Luca Abbruzzino si fa uno e trino e apre Oltre a Lamezia Terme. Quando si sono seduti a tavola, i commensali si sono trovati circondati da opere di Andy Warhol: il ristorante, infatti, si trova all'interno di Palazzo Greco Stella, un edificio della fine del 1800 nel centro storico di Lamezia Terme (CZ) rinato come spazio espositivo.
Un tempo residenza dei Marchesi Fiore-Serra, oggi รจ oggi museo, bookshop, negozio di alto artigianato, relais con 6 stanze, american bar, bistrot e ristorante fine dining. Secondo un format che pare riscuotere sempre piรน consensi โ come nel caso del visionary place Luminist di Napoli, all'interno delle Gallerie d'Italia di Intesa San Paolo. Qui sono Pietro Greco ed Elena Vera Stella gli artefici della rinascita di questo spazio, dando seguito a un progetto accarezzato per anni che ha trovato nella famiglia Abbruzzino il partner per quanto riguarda la parte gastronomica.
ยซInizialmente โ racconta Luca Abbruzzino โ volevamo chiudere a Catanzaro e spostarci a Lamezia Termeยป. Logisticamente piรน importante, ยซla porta per la Calabriaยป la chiama lo chef, Lamezia con l'alta velocitร e l'aeroporto internazionale offre un bacino di clienti maggiore. ยซPoi invece abbiamo cambiato ideaยป. Cosรฌ oggi Luca si fa uno e trino: allo storico locale di Cava-cuculera Nobile, e al Brezza di Soverato aggiunge questo progetto ambizioso che segue in prima persona. A Catanzaro sono rimasti il padre Antonio e la madre Rosetta, Antonio Fazio, storico secondo di Abbruzzino e oggi chef di cucina, e tutta la brigata, con Luca che continua a seguire il ristorante di Catanzaro da Lamezia Terme. Qui lo chef โ classe 1989 โ tra i maggiori esponenti della new wave calabra, รจ all'opera con un progetto ambizioso: il fine dining, infatti, con un solo menu degustazione di 9 portate al buio che cambia spesso, ยซvolendo anche tutti i giorniยป, รจ solo una delle linee gastronomiche. Gli si affianca un bistrot con cucina di mercato - 7 tavoli e una trentina di coperti in totale โ e l'american bar, unico spazio aperto anche a pranzo. Oltre รจ il fiore all'occhiello e rappresenta unโevoluzione del lavoro fatto a Catanzaro, ma con piรน audacia, mescolando senza incertezze piatti storici (ad esempio lo spaghetto con sugo di triglia, 'nduja curcuma e arancia) e cose come topinambur ricci e umeboshi. Si spinge Oltre anche con il pairing: non solo vini proposti dal sommelier Luciano Tassoni (pescati da una cantina con circa 700 referenze, in condivisione con il ristorante di Catanzaro), ma anche qualche cocktail, firmati dal barman Stefano Cosentino.
Foto: Alberto Blasetti