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La grande Milano
La chiamano così l’area che include il tentacolare e indefinibile hinterland, che abbraccia altre province e offre ampi e validi margini ai sogni di fuga dalla metropoli. Un’oretta di treno e si espatria a Lugano, poco meno con la macchina per staccare la spina al lago, sennò si sale sulle cime della Valtellina o ci si mette in coda verso il mare di Santa (Margherita Ligure). Eppure chiedete in giro in quale altra città vorrebbe vivere un milanese-tipo, inclusi quelli venuti dal Sud, i cinesi che qui risiedono da generazioni, i freelance con un piede in Stazione Centrale e l’altro sotto al tavolo di un caffè di NoLo con spazio coworking: la risposta – e sono dati statistici – è per la stragrande maggioranza: Milano. Pur malmesso dall’ultima stagione pandemica, il capoluogo lombardo rimane infatti una piazza straordinariamente capace di cogliere e sfruttare al massimo stimoli in ogni settore. Nel nome dell’efficienza e dell’avanguardia, sì, ma anche di un’incontenibile voglia di risentirsi liberi. Oggi con qualche consapevolezza in più.
La grande Lombardia
Lo mostrano i quasi 1300 esercizi che compaiono sull’edizione 2023 della guida Lombardia - Il meglio di Milano e delle altre province, presentata all’Auditorium Gaber del Grattacielo Pirelli nell’ambito dell'evento The Best in Lombardy che quest'anno ha avuto come fulcro il convegno Tech&Startup. Food, Wine e Hospitality. Già, perché pure quest’anno il viaggio nel meglio del mangiare, bere e comprare attraversa tutta la regione, provincia per provincia, ognuna delle quali ha nell’Ambasciatore del Territorio lo sponsor maggiormente dinamico e rappresentativo del suo territorio. Alcune sono conferme, altre (Osteria del Treno per Milano, Tira, Mola e Meseda a Como, l’Osteria del Cavolo a Monza, per esempio) sono scelte “nuove”, perché di persone e famiglie, naturali o acquisite, che non si sono arrese mai, pre e post pandemia, per mantenere vivo l’agroalimentare locale ce ne sono moltissime. Sul piano generale, invece, se l’area bresciana, favorita dallo stato di grazia della sponda gardesana, rimane la più popolata ed eterogenea, sulle montagne di Livigno è arrivato Norbert Niederkofler con Kosmo, mentre nella compassata e tradizionalista Bergamasca posti come l’Osteria degli Assonica a Sorisole aprono spiragli inediti e inaspettati.
Le prospettive metropolitane del futuro
Inutile però negare il segno lasciato dall’ultimo biennio. I conti sono mediamente più alti e variabili - non a caso in questa edizione il prezzo medio cede il passo a un range di spesa spalmato su quattro fasce - e il consumatore si muove con maggiore cautela, selettività e idee chiare su quanto e come spendere. Ma la City, che non pochi vorrebbero istituzionalizzata come “città-stato”, si ripensa a misura della vita e dei valori di una nuova era. Non è un caso che sia in cima alla classifica 2022 dello Human Smart City Index: riqualificazione delle periferie – Milano 3 ultima in ordine cronologico – e dei mercati rionali da tempo in attesa di giudizio (come il Comunale Isola, storica struttura che oggi è la prima totalmente plastic free), spazi per uno smart working confortevole, infrastrutture sostenibili e trasporti agili. Il tutto offrendo carta bianca all’imprenditoria intelligente che ha voglia di investire.
Le novità dell’anno
Di recenti aperture e collaborazioni inaspettate che hanno movimentato l’ultima annata ce ne sono appunto diverse. Remulass, per esempio, è un progetto tutto al femminile “parente” del Ratanà, che a differenza del regno di Cesare Battisti viaggia in tutto il mondo con una cucina di contaminazioni e sperimentazioni; Contrada Govinda uno spazio culturale con cucina Hare Krishna, la prima e unica sotto la Madonnina, dove tra le mani in pasta ci sono quelle di Davide Longoni, versatile e rigoroso guru nel campo della panificazione; Trattoria Contemporanea a Lomazzo (CO) la scommessa fine dining di un team di ragazzi – lo chef non ha neanche trent’anni – con tanto di coworking incluso. Come non si smette di puntare sul vino nonostante le illuminanti performance della mixology, sicché un’enotavola di vecchia concezione ma di moderna generazione, Ciz – Cantina e Cucina, al suo primo anno in guida, conquista a man bassa le Tre Bottiglie, ed è l’unico nuovo ingresso nella schiera dei “Tre”, i big di ogni categoria.
L’alta ristorazione è partecipazione
Le tendenze della Madonnina continuano insomma a dettare le regole, certo, ma se c’è qualcosa che la pandemia ha modificato è il feeling tra cliente e cuoco-patron. C’è voglia di esclusività, di fine dining sartoriale, di “esperienza partecipe” (Felix Lo Basso e l’Omakase di Iyo due esempi). E di trovare rotte alternative pure uscendo da zone di comfort di marchi ultra rodati come quello di Davide Oldani, re del POP. Che dallo stop obbligato è ripartito in quarta alla ricerca di equilibri diversi, di giochi spiazzanti, dell’Armonia con la A maiuscola, accettando una sfida continua e avvincente che non si arresta mai. A tavola come nella vita.
Lombardia - Il meglio di Milano e delle altre province. La sezione web
Su www.gamberorosso.it/ristoranti/lombardia/ potrete scoprire tutti i locali Tre Forchette e Tre Gamberi 2023, oltre a tutti gli altri esercizi premiati divisi per categorie e i Premi Speciali con la recensione, il punteggio e la geolocalizzazione.
Lombardia - Il meglio di Milano e delle altre province 2023 - Gambero Rosso – 290 pp. - 10 € - disponibile in edicola, in libreria e online
a cura di Valentina Marino