I sapori italiani continuano a viaggiare nel mondo. Con le gambe salde sotto al tavolo, si vola verso Alba, Cicerale, Montalcino, Barbaresco, atterraggio d’emergenza a Pantelleria. L’origine dei prodotti italiani certificati accende ancor di più la fantasia in un anno del genere. E in un contesto di estrema difficoltà, la ristorazione italiana all’estero sa tenere e rilanciare. Soffrono soprattutto i ristoranti classici d’albergo, ma il trend era già in corso prima dell’epidemia, raddoppiano pastifici, osterie e mini bistrot. Sono solo alcuni dei temi che emergono dalla guida digitale Top Italian Restaurants, al suo quarto anno, che mette insieme più di 700 locali di autentico sapore italiano, valutati con il classico rating: da uno a un massimo di tre.
Nel tabellino finale quest’anno contiamo 18 Tre Forchette (ovvero i ristoranti fine dining), 13 Tre Gamberi (le osterie tradizionali e i bistrot), 15 Tre Spicchi (le migliori pizzerie) e 20 Tre Bottiglie (i migliori wine bar e cantine del vino italiano nel mondo). Volo solo andata per Tokyo: sono sette i premi speciali.
Pizzeria dell’Anno: Peppe Napoli sta’ ca’’. Tokyo
Semplicemente una delle margherite più buone assaggiate fuori dai confini italiani. Dietro ci sono il talento e la tenacia di Giuseppe Ericchiello, che ha saputo tenere duro nei momenti più difficili. Ha fatto tutta la gavetta, oggi è titolare di due pizzerie gettonatissime. La lievitazione è lenta, impasto e stesura evidenziano una non comune padronanza tecnica: la pizza è ariosa, soffice, impreziosita con ingredienti d’origine dal sapore certificato. La cospicua distanza tra Napoli e Tokyo si azzera in un solo morso.
Ristorante dell’Anno: Da Vittorio, Shanghai
Il Ristorante dell’Anno affaccia sul Bund. Alla base c’è tutta la serietà e professionalità della famiglia Cerea che ha saputo riproporre fedelmente all’estero, come di raro capita, il know how della storica insegna a Brusaporto. Il merito è di un team perfettamente formato e affiatato, capitanato dalla bravura del giovane chef Stefano Bacchelli. Lo standard qualitativo è altissimo, i punti di cottura fenomenali, tra i piatti da perdere la testa, oltre agli intramontabili paccheri alla Vittorio, un piccione a regola d’arte. E tra pochi mesi si raddoppia con un bistrot all’interno del nuovo museo Ucca.
Chef dell’Anno: Mario Gamba, Monaco di Baviera
Istinto e continua voglia di migliorarsi: ecco un vero maestro della cucina italiana in Germania. Mario Gamba, bergamasco, ha girato mezzo mondo per poi scegliere Monaco come base, aprendo nel 1994 il ristorante Acquarello. Da 26 anni traghetta un repertorio inesauribile di ricette regionali, riviste con spirito creativo e gusto classico. Perfetti i fondi, le consistenze, il registro da fine dining come quello delle paste fresche. Quest’anno, inoltre, ha saputo sfruttare al meglio le possibilità del delivery, riuscendo a riproporre con successo e costanza anche le preparazioni più articolate e complesse.
Carta dei vini dell’Anno: TentaziOni, Bordeaux
Finalmente una carta dei vini fatta con amore. Siamo nei vicoli del centro storico di Bordeaux, TentaziOni è un delizioso bistrot: una manciata di tavoli, arredi vintage e una cucina di grande pulizia e creatività nei contrasti e sapori. Pochi ingredienti e una mano molto felice, quella dello chef sardo Giovanni Pireddu. La moglie Johanna ha invece redatto una carta dei vini ampia, ma soprattutto di gran personalità e carattere, scritta bene, ricca di produttori artigianali interamente votati al territorio. Le scelte sono coerenti, brillanti, con tanti produttori poco noti: i francesi apprezzano eccome. La carta sa di curiosità e ricerca: un gioiello. Bravi!
