La storica azienda Riecine, di Gaiole In Chianti, nel Chianti Classico, passa in mani italiane. E mani che la conoscono bene visto che sarà il suo enologo, Alessandro Campatelli, a guidarla anche da proprietario. Dopo vari passaggi di proprietà che la vedevano, ultimamente di proprietà russa (i titolari sono ebrei di origine tedesca ma nati in Russia) oggi torna Toscana in tutto e per tutto. «Sono arrivato a Riecine nel 2015, e fin da subito mi sono sentito a casa - ha dichiarato Campatelli - Avere la possibilità di portare avanti l’eredità dei fondatori, John e Palmina, è motivo di grande soddisfazione ed è ciò che voglio continuare a fare, insieme alla squadra di Riecine che rimarrà immutata».
Chi è Alessandro Campatelli, il nuovo proprietario di Riecine
Alessandro Campatelli, già direttore ed enologo dell’azienda, è così divenuto proprietario della storica cantina fondata nel 1971 dall’inglese John Dunkley, insieme alla moglie Palmina Abbagnano. Nato nel 1984 a Poggibonsi, Campatelli nel 2021 vince l’ambito Premio Gambelli come miglior enologo under 40. Eppure solo pochi anni prima, la sua strada sembrava indirizzata verso la carriera forense, come da tradizione familiare. Dopo una laurea in ingegneria a Siena, decide di iscriversi alla facoltà di Viticoltura e enologia di Pisa, dove si laurea nel 2010 con una tesi sperimentale con il professor Lucchi, che lo mette in contatto con Matthieu Taunay enologo dell’azienda Monteverro insieme a Michele Rolland. Lì Campatelli rimane per un anno, per poi sposare la causa di Tenuta di Trinoro in Val d’Orcia, affiancando il leggendario Andrea Franchetti, ricoprendo il suolo di amministratore. La chiamata di Riecine arriva a luglio 2015, dapprima come direttore, per poi ricoprire anche il ruolo di responsabile della produzione dal 2016. Dopo nove anni a Riecine, tramite un leveraged buyout, rileva le quote di Riecine diventando a tutti gli effetti proprietario unico.
La storia della cantina di Gaiole in Chianti
La storia di Riecine inizia negli anni Settanta con un ettaro e mezzo coltivato con passione da due londinesi, marito e moglie, John e Palmina Dunkley. La vigna più storica (a 500 metri sopra il livello del mare) si trovava proprio davanti al giardino di casa e la coppia la accudiva con amore, come si fa con i figli. Da allora ad oggi gli ettari vitati sono cresciuti fino ad oltre una ventina. Principalmente si coltiva sangiovese, con qualche vigna di merlot. Ottima la qualità dei vini che, infatti, figurano regolarmente nella guida Vini d'Italia del Gambero Rosso; nell'ultima edizione è il Riecine di Riecine 2021 ad essersi aggiudicato i Tre Bicchieri. In futuro, fa sapere l’enologo senese, lo stile produttivo rimarrà immutato: “We grow our wine”.