Non è solo un evento mondano, con tanto di red carpet e black tie: la cerimonia di premiazione della classifica The World's 50 Best Restaurants è un appuntamento capace di dirottare le traiettorie del turismo gastronomico - come ricorda il direttore del gala Charles Reed, quando dice che la fifty “ispira le persone a scoprire le destinazioni di viaggio” - e non è un caso che nel 2023 torni in Spagna. A Valencia, per la precisione, Capitale Europea del Turismo Intelligente del 2022 (anno in cui è stata anche Capitale del Design), che continua a puntare forte su questo asset, anche per prepararsi all'appuntamento del prossimo anno quando sarà Capitale Verde europea. Nel frattempo scalda i motori con l'evento più glamour del mondo foodies che trasforma per tre giorni la smart city sul fiume Turia nella capitale mondiale dell'alta cucina.
Città delle Arti e delle Scienze
La 50 Best a Valencia
“Questa finestra aperta sul mondo è un'occasione per mostrare la grandezza di questo territorio, dalla tradizione dei prodotti all'innovazione” aggiunge Quique Dacosta che a Valencia ha quattro insegne di stile e livello diverso (dal Due Stelle El Poblet al più semplice Mercatbar, mentre il ristorante omonimo Tre Stelle è a Denia, un centinaio di chilometri di distanza), “ospitare il gala 50 Best" continua "significa dare visibilità e rilevanza al territorio in tutta la sua trasversalità". Un appuntamento a cui la città si è preparata per mesi per valorizzare tanto i migliori prodotti locali, i piatti tipici e il “nostro modo di vivere la gastronomia” suggerisce Paula Llobet (consigliere comunale di València) quanto, inevitabilmente, per mettere in luce le attrattive turistiche: la città delle Arti e delle Scienze di Calatrava, per esempio, o la Cattedrale con i tre portali che custodisce quel che si dice sia il Santo Graal, il calice usato da Gesù nell’Ultima Cena, e poi il mercato della seta e il monumentale mercato Centrale, attrazioni che rendono la città “capitale emozionale del Mediterraneo” secondo le parole di Francesc Colomer, segretario regionale per il Turismo, che aggiunge: “La gastronomia è un movimento di trasformazione sociale e di speranza le cui armi sono il talento, i valori, l'identità, la credibilità, l'ispirazione, la disciplina e lo sforzo” che sta regalando alla città un'epoca d'oro, per questo, conclude “la gastronomia deve essere una strategia nazionale".
50 Best Talks a Valencia
Così, a corollario della cerimonia del 20 giugno, ci sono le 50 Best Signature Sessions, ovvero pranzi o cene a 4 mani, con chef locali insieme ad altri internazionali (tra queste - il 21 sera - l'incontro tra Ricard Camarena e Riccardo Camanini di Lido 84 di Gardone Rivera, alla posizione numero 8 nel 2022) e l'appuntamento con 50 Best Talks, il forum dedicato alla leadership che quest'anno sviluppa il tema Refresh! ovvero di come i grandi ristoranti hanno ripensato se stessi dopo gli anni della pandemia, come nel caso di Laura Hernández Espinosa che ha affiancato la madre Leonor (Best Female chef 2022) con cocktail bar che apre nuove prospettive al ristorante Leo di Bogotà. Il vincitore dello scorso anno, Rasmus Kofoed ha raccontato l'impatto che ha avuto la vittoria nel 2022 sul Geranium. Oltre a loro, alla Marina di Valencia, alcuni grandi nomi del panorama mondiale hanno dimostrato come la gastronomia possa essere strumento di inclusione sociale e tutela dell'ambiente. Per esempio Nora Fitzgerald Belahcen, californiana nata e cresciuta in Marocco, tra le vincitrici di Champions of Change (il premio dedicato dalla 50 Best alle iniziative il cui il cibo ha un impatto positivo sulla società), che ha presentato Amal, progetto nel quale il cibo e la cucina offrono uno sbocco professionale a donne svantaggiate, “non persone bisognose, ma specialiste nel gestire la scarsità ed esperte nella condivisione del cibo”. Anche Massimo Bottura nel suo intervento si è fatto testimone di come dall'alta cucina – l'Osteria Francescana è stata nominata miglior ristorante del mondo nel 2016 e nel 2018 – possa generare progetti di grande valore sociale, come lo sono i Refettori sparsi nel mondo.
Uno dei grandi incantatori della cucina e tra gli chef più impegnati nella tutela del territorio grazie a un instancabile lavoro di esplorazione dell'ambiente marino, Ángel León, ha presentato la filosofia di Aponiente - Ristorante più sostenibile del mondo nel 2022, quest'anno in posizione numero 64 della 50 Best. León ha raccontato il lavoro con il plancton, i microrganismi luminescenti, i cereali di mare, la cottura istantanea del pesce con il sale e lo sviluppo di salumi a partire dagli scarti di pesce. Un lavoro lungo oltre 15 anni che quest'anno si concentra sulle potenzialità del pesce nei dolci, ricerca presentata a Madrid Fusion 2023. L'obiettivo, sempre più vicino, è quello dello scarto zero. A proposito di dolci, l'annuncio di un nuovo pop up di Rocambolesc è anche l'occasione di raccontare il risvolto sociale della gelateria e pasticceria firmata Roca che impiega persone con differenze neurologiche, di cui il 50% dei profitti va a una fondazione che aiuta bambini con queste difficoltà, hanno illustrato Jordi Roca e Ale Rivas.
E mentre comincia il conto alla rovescia per quella che è – a tutti gli effetti – la notte degli Oscar della gastronomia, si inseguono le ipotesi sul vincitore del 2023. Tra i nomi in lizza per il podio: Central di Lima, Disfrutar di Barcellona, DiverXO di Madrid, ma c'è interesse anche su Alchemist di Rasmus Munk (protagonista di una scalata vertiginosa negli ultimi anni). Per l'Italia occhi puntati sui fab five: Lido 84 di Riccardo Camanini (numero 8 nel 2022), Le Calandre di Massimiliano Alajmo (al numero 10), Uliassi (alla posizione 12), Reale di Niko Romito (alla posizione 15) e Piazza Duomo, di Enrico Crippa (alla 19).
