Il quartiere di Vila Madalena è un microcosmo culturale e artistico che rappresenta il meglio di San Paolo. Conosciuto per le sue strade colorate, le gallerie d’arte e l’atmosfera bohemien, è un punto di incontro per artisti, creativi e appassionati di gastronomia. Nel cuore di questo vivace scenario si trova il Beco do Batman, una strada iconica adornata da murales spettacolari, considerata una delle principali attrazioni turistiche della città. Passeggiare per il Beco do Batman è come immergersi in una galleria d’arte a cielo aperto, dove ogni angolo racconta storie attraverso colori e forme. Il nome deriva dal supereroe e da un graffito che lo ritraeva abbracciato a Pelé, realizzato ancor prima degli anni Ottanta, quando artisti da tutto il mondo iniziarono a lasciare il loro segno su queste pareti. Poche strade, qualche bar dove gustare una caipirinha e graffiti ovunque, circondati da un quartiere fatto di saliscendi e case basse.
In questo contesto, incastrato tra gli alberi di un piccolo largo pianeggiante all’ingresso del Beco, si trova una piccola veranda con ingresso sulla strada e una mantovana che riporta la scritta Pasta Shihoma. La presenza del ristorante in un luogo così simbolico non è casuale: riflette l’anima creativa e cosmopolita della città, che vive anche nella visione del suo fondatore, Marcio Shihomatsu. Di origini giapponesi, durante i suoi anni in Canada ha lasciato il settore finanziario per dedicarsi alla gastronomia, sviluppando una passione particolare per la pasta italiana.
L’eredità gastronomica brasiliana
Il Brasile è un Paese di straordinaria ricchezza gastronomica, dove le influenze indigene, africane, europee e asiatiche si mescolano in un caleidoscopio di sapori e tradizioni. San Paolo, in particolare, è il cuore pulsante di questa diversità culinaria che accoglie cucine di tutto il mondo, trasformandole e reinventandole grazie a un patrimonio naturale immenso. La capitale gastronomica del Brasile vanta ristoranti di altissimo livello e un numero crescente di chef che scrivono la nuova tradizione culinaria del paese, in un Sud America costantemente in fermento. Pasta Shihoma è proprio questo, un luogo in cui Marcio crede e che gli permette di incontrare lei, Bia Limoni, una 33enne originaria dell’entroterra brasiliano e precisamente di Araraquara.
Cresciuta in una famiglia italo-brasiliana, Bia ha respirato fin da piccola l’amore per la cucina, osservando sua nonna preparare pasta fresca e piatti tradizionali italiani. Questo legame con le radici familiari ha ispirato la sua carriera portandola a studiare in Europa, dove ha perfezionato la tecnica prima di trasferirsi a New York, dove ha lavorato in ristoranti come Estela e Cosme, prima di tornare a casa nella sua terra.
Pasta Shihoma, il menù
Nella carta di Bia ogni piatto è pensato per esaltare i sapori degli ingredienti attraverso le consistenze. La pasta fatta in casa è di ottima fattura e oltre le uova locali, vengono impiegate selezionate farine italiane, ma ciò che impressiona è la tecnica e la qualità delle sfoglie con cui vengono fatte le paste ripiene. Sottili e tenaci, i Cappellacci di agnello brasato sono un’esplosione di gusto intenso ed elegante. Buone anche le Pappardelle alla genovese e L’uovo in raviolo, non male il Tiramisù super tradizionale, ma dagli antipasti di Pasta Shihoma arrivano i piatti più divertenti che rappresentano la creatività e la ricerca della chef. Tra questi colpisce nel segno una referenza che avevo snobbato leggendo il menù, la Burrata, una di quelle cose che trovi ovunque e che quasi mai ti restituisce la gola che metti nell’ordinare. Invece no, me la porta in assaggio e mi arriva un piatto esteticamente delicato tra il bianco e il verde, con al centro di una julienne croccante di sedano e mela verde una burrata buonissima, ma non finisce qui, perché sotto quest’ultima c’è una pasta di pistacchi lavorata con scorze di arance e succo di lime. Nella creazione del sapore, davvero ben bilanciato, una delle cose più gustose che ho mangiato in Brasile.
Se ci capitate spero che la troviate, ma qui il menu cambia frequentemente seguendo la stagionalità degli ingredienti e la voglia della chef di sperimentare. Tra i piatti di carattere brasiliano ci sono i Ravioli ripieni di manioca e formaggio Canastra e gli Spaghetti al tucupi, che è il succo della radice della manioca selvatica. Altri esempi sono il Lasagnato de pupunha, una versione leggera e innovativa della classica lasagna, preparata con palmito fresco al posto della pasta o ancora i Gnocchi di baroa con salsa di castagna del Pará, che combinano la delicatezza della patata baroa con il sapore intenso delle noci amazzoniche. Bia fa la spesa in mercati solidali di produttori locali, ce n’è uno proprio dietro il ristorante (di fronte il progetto parallelo di Marcio che si chiama Shihoma Deli), dove si può fare spesa donando nel conto un contributo al consorzio di aziende e agricoltori che lavorano in maniera controllata nel rispetto di ambiente e persone.
Pasta Shihoma è un incontro senza riserve tra creatività, cultura, tecnica e passione per il gusto. Se Marcio è un visionario che oggi guida due format di assoluta avanguardia nel quartiere più caratteristico della città di San Paolo Grazie, Bia non ha paura di osare e dà sfogo inventivo alla tecnica raffinata che le appartiene. Questo locale rappresenta una tappa imperdibile nella gastronomia a San Paolo.
Pasta Shihoma. Dal Martedì al Sabato
Medeiros del Albuquerque 431
Vila Madalena, San Paolo SP
www.shihoma.com.br