Il Carnevale di Mamoiada è uno dei più affascinanti d'Italia. Nel corso della sfilata protagonisti sono i Mamuthones e gli Issohadores. I primi, che indossano pellicce scure, curvi sotto il peso dei campanacci e con il volto coperto da una maschera lignea nera si muovono lentamente in modo cadenzato su due file parallele, dando un colpo di spalla per muovere tutta la sonagliera, generando un rumore particolarissimo. I secondi, vestiti con maschera bianca e corpetto rosso, li scortano con passi e balzi più agili, gettando d’ improvviso un laccio (in dialetto “soha”) e catturando le giovani donne in segno di buon auspicio di buona salute e fertilità, oppure un amico scelto tra la folla in segno di affetto, per poi rilasciarlo subito dopo. Quest’anno la sfilata dei Mamuthones e degli Issohadores avrà luogo il 17 gennaio, domenica 11 e martedì 13 febbraio, contornata da bancarelle e dall’offerta di dolci tipici e vino ai mamoiadini e ai turisti. Inoltre, non tutti sanno che Mamoiada può essere definita a buon diritto il paese del vino, circondato com’è da vigneti che si estendono su una superficie di circa 350 ettari, con il vitigno autoctono Cannonau a fare la parte del leone.
Dove mangiare a Mamoiada durante il Carnevale
Abbamele Osteria
Trattoria. L'Osteria di Mauro Ladu è tra le più gettonate dell’Isola. La formula è più che centrata: un locale semplice ma curato, il garbo e la cortesia di Sara (moglie di Mauro) e, non ultima, una proposta con due percorsi degustazione, con la possibilità di prendere anche piatti singoli. L’ispirazione è la tradizione sarda e non solo, rivisitata a dovere senza snaturare i sapori e con un grande rispetto per le materie prime. Si beve tanta Sardegna, rappresentata in tutti i suoi migliori territori a partire, com’è normale, da Mamoiada, ma non manca qualche chicca d’oltremare.
Abbamele Osteria – corso Vittorio Emanuele III, 59 – 0784 1821324 – Facebook
Il Ritrovo
Ristorante. Gestito da anni da Francesco Canu, è un locale con tocchi rustici, pavimenti in cotto, pareti in pietra e dehors. La cucina è legata alla tradizione isolana, con piatti dai sapori veraci e generosi. Ne sono un esempio i salumi e i formaggi ben stagionati, le trecce di budelli, i malloreddus (gnocchetti di semola) con purpuzza (impasto della salsiccia non insaccato) e funghi, gli strozzapreti con ragù di pecora, la costata di manzo con patate al forno, il misto di carni alla griglia. Le immancabili seadas al miele chiudono il percorso, scandito dal potabile vino della casa.
Il Ritrovo – corso Vittorio Emanuele III, 101 – 388 5683057
Sa Rosada
Trattoria. Per un’immersione totale nei sapori più autentici di questo angolo di territorio, Sa Rosada è il posto giusto. A tavola comanda la tradizione, con il valore aggiunto di materie prime genuine secondo stagione. Affettati e formaggi della zona accompagnati da pane carasau maison introducono a generose porzioni di malloreddus, ravioli e culurgiones, pecora in umido, maialino arrosto, trippa, contorni vari, patate al forno su tutti. Conclusione quasi ovvia con le seadas. Vino della casa ad annaffiare il tutto. Sono disponibili comode camere in formula bed and breakfast. Prenotare.
Sa Rosada – piazza Europa, 2 – 0784 56713 – www.locandasarosada.it
La Rossa Enoteca
Wine Bar. Un indirizzo che gli enofili non possono lasciarsi sfuggire, luogo di scambi di idee, di passioni e di conoscenze, destinato a persone curiose e desiderose di saperne di più sulla realtà vitivinicola di tutto l’areale (e non solo) ma che fanno tappa qui anche solo per acquistare una bottiglia. Per accompagnare i calici, salumi e formaggi, culurgiones burro e salvia, zuppa di ceci con pancetta e finocchietto, trippa al pomodoro con fagioli, pecora in umido e dolci fatti in casa, seadas con il miele e torte del giorno. Durante l’anno si organizzano eventi e interessanti degustazioni.
La Rossa Enoteca – corso Vittorio Emanuele III, 8 – 349 3921671 – Facebook
Su Tapiu
Ristorante. Nel cuore della cittadina, è un posto molto carino, articolato in più spazi, dal bar alla cantina, dalla sala vintage alla corte per la bella stagione. In sardo l’insegna significa “luogo d’incontro” e in effetti è piacevole venire qui in diverse situazioni conviviali ma anche per fare nuove conoscenze. La proposta culinaria si basa su molte materie prime provenienti dalla tenuta agricola di famiglia (che produce pure vino) realizzando piatti di gusto dai sapori pieni e puliti. Si bevono birre artigianali e bottiglie non banali, frutto di una selezione competente e appassionata.
Su Tapiu – via Sardegna, 7/B – 348 4014622 – www.sutapiu-com
La foto di copertina è di Abbamele Osteria