Continuano gli annunci dei premi speciali della 50 Best. Dopo aver reso noto l'Icon Chef per il 2023 (premiando Andoni Luis Aduriz del Mugaritz), è il momento di svelare la scommessa per il futuro: il ristorante emergente, che ha le carte in regola per diventare uno dei migliori al mondo. Quast'anno il premio approda al Lincoln Center di Manhattan. Al Tatiana, nuovissimo ristorante di Kwame Onwuachi.
Chi è Kwame Onwuachi
La sua biografia è nota ai molti che hanno letto la sua autobiografia Notes from a youg black chef: a memori, edito in Italia da NR editore, con il titolo di Appunti di un giovane chef nero, in cui racconta la sua epopea: dall'infanzia nel Bronx segnata da un padre violento, la vita nelle gang di strada e lo spaccio di droga, ma anche dalla madre cuoca, agli anni trascorsi dal nonno in Nigeria, “per imparare il rispetto”.
Dalla vita spericolata nel periodo del college alle numerose attività imprenditoriali a partire da quella nel mondo del catering, tirata su vendendo caramelle sotto la metropolitana, e poi i premi, le apparizioni in tv, le esperienze al Culinary Institute of America di New York e in posti come Per Se e l'Eleven Madison Park, e l'apertura di 5 ristoranti prima dei 30 anni, tra cui il chiacchieratissimo Kith/Kin in Washington: una meterora. A 27 anni aveva già vissuto molte vite. Dopo le quali è tornato nuovamente in pista, con Tatiana - chiamato così in onore della sorella - il ristorante aperto a novembre dello scorso anno in cui continua il suo lavoro sulle proprie radici gastronomiche, da quelle afro-caraibiche legate alla diaspora africana a quelle di matrice newyorkese, elaborate in piatti come cornbread and cod, gli egusi dumplings serviti con stufato rosso nigeriano, o la coda di bue brasata.