A Gragnano apre un ristorante d'autore, nella strada principale, quella via Roma che attraversa il centro della città, costruita in modo tale da incanalare il vento necessario per l'essiccazione della pasta. È qui, in un palazzo del Settecento, che Luigi Tramontano e Nicoletta Gargiulo aprono nella seconda metà di marzo il loro locale.
I due – chef lui, maître sommelier e manager lei - dopo sette anni al Le Agavi di Positano (e altre esperienze costellate di riconoscimenti tra Costiera e Penisola Sorrentina) sono ormai a un passo dal coronare il sogno di un ristorante tutto loro. Si chiama O me o il mare restaurant. Il nome è un omaggio al papà di Luigi Tramontano, cuoco a sua volta che, messo di fronte a un aut aut (o me o il mare), lasciò le cucine delle navi da crociera: rimase sulla terraferma, scegliendo la famiglia.
E anche il locale che nell'insegna ricorda questa vicenda è un affare di famiglia: insieme a Luigi Tramontano e Nicoletta Gargiulo – marito e moglie - c'è anche Vincenzo, fratello di Luigi e avvocato, mentre l'altro fratello Angelo è pasticcere e non è difficile immaginare che avrà anche lui un suo ruolo. Insieme realizzano il sogno di un ristorante tutto loro - sogno che è stato anche del padre - e lo fanno nella loro città d'origine, discosta dai grandi circuiti turistici ma anche meno satura di ristoranti d'autore.
O me o il mare restaurant
«Stiamo ultimando i lavori – dice Tramontano – per la cura dei dettagli ci vuole tempo: puntiamo sulla qualità». Lo sottolinea per accompagnare la presentazione del ristorante: ambiente moderno, colorato e accogliente, una trentina di coperti e uno chef table, «ma non è piccolo, sono due locali da 130 metri quadri, metà dedicata alla zona back con una cucina a vista e l'altra metà riservata alla sala. In futuro avremo anche un altro spazio sottostante dove faremo la cantina per Nicoletta, collegato con una scala antica che vorremmo riportare allo stato originario, magari lì oltre alla cantina potremmo creare anche qualche altra cosa. Vedremo: ora ci stiamo concentrando sul piano terra».
Cosa si mangia da O me o il mare restaurant
Mentre fervono i lavori si riflette sulla cucina, il punto di partenza è la tradizione campana, e con essa i prodotti del territorio: carni e verdure, soprattutto, «fino a che ero in Costiera davo priorità al pesce, ora però sono nell'entroterra, non è più così». Gragnano è a un passo dai monti Lattari, con i suoi giacimenti di prodotti straordinari: «Sto andando alla ricerca di piccoli produttori locali che mi diano materie prime di altissima qualità».
Agnelli di piccoli allevamenti, per esempio, verdure e pasta secca, che ovviamente qui ha un ruolo da protagonista: «I primi piatti sono tutte paste di Gragnano, anche il riso non c'è, sostituito dalla pasta di semola. Stiamo ancora studiando come presentarla». Non manca qualche piatto storico, ovviamente tenendo conto del diverso contesto del ristorante, mentre per i menu si parte con tre degustazione: da 5, 7 e l'ultimo al buio, da 9 portate (rispettivamente a 105, 125 e 150 euro) con la possibilità di fare un percorso di abbinamento vini curato da Nicoletta Gargiulo, una delle più brave sommelier d'Italia. «Lavorare con mia moglie mi tranquillizza molto - dice Tramontano - lei racconta con enfasi e passione i miei piatti, la mia filosofia di cucina e coccola con garbo i nostri ospiti». Si realizza un sogno e ancora altri sono da raggiungere: «Ora siamo presi da mille cose, ma ci sono tante idee, e ancora dobbiamo metterle in pratica».
O me o il mare Restaurant – Gragnano (NA) - via Roma 45-47 - https://www.instagram.com/omeoilmare_restaurant/?hl=it