dei nostri agronomi.

Nuovi investimenti in arrivo?
In futuro, valuteremo nuovi investimenti per migliorare il mix di prodotti anche in altre regioni o in regioni dove già siamo presenti. Vogliamo crescere, non razionalizzare e basta.

Guarderete molto a sviluppare l'estero, visto che gran parte del fatturato proviene dall'Italia. Quali sono i Paesi in cui intendete lavorare?
Attualmente realizziamo più del 50% del fatturato in Italia e quindi dobbiamo crescere in tutti i paesi. Le priorità sono quelle comuni alla gran parte dei produttori italiani: Usa, Canada, Germania, Uk, Paesi nordici, Russia e Cina.

E con quali vini?
I vini su cui puntiamo sono ovviamente Prosecco, Pinot Grigio e Friulano ma anche Ribolla Gialla e rossi del Monferrato, in primis Barbera e il vitigno autoctono Alba Rossa dalle grandi potenzialità. Ma dobbiamo anche valorizzare maggiormente gli investimenti già realizzati nella logistica in Cina e Usa, dove abbiamo creato due piattaforme di distribuzione.

Per questo progetto, ci saranno nuove assunzioni in azienda?
Anche dal punto di vista del personale stiamo investendo: nei prossimi mesi sarà rafforzato il team di marketing e comunicazione nonché quello dedicato al commerciale estero.

www.letenutedigenagricola.it

La tenute di Genagricola comprendono le seguenti aziende:
Borgo Magredo (Friuli V.G. - Grave del Friuli DOC),
Bricco dei Guazzi (Piemonte - Vigneti in Monferrato),
Gregorina (Emilia Romagna - Sangiovese Superiore di Romagna),
Poggiobello (Friuli V.G. - DOC Colli Orientali Friuli),
Solonio (Lazio -Vini dei Colli Lanuvini),
Tenuta S. Anna (Veneto -DOC Lison Pramaggiore),
Torre Rosazza (Friuli V.G. - DOC Colli Orientali Friuli),
Vineyards V8+ (Veneto - Prosecco DOC e DOCG).

a cura di Gianluca Atzeni

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