Nonostante oggi sembriamo essere molto distanti nel rapporto con i corsi fluviali, mai come nei fiumi l’uomo ha basato il suo sviluppo e la sua prosperità. Il Tevere, che ha dato la vita a uno degli imperi più influenti della storia, ne conserva l’anima, i resti e le chiavi di interpretazione. A partire dalla sua foce, dove c’era il porto per le navi in arrivo da tutto l’Impero con le merci necessarie a sostentare la grandezza dell’Urbe.
L’antica Portus
La foce del terzo fiume d’Italia, a Fiumicino, per via del progressivo insabbiamento dei secoli, non aveva in antichità l’aspetto che ha oggi: l’incontro con il mare avveniva ben 4 km all’interno. Dove oggi c’è un’oasi naturalistica da non mancare, l’Oasi di Porto, nel 42 d.C. l’imperatore Claudio fece costruire un imponente porto che mettesse in collegamento mar Tirreno e Tevere. Fu Traiano, però, con l’introduzione della magnifica opera ingegneristica dalla pianta esagonale (l’area archeologica, insieme a Ostia Antica, vale una visita approfondita ), a decretarne il vero successo. Sempre Traiano fece scavare vari canali, come la Fossa Traiana, che consentivano lo sfogo delle piene verso il mare, liberando Roma dalle inondazioni. Questo canale, allungatosi di secolo in secolo per frutto dei depositi di detriti del Tevere, ha dato vita alla formazione dell’Isola Sacra, uno dei cuori di Fiumicino.
I percorsi ciclopedonali
Questa importantissima via d’acqua, dopo una fase di oblio (quanti romani conoscono in profondità questa zona?), sta vivendo negli ultimi anni un rinascimento: chi ama il trekking e la bicicletta sa che qui corre il tracciato della Regina Ciclarum, ciclovia del Tevere ancora purtroppo incompiuta in molti tratti, e del Sentiero Pasolini, percorso che collega Roma a Ostia. E, oltre all’archeologia e all’immersione nella natura, è ancora una volta l’enogastronomia a poter fare da vettore importante di visibilità.
La festa sul fiume di Periferia Iodata
Ormai due anni fa è nata Periferia Iodata, l’associazione che unisce ristoratori e produttori per valorizzare il bello e il buono di questo territorio immenso che è il comune di Fiumicino (dall’Isola Sacra all’aeroporto, da Fregene a Maccarese): la città ormai è un caso di studio per la concentrazione di insegne di qualità . Per far conoscere il fiume e le sue ricchezze, l’associazione, fondata, tra gli altri, da Gianfranco Pascucci, Lele Usai e Benny Gili, ha deciso di organizzare una festa di fine estate proprio in riva al Tevere, lontano dalla parte più nota e ricca di locali che ruota intorno alla via della Torre Clementina (o dalle movimentate spiagge di Fregene). A ospitare l’evento il Bistrot 41.12, che si trova negli spazi del Nautilus Marina: cantiere navale, marina con 220 posti barca, vendita di imbarcazioni, servizi per la nautica.
Dove mangiare a Fiumicino alla foce del Tevere
In riva al fiume che scorre tranquillo, tra yacht, circoli di vela e locali, in alcuni tratti sembra di essere a Cape Cod. Se non ci fossero una natura a momenti selvaggia, strade sconnesse e le meraviglie archeologiche a ricordarci che no, questa è indiscutibilmente Roma (anzi, Fiumicino). E anche tavole di mare che valgono ben più di una visita.
41.12 - QuarantunoDodici Ristorante
Dal sauté di cozze (memorabile con il tocco thai di latte di cocco e lemongrass) agli gnocchi allo scoglio, il locale “informale” di Lele Usai propone una cucina marinara stagionale e semplice, impreziosita dalla location a dir poco unica, con il fascino del cantiere navale e il dehors con tanto di praticello all’inglese in riva al Tevere. Il locale è anche caffetteria.
41.12 - QuarantunoDodici Ristorante – via di Monte Cadria, 127 – Fiumicino - quarantunododici.it
Docking 9
L’atmosfera è, come negli altri locali menzionati, quella di un elegante circolo nautico. Qui una cucina a base di pescato fresco, declinata in crudi e piatti classici con qualche rivisitazione, come il polpo rosticciato con agrumi e finocchio al limone o i fusilloni con salicornia friggitelli, pecorino e cozze. Servizio professionale, di vecchia (e ottima) scuola.
Docking 9 - Via Monte Cadria, 9 – Fiumicino – www.docking9.com
Il Tino
Sempre negli spazi del Nautilus Marina, però al piano superiore della struttura, è l’insegna dedicata al fine dining, nella quale Usai accoglie i suoi ospiti in un locale moderno dallo stile marinaro e con ampia cucina a vista. Il pescato e i vegetali qui sono trattati con mano creativa, in piatti di grande impatto (come l’ormai classico Giardino Iodato). Ampia cantina, servizio esperto. Menu degustazione a 120 e 150 euro.
Il Tino – via di Monte Cadria, 127 – Fiumicino - ristoranteiltino.com
Gina Al Porto Romano
Nel Marina Resort Porto Romano, una delle marine più chic del circondario, con ormeggi, officina, cantiere e vendita di barche, ma anche lussuoso hotel con spa, c’è l’insegna di Marco Fiorucci, neopresidente di Periferia Iodata ed erede di un’attività storica con quasi 70 anni alle spalle, approdata in questa cornice d’eccezione in riva al Tevere nel 2004. Accomodati ai deliziosi tavoli affacciati sul fiume, si gustano grandi materie prime – a partire dal pescato del giorno - in una cucina marinara classica e infallibile.
Gina Al Porto Romano – via Costalunga, 31 – Fiumicino - www.ginaaportoromano.it
Le foto di 41.12 - QuarantunoDodici Ristorante e della festa sul fiume di Periferia Iodata sono di Antonello De Berardinis