Altri due, maledizione, ne hanno aperti altri due nella mia zona, che già non è che fosse sguarnita. Questi due sono grandi e hanno preso il posto di due cinema, che è vero che ormai c’è Netflix ma non è esattamente un bel segnale. Questi Gremlins, che si moltiplicano con la medesima velocità dei mostriciattoli pelosi, invadendo lo spazio urbano, sono i supermercati nelle loro diverse forme e dimensioni, piccoli piccoli o enormi, o medi per stare comodamente in città al posto di qualcos’altro, generalmente più interessante.
Cibo pronto comodo ed economico
Perché ne aprano così tanti, oltre che per il fatto che la totale deregulation delle licenze lo permette, è in parte un mistero, che sarà nei loro fogli Excel. Noi possiamo scuotere la testa e poi, di fretta e con pochi soldi, andarci perplessi a fare la spesa di cose assai comode ed economiche ma quasi mai, petrinianamente, buone, pulite e giuste. Perché i supermercati in città consistono ormai essenzialmente di grandi banchi frigo che vendono quasi tutto il prodotto confezionato, inclusa la frutta e la verdura: un prodotto, due imballi di plastica da smaltire. Perché di questa invasione oggi, che segue l’invasione delle mangerie? A mio parere perché risponde a due target, i turisti e i locali impoveriti e intristiti.
Turisti in b&b e impiegati in ufficio
I primi abitano i b&b e hanno bisogno di comprare l’occorrente per la colazione e qualche pasto a casa. I secondi hanno abbattuto anche la barriera del panino a pranzo, che assai spesso sfora il ticket, e mangiano in ufficio degli intrugli, spesso assai tristi e improbabili, nei tupperware o, peggio, nei contenitori usa e getta. Lo faccio anch’io, ammetto, e il fatto che cerchi di elevare la qualità, la provenienza e il mix del mio pasto da scrivania non basta per renderla meno tristanzuola.
Pranzare in trattoria? Ormai è un sogno
Sogno di pranzare tutti i giorni in trattoria, magari con la tovaglia e il tovagliolo, magari con gli gnocchi al giovedì, ma anche con il tabulè, perché la questione non è tanto di nostalgia del passato, ma di evidenza che l’evoluzione dell’offerta ha impoverito le esperienze. Né dove abito, né dove lavoro sono rimasti locali in grado di offrire quella dignitosa esperienza a prezzi ragionevoli e questo impoverisce quella base di scambio e conoscenza che ha fatto grande la nostra cucina. Ragazzi che praticamente mai avranno mangiato un piatto di spaghetti al pomodoro espressi, serviti su un tavolo con una tovaglia e un tovagliolo, saranno in futuro ignoranti alimentari. Più poveri, come quelli che non hanno mai letto un libro. Pensateci, e se volete tornare indietro, avete qui un cliente fedele.