Estate in Toscana: un tour alla scoperta della Maremma. Quando lo scorso autunno la Lonely Planet ha messo tra le mete imperdibili la Toscana, per il suo mix di arte, cultura, natura e bon vivre, non ci saremmo forse aspettati un'estate a caccia di vip sulla costa. Eppure a leggere le cronache di questi giorni sembra che in molti si siano dati appuntamento proprio in Toscana, per una volta non solo nel Capoluogo con i suoi monumenti e i grandi hotel, ma anche nelle località marine: la Versilia fa la parte del leone, con Viareggio e Forte dei Marmi che si conferma meta mondanissima, con i suoi storici stabilimenti, i villini Liberty e i ristoranti sulla spiaggia dove approdano supermodel (come Bianca Balti), influencer (come Chiara Ferragni) e tutto un coté di volti noti e seminoti che compaiono a ogni angolo. Ma se la Monte Carlo italiana è da sempre nei radar dei più famosi, non altrettanto si può dire di altre località come l'Isola d'Elba, in cui sono stati avvistati in questo caldo 2024 Mark Zuckerberg con il suo superyacht e prima di lui Gwyneth Paltrow che ha condiviso nei suoi canali social le sue lezioni di cucina. Per non parlare della Costa d’Argento, dove l'ex leader degli One Direction, Harry Styles, ha sperimentato la quieta vita della provincia italiana, tra serate nei locali della zona e la spesa al supermercato vicino, alla Coop di Orbetello.
Dove mangiare in Maremma seguendo i percorsi artistici
Ed è proprio la zona sud della regione che si scopre meta di un turismo rilassato e lento: Grosseto si è aggiudicata la nomina a Capitale Europea Pioniera del turismo verde e intelligente 2024, un premio dedicato alle città europee con meno di 100 mila abitanti che hanno saputo preservare il proprio paesaggio e mettere in campo iniziative per promuovere un turismo rispettoso dei luoghi e della loro storia. In questo angolo di Toscana dominato dallo splendido promontorio in mezzo al mare, ci sono il Monte Argentario con le sue fortezze, la laguna di Orbetello con i fenicotteri rosa, gli spazi verdi punteggiati da attività agrituristiche, strumento formidabile per coniugare economie e tutela del territorio, quel Parco della Maremma che – dicono da Bruxelles - «combina perfettamente progetti culturali, archeologici, di ricerca scientifica e di turismo sostenibile, creando un precedente per l’esplorazione responsabile». E proprio in questa visione si inserisce Hypermaremma, un festival di arte diffusa nato per iniziativa di Matteo d'Aloja, Giorgio Galotti, Carlo Pratis che punteggia questo angolo di Toscana di opere contemporanee, molte delle quali rimangono poi in pianta stabile, istallazioni permanenti che dialogano con il territorio, definendone nuovi confini. Immaginari, emozionali, evocativi, ma anche molto terreni. Ci piace dunque immaginare una regine nella regione, un microspazio che vive d'arte, di natura e di buon cibo. Ecco la nostra guida alle opere di Hypermaremma.
Senza titolo (Prospettiva Cielo) e Da Caino
L'ultima opera di Hypermaremma inaugurata, in ordine di tempo, è in località Giardino a Capalbio. Un riallestimento di un lavoro del 2004 del volterrese Mauro Staccioli, Senza titolo (Prospettiva Cielo) pensato inizialmente per il Bodio Center di Milano e oggi riposizionato nella Valle d'Oro, in uno spazio privato, ma accessibile per l'occasione, che offre un panorama aperto su 360 gradi in cui non c'è traccia della mano dell'uomo. È una delle prime alture che si incontrano venendo dal mare e procedendo verso la collina maremmana, uno spazio puro, intenso. Tre elementi piramidali, alti 9 metri, circoscrivono una radura, ideale palcoscenico a disposizione di ognuno, delimitato dai tre elementi disposti in cerchio a unire terra e cielo, la concretezza tangibile delle geometrie di cor-ten, saldamente poggiate sulla terra, e la spinta ascensionale che accompagna lo sguardo verso il cielo nel punto lontano in cui le punte paiono convergere. La sosta conquista in ogni ora, ma il tramonto o l'alba regalano suggestioni incredibili.