Ristorante Emergente: Mono, Edimburgo
Finalmente qualcosa di innovativo. Abbiamo seguito con attenzione l’evoluzione di questo bel ristorante, con tanto di bar annesso, frutto dell’entusiasmo di una coppia affiatata di giovani chef lombardi, Andrea Pruneri e Simone Croci, alle spalle importanti esperienze in Scozia e in Francia, e l’esperienza di Joseph Crolla. Il menu mette insieme il meglio dei prodotti locali e italiani, in una sana e stimolante sperimentazione, in un percorso degustazione rock, perfettamente ritmato. Altrettanto valida la carta dei vini: giovane, fresca e super fruibile. A meno di due anni dall’apertura, la crescita è netta. E c’è ancora spazio per salire, appena il locale riaprirà i battenti.
Nuova Apertura dell’Anno: Cori Pastificio Trattoria, San Diego
Lavorare per se stessi è il punto di arrivo per ogni chef. Accursio Lota, originario di Menfi, ha fatto una carriera brillante in California, prima come chef del ristorante Solare per poi aprire lo scorso gennaio un Pastificio a sua misura. Si va dagli arancini alle paste ripiene perfettamente tirate, classici come la parmigiana e una carta di vini snella, con piccoli produttori e tanti vini gastronomici proposti a prezzi estremamente onesti. Accursio ci ha messo il cuore, u cori in dialetto siciliano, e si sente eccome.
Premio Guardiano della Tradizione: Da Emma, Montreal
Il premio che ogni anno riserviamo alla più autentica tradizione ci conduce in Quèbec, tra i pentoloni della cucina del ristorante Da Emma. Incontriamo l’energica e inimitabile Emma Risi, che nel 1992 si trasferì qui con il marito Lorenzo Aureli. L’accento è squisitamente romano, i piatti e le ricette non sono mai cambiati. Cavalli di battaglia? La pasta e fagioli, le polpette al sugo (solo vitella, urla con orgoglio Emma!), l’abbacchio al forno o una cacio e pepe per variare sul tema. Una cucina di gesti e consuetudine: semplice, autentica e saporita. Come raramente si trova in Nord America.
Tre Forchette
- 8 e ½ Bombana, Hong Kong
- Acquarello, Monaco di Baviera
- Acquerello, San Francisco
- Aromi, Praga
- Braci, Singapore
- Buona Terra, Singapore
- Cioppino’s, Vancouver
- Da Vittorio, Shanghai
- Don Alfonso 1890, Toronto
- Fiola, Washington
- Il Ristorante Luca Fantin, Tokyo
- Il Ristorante Niko Romito, Dubai
- Lumi, Sydney
- Mancini, Stoccolma
- Mosconi, Bruxelles
- Pastamara, Vienna
- Senza Nome, Bruxelles
- Terra, Copenaghen
Tre Gamberi
- Angelini Osteria, Los Angeles
- Belotti – Ristoranti e Bottega, Oakland
- Dilia, Parigi
- Fico, Hobart
- Gianni, Bangkok
- Icaro, Tokyo
- Passerini, Parigi
- Pausa, San Mateo
- Pianeta Terra, Amsterdam
- Ruvida, Lisbona
- TentaziOni, Bordeaux
- Tipo 00, Melbourne
- Torno Subito, Dubai
Tre Spicchi
- ‘O Munaciello, Miami
- 50 Kalò di Ciro Salvo, Londra
- Al Taglio, Sydney
- Bijou, Parigi
- Bottega, Pechino
- Futura, Berlino
- Leggera Pizza Napoletana, San Paolo
- Luigia, Ginevra/Dubai
- Montesacro Pinseria, San Francisco
- Napoli Sta Ca’, Tokyo
- nNea Pizza, Amsterdam
- Ribalta, New York
- Song’ e Napule, New York
- Spacca Napoli, Chicago
- The Pizza Bar on 38th, Tokyo
Tre Bottiglie
- 1889 Enoteca, Brisbane
- A 16, San Francisco
- Ai Fiori, New York
- AltoVino, San Francisco
- Casa d’Angelo, Miami
- Enoteca Italiana, Bangkok
- Gallo Nero, Amburgo
- Garibaldi, Singapore
- Giando, Hong Kong
- Graziella, Montreal
- L’Avventura, Stoccolma
- L’Enoteca di Mr. Brunello, Copenaghen
- Marea, New York
- Manifesto, Dublino
- Osteria del Becco, Città del Messico
- Piccola Enoteca, Zhubei City
- SaittaVini, Dusseldorf
- Sistina, New York
- Terroni Bar Centrale, Toronto
- Trattoria Popolare, Oslo