La Francia diffonde e aggiorna le previsioni vendemmiali per il 2023, rendendo noti i dati al primo ottobre. I cugini transalpini, che con alta probabilità contenderanno all'Italia lo scettro di primo produttore mondiale (ma la notizia non è negativa, come scritto sul Tre bicchieri del 14 settembre), stimano volumi di 46 milioni di ettolitri (l'Italia ne ha previsti 43,8, ma i dati potrebbero essere peggiori), in aumento del 3% rispetto alla media 2018-2022 e in linea col 2022.
Dop a -2%, acquavite a +25%
La raccolta nelle varie zone vitivinicole è nelle fasi finali e, a guardare nel dettaglio le informazioni del Ministero dell'Agricoltura, anche per la Francia il quadro risulta particolarmente variegato e condizionato dalle fitopatie e dal clima. I volumi sono scesi nel bordolese e nel sud-ovest, per la peronospora e per le alte temperature, e in Languedoc e Roussillon a causa della siccità. In tutte le altre aree, la produzione è in aumento, soprattutto in Charente. Considerando le diverse tipologie, la vendemmia sale del 17% per i vini destinati a produrre acquavite (+25% sulla media 2018/22), mentre scende del 2% per i vini Dop (-1% sul quinquennio) e dell''11% per gli Igp (-8% sui 5 anni).
Annata abbondante in Borgogna
Analizzando i singoli territori, la Champagne esce molto soddisfatta per i livelli record del peso dei grappoli d'uva raggiunto in questo 2023, malgrado la selezione manuale per eliminare quelli colpiti da botrite. I volumi sono stabili sul 2022 ma a +24% sulle medie quinquennali. In Borgogna, si prospetta un'annata abbondante, vicina ai livelli del 2018, con scarsi effetti di grandine e botrite. Situazione analoga nell'areale del Beaujolais, salvato dalle piogge di tarda estate. Raccolta generosa e possibilità di fare stock per il grande distretto della Charente (a +18%). La botrite ha imperversato in Valle della Loira ma il 2023 si annuncia superiore agli scarsi 2021 e 2022.
Peronospora a Bordeaux, siccità in Languedoc
I segni negativi, tuttavia, non mancano. A partire da Bordeaux, dove la raccolta delle uve rosse è terminata, spinta dalle alte temperature di settembre: situazione migliore per le uve bianche rispetto alle rosse, attaccate dalla peronospora; in generale i volumi sono attesi a -8% sul 2022 e a -16% sul quinquennio. Siccità protagonista nei vigneti del Sud-Ovest, colpito anche dalle fitopatie: il risultato è una flessione a due cifre (-11% sul 2022 e -22% sul quinquennio). Il caldo eccessivo ha disidratato i vigneti in Languedoc e Roussillon, soprattutto nell'Hérault, nelle zone dei Pirenei Orientali e nel Gard: la raccolta complessiva che perderà il 15% dei volumi.