Suggeriamo di recarvisi quando il sole scende e la calura si fa più clemente, in tempo però per mettersi in macchina e continuare il viaggio verso l'interno, località Montemerano, per onorare degnamente la nuova opera alla tavola di Valeria Piccini. Da Caino dista circa 50 minuti, ma è una destinazione che decisamente vale la deviazione. Due Stelle e Tre Forchette conquistati grazie a una cucina chiara, precisa, elegantissima che sa osare senza mai perdere equilibrio e gusto. I Ravioli con olio evo, colatura di alici, capperi e coulis di pomodoro sono ormai parte della cultura gastronomica nostrana, che si può recuperare nel menu I Piatti Storici, mentre i nuovi piatti sanno rendere testimonianza dell'assoluta modernità di questa cuoca di razza e di un locale che è uno dei grandi tempi del buon mangiare e del buon bere: ritagliate un momento per una visita alla cantina. Ne vale la pena.
Da Caino - Montemerano - via della Chiesa, 4 - 0564 602817 - https://www.dacaino.com/
Il Fontanile e La Selva
L'intervento di Giuseppe Ducrot ha il doppio merito di dare un forte segno artistico e riqualificare un vecchio fontanile. Ducrot lo fa a modo suo, lavorando con la ceramica realizzata dalla Bottega Gatti di Faenza nel suo caratteristico giallo con profili neri. Lungo 15 metri e alto 4 metri e mezzo, il Fontanile di Ducrot è realizzato dall’Associazione Hypermaremma in collaborazione con Terre di Sacra che ospita l'opera nella tenuta fondata nel 1922: sono infatti oltre 100 anni che Terre di Sacra si occupa della tutela e della conservazione di questo territorio, contribuendo a istituire l’Oasi del Lago di Burano, prima Riserva Naturale del WWF in Italia. L'opera è a pochi minuti dalla Selva, insegna longeva e rassicurante, piacevole negli spazi interni e nel dehors. Un luogo di riferimento per la cura nel servizio e la cucina di mare, ben eseguita, semplice ma con il giusto tocco di fantasia, come nella Pappa al pomodoro con acciughe sotto pesto o nel Baccalà croccante con cipolla caramellata e gelato alla cipolla rossa.
La Selva – strada Selva Nera, 9 – 0564 890381 – laselvacapalbio.com
Frequency e Il Pellicano
In Freuency (fino all'8 agosto) gli interventi dell’artista newyorkese Joseph La Piana sono diffusi nell'Orto Botanico Corsini e il Forte Stella a Porto Ercole creando una relazione dinamica con la storica collezione naturale del Giardino Corsini e con l’architettura del XVI secolo del Forte. Nel progetto collaterale di Hypermaremma è il giallo acceso del materiale usato dall'artista, inserito tra il verde della vegetazione e il blu del mare, ad accendere un cortocircuito di significati emozionali. Una volta a Porto Ercole, non mancate di fare una passeggiata al porticciolo animato di insegne e piccoli negozi, ma per una cena come si deve, niente di meglio di una sosta al Pellicano, la struttura alberghiera con il ristorante-destinazione della zona, nato negli anni '50 e da sempre meta di tanti appassionati, attirati dalla vista magnifica e dal buon cibo. Lo firma Michelino Gioia con una proposta articolata con main restaurant e altre proposte più easy, sempre a partire dalla materia prima locale. Ottimo anche per un aperitivo da ricordare.
Il Pellicano – Località Sbarcatello - 0564 858275 – www.pellicanohotels.com
Gorilla e Il Frantoio
Non vi stupite se sulla spiaggia della Feniglia (tra il primo e il secondo varco), improvvisamente vedete uno scimmione di circa 3 metri d'altezza. È Gorilla, l'opera in bronzo di Davide Rivalta che ha pensato questa presenza solitaria, che si svela man mano a chi si avvicina - questa zona è accessibile solo a piedi – quasi a suggerire un incontro casuale nella natura popolata di animali, umani, vegetazione. Una giungla che si insinua nella riserva e richiama la natura animale dell'uomo, il dialogo con gli altri abitanti della terra, rivendicando un dis-antropomorfismo che ci rende tutti cittadini di questo mondo. Suggeriamo, dopo una giornata di mare, di spostarsi verso Capalbio, lasciandosi alle spalle la spiaggia e raggiungendo Il Frantoio, meta perfetta per un tour che vuole unire arte, cultura ed enogastronomia. L'insegna, ospitata in un antico frantoio con un piacevole spazio esterno, è infatti galleria d’arte e libreria oltre che bar e ristorante di cucina di territorio, con un occhio all'attualità (c’è anche un menu vegano).
