Potrebbe essere davvero un angolo del Paradiso che in questa stagione si accende di colori pastello, a ridosso dei bastioni in peperino dell'antico borgo di Bassano in Teverina lungo la valle del Tevere, appena ai confini tra Lazio e Umbria e a pochissimi minuti dall'A1 tra Orte e Attigliano. C'รจ la piscina, che perรฒ adesso รจ "solo" bella (data la stagione); c'รจ la campagna piena di alberi di olivo di cui Alessandra Boselli, la titolare del resort, รจ una accanita appassionata e da cui produce un ottimo extravergine; ci sono i suggestivi bastioni e le mura medievali; ci sono le scale che ti portano al paesino senza che i rumori dei motori possano irrompere in una quiete fuori dal tempo; c'รจ una squadra di cucina che tira fuori dall'orto e da interessanti selezioni locali dei sapori intriganti, di carattere, che si dedicano - e sono in costante crescita - a una cucina di territorio e di alto profilo, ben fatta, non banale. C'รจ anche una carta dei vini da cui scegliere qualche chicca tra Tuscia, Sicilia e Francia: in evoluzione anch'essa e comunque a prezzi piรน che onesti, specialmente per quel che riguarda la Francia.
Ottobre, mese perfetto per questa campagna
Ottobre รจ un mese perfetto per cogliere la dimensione piรน intima di questa campagna. E anche per dedicarsi all'assaggio della cucina di Gianmarco Pallotta, giovane chef sorianese rientrato in zona dopo aver lavorato per diverso tempo in Svizzera insieme a sua moglie Giada Bellofiore, siciliana, che si occupa invece della sala insieme ad Alessandra che di questo regno รจ la sovrana. Difficile descriverlo, questo piccolo mondo immerso in una dimensione spazio-temorale che davvero ci porta fuori dalla realtร in cui siamo stati immersi fino a cinque minuti prima di scendere nella valle ai piedi degli speroni di roccia su cui รจ costruita Bassano. ad accoglierci, una piccola sorpresa: un consommรจ di funghi e zucca che ci fa entrare immediatamente nell'autunno appena arrivato. Un "benvenuto" che non ci aspettavamo, felice sintesi tra una cucina di territorio e una tradizione di stile francofono che da noi รจ stata dimenticata da tempo anche se recentemente ne abbiamo ripreso in mano l'usanza. Sapori decisi, puliti, netti: una amuse bouche che assove pienamente al suo ruolo e ci mette subito di buon umore.
Nuova squadra e nuovo menu d'autunno
Siamo curiosi di questa nuova fase della struttura e di capire lo spirito della cucina di questi ragazzi: Alessandra, suo malgrado, non รจ mai riuscita e definire bene la sua proposta qui. Ora, perรฒ, anche lei รจ galvanizzata dalla nuova avventura cominciata da pochi mesi. Cominciamo: subito si fa sentire il cรดtรฉ siciliano della moglie dello chef (che era cuoca e pasticcera anche lei, ma che adesso si dedica al servizio in sala). Arriva una tartare di ricciola affumicata, zucca e capperi e subito dopo un pane e panelle con porcini e maionese di nocciole. Piatti che convincono, semplici, ma molto molto ben eseguiti e ben caratterizzati: in poche parole, golosi e divertenti. Buoni, ma meno esaltanti (perchรฉ meno particolari e visti piรน volte) altri due assaggi: l'uovo croccante, fonduta di ricotta di pecora e confettura di lamponi e polpo bollito con spuma di patate e pesto di prezzemolo (quest'ultimo, anche se molto dejavu, anche molto buono!) sempre da reminescenze siciliane.
Una cucina decisa, tra Tuscia e Sicilia
Piatti che ci convincono e ci piacciono e che ci convincono ad andare avanti a provare altri assaggi dei primi in carta. Vi risparmiamo la lista - tutti comunque da provare! - e ci concentriamo su due portate che anch'esse si dividono tra Tuscia e Sicilia. In primo piano i particolari bottoni di cinghiale in brodo di cipolla bruciata, un assaggio di grande pregio che ci propone in una chiave non banale il tema della cacciagione e ci suggerisce che anche l'ormai stra-gettonato cinghiale puรฒ regalare emozioni nuove. L'altro assaggio รจ invece un omaggio alla terra di Giada: spaghettone, burro affumicato, sarde e finocchietto, una ricetta anch'essa molto particolare che dalla pasta con le sarde arriva al romanesco pane, burro e alici in una fusione felice e fresca.
Tra carne e pesce, vince l'orto
Tra i secondi, invece, stranamente in una terra di carne e selvaggina ci conquista un piatto vegetariano: cardoncello, zucca e nocciole. Qui la cottura della zucca รจ perfetta e assolutamente "nuova" per la zona in cui si usa normalmente al forno o nel riso o nella pasta. Qui, la zucca, per consistenza e per sapore (che non รจ eccessivamente dolce e vira verso la castagna) gioca davvero bene con un fungo come il cardoncello che non grande solista come sarebbe un porcino e ben si lega alle nocciole con la loro delicata dolcezza vegetale. Assaggiamo anche altro, dall'ombrina alla faraona, dal coniglio al maiale... Piatti golosi, fatti tecnicamente abbastanza bene (cotture, tagli, salse e fondi) ma probabilmente ancora troppo "immersi" nella esperienza Svizzera dello staff di cucina dove accanto a Gianmarco Pallotta ci sono anche Riccardo Riolo e Simone Santini, anche loro "reduci" da esperienze mitteleuropee.
In effetti, comunque, รจ difficile mangiare bene da queste parti oltre la trattoria che spesso non assolve neppure bene al suo ruolo in una terra che tradizionalmente รจ fatta piรน di ingredienti che non di ricette. L'Olivo restaurant vale una gita fuori-porta. E se poi volete regalarvi un paio di giorni, non abbiate dubbi: tra il silenzio che vi circonda, la spa che vi aspetta, le rilassanti passeggiate dopo poderose dornite, qui รจ il posto giusto per una riarica da finesettimana. Anzi, da weekend gourmet.
Olivo Country Resort - Bassano in Teverina (VT) - via di Pantanetta - 0761 407253 - @olivocountryclub - olivocountryclub.it