Ci risiamo. È il quarto anno che Massimiliano Poggi e Joan Crous uniscono le loro forze per mettere a terra un progetto che unisce valore sociale e gastronomico, senza che uno sia prevalente e che l'altro segua a rilento. È infatti «un connubio riuscito tra profit e no profit» – così lo chiamano – quello che fa incontrare la cucina di Poggi con l'impegno di Crous, artista catalano creatore a Bologna della cooperativa sociale Eta Beta e dei suoi spin off, come lo Spazio Battirame: quattro ettari di orto bio, con un vivaio e un giardino, strutture per laboratori artigiani e una cucina aperta tutto l'anno per gli eventi e il lavoro con i tirocinanti. Si tratta di persone che provengono da Csm, Sert e minori stranieri non accompagnati in situazioni di alta vulnerabilità. Sono loro che durante la stagione calda incontrano il team di Massimiliano Poggi per lavorare fianco a fianco da Battirame11, un ristorante estivo ospitato nel giardino dello Spazio Battirame. «Ci interessa molto che i due mondi si incontrino, e che l'esperienza di Poggi non venga solo raccontata ma anche vissuta in cucina», spiegano dalla cooperativa. L'ambizione è creare una sinergia tra le due realtà, in modo da costruire un'esperienza stimolante e formativa per entrambi. Senza dimenticare che un progetto con una sostenibilità economica può crescere in modo autosufficiente e svilupparsi senza assistenzialismo ma in autonomia, dando ai cittadini l'esempio concreto di un modo di fare impresa etico che possa spingere verso scelte più consapevoli.
Cosa si mangia da Battirame11
Quest'anno Battirame11, dopo una preview il 26 maggio, apre le sue porte il 4 giugno, con un menu degustazione realizzato a partire dai prodotti dell'orto urbano di Eta Beta e da quelli di piccoli artigiani locali «produttori con cui condividiamo una stessa visione del lavoro, di rispetto della terra e degli animali», spiega Massimiliano Poggi; nomi come Zivieri, partner storico dello chef e di questo progetto. «L'obiettivo primario è creare un ambiente bello, confortevole con una cucina a prezzi piuttosto popolari e non esclusivi» aggiunge chef Poggi. Da Battirame11 sei va per l'aperitivo o per la cena, con menu fisso: antipasto, primo, secondo e dessert, tante verdure e carne alla brace, con una proposta semplice e di gusto che cambia ogni settimana al prezzo fisso di 45 euro, più le bevande: non solo vini, una quindicina di etichette - «una piccola selezione fatta con amore» aggiunge Poggi - ma anche cocktail del bistrot VerdeRame, su cui negli ultimi tempi si punta molto anche per costruire una realtà operativa tutto l'anno, nel fine settimana. Gli spazi ci sono, partire da un casale di campagna molto rustico, dove c'è ancora una vecchia stufa in terracotta che regala un'atmosfera calda e accogliente. Nel frattempo si guarda al futuro prossimo, all'estate in arrivo, quando dal martedì al sabato Battirame11 torna ad animare le serate bolognesi, con cibo, drink e iniziative culturali, in un progetto di recupero di luoghi e identità che trova nel cibo uno strumento di affrancamento, sviluppando a pieno un'idea di accoglienza e ospitalità, nel duplice significato di impresa ristorativa e iniziativa sociale.
Battirame 11 – Bologna - via del Battirame, 11 - 334 612 0997 - https://www.battirame11.eu/