Il Frantoio – via R. Fucini, 10 – 0564 896484 – frantoiocapalbio.com
Spazio Amato e La Dogana
Spazio Amato di Massimo Uberti è un'istallazione permanente allestita per la prima volta nell'edizione 2020 di Hypermaremma, e poi installata di nuovo ogni anno nel periodo estivo nel rispetto della circolarità naturale delle specie custodite dall’Oasi WWF – Lago di Burano. È dunque un omaggio al paesaggio in cui si inserisce, con cui apre un dialogo aperto suscitato dalla sua presenza straniante, un'apparizione poetica che illumina il paesaggio, vera didascalia e dichiarazione d'amore in cui la luce è mezzo espressivo e materiale artistico, il cui significato semantico irrompe nello spazio e fa riflettere sul carattere unico del territorio e sulla necessità di tutelarlo e custodirlo nel tempo. Un'opera che si gode appieno di notte, magari dopo una buona cena nella vicinissima Dogana, struttura gestita dall'Enoteca La Torre di Roma, che ha il suo hotspot estivo su una lingua di spiaggia, a ridosso dell’oasi WWF del lago di Burano, circondato da dune e macchia mediterranea. La Dogana è un vero un beach club con servizio di ristorazione attivo per pranzo, aperitivo e cena, con la possibilità di mangiare in riva al mare.
Enoteca la Torre La Dogana – strada Graticciaia, snc - 0564 183 0669 – https://dogana.enotecalatorre.group
Venus Anadyomene e Terenzi Winery
Si incontra nella strada che porta verso Terenzi Winery un cancello solitario che apre un dialogo proficuo tra dimensioni distinte: di qua la strada da percorrere, di là i vigneti a vista d'occhio, ma anche la proiezione di una ipotetica villa di cui l'unica traccia ancora visibile è proprio questo cancello surreale, che pure isolato nel verde, senza recinzione alcuna da interrompere, è una porta evocativa, che si inserisce nel filone dei cancelli d'arte, porte che hanno il potere di aprire/chiudere un passaggio verso un paesaggio interiore, prima che concretissimo panorama naturale. Qui l'opera Venus Anadyomene di Emiliano Maggi è in dialogo continuo: il rimando è alla dea nella sua rappresentazione iconica, nascente dalle acque del mare, pure se immerso nel verde cangiante dei filari di cui riprende i colori nei fregi di ceramica smaltata, gialli e verdi, barocchi, tocchi espressionisti che intrattengono un ulteriore dialogo, stavolta con la severità del ferro battuto della cancellata. Una volta giunti al cancello, suggeriamo di percorrere ancora qualche metro per giungere in cantina Terenzi dove i fratelli a Balbino, Federico e Francesca Romana Terenzi hanno costruito nei dettagli una proposta enoturistica coerente e ricca di dettagli. Il corpo della struttura con 5 camere, una suite e una dépendance nel verde, la piscina affacciata sulla vallata del fiume Albenga da cui si scorge il profilo del Monte Argentario, sono un felice corollario per chi volesse affiancare alla proposta enogastronomica anche un soggiorno. Si sceglie tra la degustazione di tutte le etichette dell'azienda – 9 – con non poche sorprese pur nel rispetto del genius loci. C'è il Vermentino, affinato in ceramica e acciaio, e il sangiovese, ma anche un passito da Petit Manseng, duemila bottiglie al massimo ogni anno. Si assaggiano in degustazione semplice oppure in abbinata, a pranzo, alla cucina della Locanda Terenzi, una proposta semplice e ben fatta con piatti della tradizione toscana.
Terenzi Winery - Scansano - Località Montedonico - 0564 599601 - https://www.terenzi.eu/
Dal Giorno alla Notte, I Giocolieri dell’Armonia e L'Oste Dispensa
Nel Parco Parco Archeologico dell’Antica Città di Cosa ad Ansedonia, l'opera di Felice Levini creata per Hypermaremma 2023 e composta di 12 elementi è oggi un'installazione permanente di un unico, solitario, pezzo, fruibile negli orari di apertura del Parco. Dal Giorno alla Notte rimanda alla storia dell’antica colonia fondata dai romani sulla sommità della collina di Ansedonia nel 273 a.C. dopo la conquista di Vulci e dei territori etruschi limitrofi. Levini immagina i segni divini che i romani attendevano, in un inestricabile intreccio di vita e di religione, per conoscere il luogo sacro agli dèi, dove i conquistatori devono fermarsi. Levini pone una saetta tra le rovine archeologiche, segno grafico, simbolico ed evocativo.
Le sagome di 12 figure (numero caro all'artista, simbolico compimento di un ciclo) si ergono di fronte al mare, attingendo nuove significative sfumature dal trascolorare del cielo e del mare durante il giorno e dal cambiare delle ombre che disegnano sulla spiaggia di Ansedonia È qui che Giuseppe Gallo posiziona i suoi I Giocolieri dell’Armonia: personaggi il cui profilo in corten rivela tratti somatici differenti, rimandi ad animali e a un mondo fantastico, quasi a ricordare gli elementi di un rito primitivo. Come in una processione danzante le figure, colte nell'atto di avanzare, si torcono e raccontano una dualità antitetica: istinto e utopia, staticità e movimento, realtà e fantasia. I giocolieri dell’armonia racconta la storia di alcune popolazioni che hanno attraversato la Maremma nel tempo, contribuendo a formare il patrimonio culturale del territorio.
