“Una regione ricca di tradizione e intrisa di innovazione”. Con questa motivazione l’Abruzzo è stata eletta regione vinicola dell’anno dalla rivista inglese Wine Enthusiast, spuntandola su Marlborough, New Zealand, Southern Oregon/Rogue Valley, Oregon, Uco Valley, Argentina e SLO Coast, California. A decretarne la vittoria e la definizione di “gemma nascosta”, il mix di villaggi incontaminati, castelli storici, gastronomia locale, tradizione pastorizia e ovviamente i suoi vini: dal rosso Montepulciano ai grandi bianchi, quali Trebbiano e Pecorino abruzzese, fino al Cerasuolo d'Abruzzo. “Un importante riconoscimento internazionale per la nostra regione e il lavoro che i nostri produttori fanno ogni giorno, e che noi cerchiamo di valorizzare al meglio con le nostre attività” è il commento del consorzio Vini d’Abruzzo. I trofei del Wine Star Award saranno presentati e celebrati il 30 gennaio 2023 a San Francisco.
Il vino in Abruzzo: Pecorino, Trebbiano, Cerasuolo e Montepulciano
L'Abruzzo ama il sapore del contrasto, come si può evincere dalla Guida Vini d'Italia 2023 di Gambero Rosso. Il mare e la montagna, l'animo contadino, e in parte selvaggio se si guarda la natura paesaggistica, e una propensione internazionale sempre più spiccata e marcata. L'Abruzzo del vino è un'autentica miniera da esplorare, bisogna andare oltre la superficie per toccare con mano un tessuto produttivo vivace, in evoluzione, ricco di varietà e stili diversi. Il Pecorino sta vivendo una maturità e consapevolezza senza precedenti, con un livello medio elevato e alcune punte di eccellenza davvero sorprendenti. Il Miglior Rapporto Qualità-Prezzo viene proprio da qui, con tanto di vista mare, e se l'è aggiudicato l'Abruzzo Pecorino '21 prodotto da Terraviva, a Tortoreto, che si trova sui 10 euro a scaffale, un bianco succoso e completo, dalla beva irresistibile che ci ricorda quante occasioni d'acquisto vantaggiose ci siano in regione: vini versatili, piacevolissimi, perfetti per la tavola di tutti i giorni.
Tra le new entry nel gruppo dei Tre Bicchieri, c'è l'ingresso per la prima volta di Tommaso Masciantonio, azienda celebre per la produzione di un olio fantastico, con un Pecorino d'autore, finissimo nei richiami di erbe mediterranee e dal ritmo affascinante: il Mantica Vigna di Caprafico '20. L'unico Trebbiano d'Abruzzo premiato è l'ottimo Vigneto di Popoli '19 di Valle Reale, mentre sul terreno del Cerasuolo d'Abruzzo, denominazione perfettamente in linea con il gusto attuale, due vini vanno a segno: il Villa Gemma '21 di Masciarelli e il Rosa-ae '21 di Torre dei Beati. Il Montepulciano d'Abruzzo procede a mare forza sette nel computo dei Tre Bicchieri, incluso un Colline Teramane. Ma non è tutto oro ciò che luccica, nella fase di assaggio della Guida Vini d'Italia sono stati trovati ancora troppi campioni con legni fuori dal tempo, macerazioni spinte e densità gustative esagerate. La giustificazione del mercato orientale o nordamericano non regge più. Ci vuole sicuramente un ripensamento sull'idea di Montepulciano, al centro del pensiero ci devono essere ritmo gustativo, carattere, identità. Nonostante disastrosi cambiamenti climatici, i vini del futuro in Abruzzo potrebbero essere ancora più definiti e caratteriali.