Uno che dedica la sua società a Sun Tzu, il generale e filosofo cinese autore dell’”Arte della Guerra”, deve essere per forza pronto alla battaglia. Ne avrà bisogno Edoardo Maggiori, fondatore del gruppo Sun Tzu Consulting, ferito ma agguerrito. La sua Filetteria Italiana, il brand di ristoranti “carnivori” che è stato una storia di successo nel “food retail” nazionale, potrebbe fallire. «Sto affrontando una procedura preconcorsuale – ci dice -. Ho perso tutto ma sto cercando di salvare il salvabile, di strappare il cerotto con l’acqua, sperando di tutelare i dipendenti, in modo che in questa storia non perdano tutti».
Il boom, poi il crollo
Maggiori fonda Filetteria Italiana nel 2015, quando ha appena 23 anni. L’idea è quella di proporre ai clienti il maggiore assortimento possibile di filetti. Il locale ha successo, nel 2017 partecipa anche a una puntata della terza stagione di Quattro Ristoranti di Alessandro Borghese, dedicata alle migliori griglierie di Milano. Non vince ma vive un boom. La tv dà, ma come vedremo la tv toglie anche. Maggiori si allarga, al ristorante milanese ne seguono altri, arriva ad avere una dozzina di locali in tutta Italia, a Filetteria si affiancano anche la trattoria messicana Tacomas!, il sushi di carne Magnaki e il cocktail bar Godot. Il fatturato passa dai 730mila euro del 2019 ai 7,8 milioni del 2022 con Ebitda (l’indice che registra l’utile prima di tasse, interessi svalutazioni e ammortamento) superiore al 9 per cento. Ma i numeri nascondono una situazione poco rosea, saranno gli effetti della pandemia, sarà il fatto che, come dice Maggiori, «sono cresciuto troppo in un momento difficile». Iniziano le difficoltà economico-finanziarie, i debiti sono elevati, una campagna di crowdfunding condotta nel 2023 porta un milione di euro di nuovi investitori ma non basta, «sarebbe servita un’iniezione di almeno 4/5 milioni per compensare i debiti e consolidare gli investimenti». Maggiori non riesce a far fronte ai propri impegni, forse provvede troppo tardi: «se avessi avuto due anni fa l’esperienza di oggi avrei cercato prima la composizione del debito, invece mi sono esposto personalmente e ora mi ritrovo a non avere nulla». Inizia una procedura concorsuale che lascerebbe ampi margini di ripresa all’azienda, naturalmente a patto di mantenere una “continuità” nel fatturato, cosa che appare possibile, perché i ristoranti, a Milano ma anche a Torino e a Roma, comunque marciano bene.
Lo scandalo delle Iene
Poi il disastro. “Le Iene” il 17 ottobre del 2023 mandano in onda un servizio in cui sembrerebbero denunciare come le carni esotiche vantate dal menu di Filetteria Italia sono in realtà tagli di manzo spacciati per zebra, bisonte, cammello, leone. Dietro il trappolone televisivo ci sono le delazioni di una dipendete dell’azienda che Maggiori sostiene di non avere nemmeno mai conosciuto, che «si era imbattuta in problematiche organizzative all’interno dei punti vendita e ha pensato di strumentalizzarle con un piano malvagio con cui alla fine ha danneggiato tutti». Entrambe le teorie ancora tutte da verificare. Ma il risultato per Filetteria Italiana è traumatico: la fiducia del consumatore crolla, i ristoranti si svuotano, gli incassi crollano, il fatturato si dimezza, alcuni punti vendita chiudono, i dipendenti del gruppo passano da 300 a 120. Svaniscono un contratto già firmato con una grande azienda vitivinicola del Nord che avrebbe garantito un milione di vino in conto vendita e un altro con un imprenditore incaricato di sviluppare i punti vendita romani. Il tutto in pochi mesi. «Una batosta», dice Maggiori. Oltre che un trauma: «Quel giorno mi hanno tenuto sei ore davanti alla telecamera, mi hanno massacrato, hanno distrutto in una sera anni di mio impegno personale e hanno fatto un danno importantissimo, danneggiando molte famiglie».
Il futuro: un'incognita
Il futuro di Filetteria Italiana è un’incognita. I ristoranti sopravvissuti alla gogna mediatica sono ancora aperti, Maggiori dovrà lasciarli a un possibile acquirente, anche se «potrebbero richiedere la mia presenza inizialmente per dare continuità al progetto». Lui appare avvilito ma non sconfitto, «sono un ottimista per natura». Ora è facile sparargli addosso ma fino a qualche anno fa Maggiori era additato come un giovane imprenditore illuminato, capace di aprire oltre alle varie sedi di Filetteria anche, e capace di essere inserito nel 2022 da Forbes Italia tra i cento giovani imprenditori che avrebbero fatto grande l’Italia. Di grande da allora ci sono stati solo i buchi in bilancio.