Le opere possono essere visitate in sequenza, poste come son a distanza ravvicinata. Subito prima di recarsi verso la Giannella per cena. Un menu-non menu, quello dell'Oste Dispensa, perché quotidianamente cambia in base alle materie prime: pescato, certo, ma anche ortaggi, legumi, formaggi di piccoli produttori locali. Una selezione che passa per materie prime marchiate Slow Food e altre senza pedigree ma che raccontano lo stesso approccio alla produzione sostenibile e rispettosa dell'ambiente e della saper fare artigiano. Una cura per la tradizione che, lungi dall'essere un vincolo, è una base per piatti liberi, equilibrati, “giusti”. Il pescato fa la parte del leone, ma non mancano anche proposte di terra, con tanta pasta fatta in casa, anche nei formati tipici della regione, senza scordare qualche proposta più originale.
L'Oste Dispensa - Orbetello - Strada provinciale Giannella 113 - 331 423 4669 - https://www.ostedispensa.it/
Left & Righ ed Enoteca Quattro Ruote
Inaugurato a fine 2023, Left & Right del collettivo Claire Fontaine è stato il primo appuntamento dell'edizione di quest'anno, un succoso anticipo di rassegna per salutare il vecchio anno, accogliere il nuovo ed estendere il programma al periodo invernale. L'opera indaga le emoticon, nuove forme della comunicazione, semplificate ma anche universali, chiare, dirette, capaci di sintetizzare stati d'animo, un’emozione o un’espressione che non necessiti più del mezzo della parola. Il collettivo ha condotto un'analisi sulle emoticon più utilizzate per poi collocare elementi luminosi su una struttura rurale non finita, in cima a un colle nei terreni della Fattoria Stendardi. L'opera si vede dunque da lontano, offrendo una visione straniante nel buio, quasi un residuo virtuale sospeso nel vuoto. La stessa fattoria è un approdo per godere dei colori della campagna, dei profumi del mare, non troppo distante, e di una cucina che più maremmana non si può. Per chi cercasse qualcosa in più, o si trovasse in transito verso questa istallazione, consigliamo una sosta all'Enoteca Quattro Ruote ai piedi del Castello Orsini a Montalto di Castro, una delle migliori della Tuscia e non solo, Tre Bottiglie per il Gambero Rosso. La gestiscono da 14 anni Stefano Fioravanti e Letizia Soldani insieme al figlio Filippo. Centinaia di etichette da tutta Italia, ma anche da Germania, Alsazia e Francia con una bella attenzione su bollicine e distillati. Una quindicina le proposte in mescita a rotazione (con Coravin). Ma c'è di più: una piccola ma golosa proposta gastronomica dedicata ai sapori tradizionali di questa zona che fa da cerniera fra la campagna viterbese e la Maremma toscana, tra salumi di cinta senese e peposo, polpette al sugo e ottimi prodotti caseari da tutta la Penisola.
Enoteca Quattro Ruote - Montalto di Castro - via G. Garibaldi, 17 - 0766898618
Dal Giorno alla Notte e Saturnalia
Nata nel 2023 tra le rovine dell’Antica Città di Cosa ad Ansedonia, Dal Giorno alla Notte di Felice Levini ha trovato una nuova collocazione, stavolta permanente, alla Fattoria La Maliosa a Saturnia dove gli elementi dell'opera - otto grandi frecce rosse - segnano dei punti simbolici nei 170 ettari di vigneti, boschi, campi di grano e uliveti della tenuta. Accanto alle frecce, 8 targhe in travertino con su scritti i nomi delle divinità etrusche, per tracciare un collegamento con l’antico popolo che abitava queste terre. La maliosa, oltre alla degustazione dei suoi prodotti, organizza pic mic nella tenuta, anche con la formula delle StarsBOX, micro-cabin in legno con tetto apribile, pedane panoramiche da cui godere della vista sulla Maremma collinare, con il Monte Amiata all'orizzonte, ammirando il tramonto o le stelle. Non solo, l'azienda ha da poco anche un suo spin off in città, a Saturnia. Si chiama Saturnalia Wine Bar e offre i prodotti dell'azienda insieme a una serie di specialità locali per taglieri e un piccolo menu che celebra la cucina agricola del territorio.
Saturnalia Wine Bar - Saturnia (GR) - piazza Vittorio Veneto, 29 - 377 0835263