Per chi è vegetariano, per chi ama viaggiare anche solo con la fantasia, per chi vuol essere certo di non fare incontri imbarazzanti e per questo è disposto a fare qualche chilometro in più, per i tipi particolarmente romantici, per chi interpreta il romanticismo con spirito conviviale e allegro, per chi vuole provare qualcosa di insolito senza necessariamente squagliare la carta di credito. Ecco una piccola selezione di indirizzi per aiutarvi a scegliere come trascorrere la serata più romantica dell’anno
Dove mangiare a Torino per San Valentino
Antonio Chiodi Latini – Cuoco delle Terre
Ristorante. Sono trascorsi diversi anni dalla svolta verso l’integrale vegetale del noto chef Antonio Chiodi Latini, che oggi è abile maestro nel trattare gli elementi con lo scopo di ottenere estratti liquidi e materia solida, e combinarli con foglie, fiori, essenze. Una cucina salutare assolutamente non banale, di alto livello e che rappresenta un'ottima alternativa anche per il carnivoro più convinto. Ben quattro i menu degustazione, a misura di budget e di appetito, da assaporare in relax in ambienti intimi di raffinata eleganza. In abbinamento etichette ben studiate o infusi. Possibilità di acquistare golosità bio sottovetro made in Chiodi Latini.
Antonio Chiodi Latini – Cuoco delle Terre – via A. Bertola, 20/B – 011 0260053 – www.antoniochiodilatini.com
La Limonaia
Ristorante. Una zona inconsueta, tra palazzoni anni ’70 e un intreccio di vie sulle quali si affacciano solo portoncini di case private. Un cancello si apre su un cortile, piccola oasi di verde con alcuni grossi vasi di agrumi, una limonaia per l’appunto. Una serra arredata con gusto, alternanza di pezzi di antichità e arte moderna, cimeli di famiglia che rendono l’ambiente unico, intimo. E la cucina? Nelle mani sicure di chef Cesare Grandi, è molto personale, rispettosa della natura e dei suoi cicli, con la creatività che va a braccetto con la genuinità delle materie prime. Carta dei vini ben fornita, con proposte a calice, birre, sake, sidro e birre.
La Limonaia – via M. Ponzio, 10 – 011 7041887 – www.lalimonaia.org
Piano35
Ristorante. Al trentacinquesimo piano del grattacielo Intesa San Paolo, a 167,25 metri di altezza e con una splendida serra bioclimatica di 15mila metri cubi progettata da Renzo Piano, si gode una vista impareggiabile. A portarvi in cielo gastronomicamente parlando ci pensa Marco Sacco, chef di grande esperienza che si avvale in cucina di Christian Balzo. Alla sera, due livelli di menu, da 4 e 6 portate, declinabili nelle versioni Piemonte, Giro d'Italia e Piccolo Lago a Torino che fa riferimento al ristorante storico dello chef Sacco. A pranzo formula bistrot. Carta dei vini che spazia tra Italia e Francia. Area lounge bar aperta dall’aperitivo al dopocena, curata da Simone Sacco, “figlio d’arte”.
Piano35 – corso Inghilterra, 3 – 011 4387800 – www.piano35.com
Razzo
Bistrot. Un’apertura relativamente recente che si è ritagliata un ruolo di primo piano nell’ambito della ristorazione cittadina. Moderno l’ambiente, con un romantico dehors, in linea con la cucina, contemporanea e di personalità, “firmata” dal talentoso chef Niccolò Giugni, formatosi a La Credenza con Igor Macchia. Il menu cambia spesso, si punta tutto sulla qualità e la stagionalità degli ingredienti, divertendosi con le fermentazioni e le presentazioni. Perfino il pairing non è usuale, in carta troverete anche kombucha e altre bevande particolari. Prima di andare via, si può comprare un goloso souvenir con cui omaggiare l’amata (o l’amato), meglio di così…
Razzo – via A. Doria, 17/F – 011 0201580 – www.vadoarazzo.it
Scannabue
Bistrot. Se è vero che questo è uno dei migliori indirizzi torinesi specie quando si parla di vino, grazie a una selezione amplissima, non banale, sempre in movimento e con la possibilità di acquistare una o più bottiglie, è altrettanto vero che la proposta gastronomica è continua fonte di sorprese. La tradizione va a braccetto con una centrata creatività ispirata dalla stagione e il team di cucina non sbaglia un colpo. Un esempio? La goduriosa animella cotta nel latte di mandorla accompagnata con una crema di prugne e senape. Ambiente dall’atmosfera conviviale e rilassata, ideale per qualunque tipo di clientela. Prenotate per tempo perché gli estimatori sono tanti.
Scannabue – largo Saluzzo, 25/H – 011 6696693 – www.scannabue.it
Scat_to
Ristorante. Dietro questa insegna, affacciata su quello che è considerato il salotto di Torino, un nuovo bel progetto museale di Intesa Sanpaolo, che ha affidato la ristorazione agli esperti fratelli Costardi con Christian in cucina. Una sala di design con tavoli distanziati, pareti e soffitto scuro, un bancone fronte cucina e un piccolo tavolo nel privé. Tre i percorsi di degustazione – Ritratto, Disegno e Istantanea –, più la carta che si presta a varie combinazioni. Non possiamo non citare un risotto, piatto emblematico dei Costardi, il Carnaroli coniglio, zucca e saba, un piccolo capolavoro. Golosi pani maison. Cantina vasta.
Scat_to – piazza San Carlo, 156 – 011 0267460 – www.costardibros.it/ristorante-scatto-torino/
Smith’s British
Bistrot. Una cena British Style non solo per i sapori ma anche per l’ambientazione e l’atmosfera, in un tripudio di cristalli, argenteria, porcellane inglesi e fiori? È possibile, basta venire qui, in zona Cenisio, da Smith’s British, l’unico ristorante britannico d’Italia. Aperto da Adam Smith, è anche il posto giusto per il famoso High Tea, la versione più ricca dell’Afternoon Tea, o per il brunch domenicale. Ma la cosa importante è che qui si può anche cenare con piatti come il “coronation chicken” (insalata di pollo al curry con frutta secca accompagnata da fragole sott’aceto e shortbread salato), il roast beef servito con Yorkshire pudding e patate novelle, la “salmon steak” e il “rhubarb crumble”. Prenotazione indispensabile.
Smith’s British – via Virle, 19 – 346 6844598 – www.smithsbritish.it
Le Petit Restaurant Japonais
Giapponese. Coppia unita nella vita e nel lavoro, Naomi Sonoda, cantante lirica giapponese di Miyasaki, e Simone Oberto, italiano, con esperienze alle spalle nel settore food, sono al timone di questo locale raffinato e di atmosfera alle porte del capoluogo. L'ambiente invita al relax, le illuminazioni sono ben dosate, le eleganti mise en place sono studiate in ogni dettaglio, la proposta culinaria è organizzata in sei menu degustazione fissi, da 38 a 140 euro. Le pietanze possono variare secondo mercato. Da bere birra e sake, com'è giusto aspettarsi, ma anche vini e distillati. Si va via a malincuore. Prenotazione indispensabile, e con il giusto anticipo.
Le Petit Restaurant Japonais – Avigliana (TO) piazza Conte Rosso, 34 – 340 9624553 – www.lepetitrestaurantjaponais.com