La movida della ristorazione è un perpetuo viavai: chef che vanno e chef che vengono, "travasi" di talenti da una cucina a un'altra, saracinesche che si abbassano (parecchie, purtroppo) e nuove insegne che spuntano dal nulla. Per Daniele D'Alberto, giovane e già apprezzato professionista pescarese, si tratta di un trasloco di qualche chilometro e, in un certo senso, di un ritorno a casa, nella zona dove è cresciuto. Da gennaio, infatti, non è più patron e cuoco di Nole (79/100 e una Forchetta sulla guida Ristoranti d'Italia) bensì in forze nelle cucine di Café Les Paillotes, il gourmet di proprietà della famiglia De Cecco la cui proposta è da sempre "coronata" dalla consulenza del tristellato Heinz Beck della Pergola di Roma (in procinto di riaprire le porte dopo alcuni mesi di restyling).
Uno cuoco pescarese al Café Les Paillotes
«Ora il ristorante è chiuso, stiamo facendo le ultime prove e approntando i menu. Riapriremo entro San Valentino, mentre il Granchio, adiacente spin off più easy, sarà operativo a partire dal primo del mese» racconta Daniele. «Quando mi hanno contattato la prospettiva era molto allettante: parliamo di un posto che ha avuto per anni la stella Michelin e che a livello organizzativo è una macchina da guerra, un'azienda a tutti gli effetti. Poi lavorare con Heinz Beck è un upgrade professionale irripetibile».
Chi è Daniele D'Alberto
E pensare che si sono conosciuti proprio qui il cuoco bavarese e il 36enne pescarese cresciuto, come dicevamo, vicino allo Stadio (10 minuti a piedi dalla Pineta Dannunziana dove si trova Les Paillotes), in occasione di Emergente Abruzzo 2014, la competizione fra under 30 curata dal noto giornalista gastronomico Luigi Cremona dove D'Alberto arrivò primo. Da allora per lui la crescita non si è mai arrestata, fino a diventare uno dei nomi più in vista nel panorama regionale, e non solo. Dopo stage a zonzo per la Penisola (Gianfranco Vissani e Moreno Cedroni due dei suoi maestri), si fa notare al Br1 a Montesilvano Colle, poi al Borgo Fonte Scura a Silvi, in provincia di Teramo, per tornare infine in città, in pieno centro e con un progetto tutto suo.
Il saluto a Nole e il nuovo Café Les Paillotes
Nole, crasi tra le sillabe finali dei nomi dei soci, Daniele e Pino Della Valle, nasce nel 2019. È un posto contemporaneo in una strada tranquilla con cucina a vista e spazio diviso in due, il gourmet e la caffetteria (dove la fama del maritozzo con la panna non ci ha messo molto a diffondersi), e offre un'esperienza casual e raffinata al contempo come nessuno fino ad allora aveva provato a concepire in una piazza complicata e lunatica come quella del capoluogo adriatico.
In questo format stimolante che convince in poco tempo pubblico e critica, Daniele ha modo di fare ricerca, sperimentare e affinare il registro, oggi molto personale e con piatti che sono ormai signature. «Alcuni li porto con me, come il tortello cacio e pepe, la triglia e la mandorla, la pasta mista con scalogno fondente, frutti di mare e peperoni di Altino. Poi, nei menu del 2024, molto spinti sul pesce come nello stile della casa, ci saranno i classici del ristorante, talvolta rielaborati, e ovviamente una degustazione di crudi». Tutto comunque è ancora in corso d'opera e in attesa di approvazione da parte di Beck. Ma dopo qualche stagione interlocutoria e un po' appannata per questo elegante "contenitore" con stabilimento balneare in stile resort mauriziano incluso, c'è da credere che capitano e squadra, entrambi nuovi, abbiano già la grinta e gli strumenti per tornare in Serie A.