I fratelli Roca a Girona
Impegnati in queste ore sul palco di Madrid Fusion (il congresso gastronomico che si protrarrà dal 13 al 15 gennaio nella capitale spagnola e nel 2020 premia Niko Romito come chef dell’anno), i fratelli Roca non smettono di regalare alla propria città nuove opportunità di crescita turistica. Girona, bella cittadina catalana, è diventata per merito loro una destinazione gastronomica conosciuta in tutto il mondo. E dopo la chiusura di El Bulli, quasi nove anni fa, El Celler de Can Roca ha garantito alla regione catalana di restare al centro del dibattito gastronomico internazionale, influenzando a propria volta la nascita di nuove realtà di ristorazione all’avanguardia. Ora, se da un lato il 2020 si apre con l’ennesimo ritardo sulla prevista e attesissima (ri)apertura di El Bulli 1846 (a cala Montjoi de Roses doveva essere tutto pronto per il 10 gennaio, bisognerà aspettare l’arrivo della primavera), dall’altro i fratelli Roca vanno sommando progetti ambiziosi che si concretizzeranno a breve nella loro città. A Girona, i tre fratelli hanno finora scelto di concentrare tutti i loro sforzi, escludendo di esportare altrove la propria idea di ristorazione per diversificare invece l’attività sempre a beneficio della comunità di cui sono parte.
Da Casa Cacao a Boca Seca
Quindi dopo l’esperimento Rocambolesc (gelateria nata dal genio di Jordi Roca, che ha trovato fortuna anche a Barcellona e Madrid), prestissimo – già nei prossimi giorni – aprirà al pubblico Casa Cacao, idea articolata di ospitalità, intrattenimento e cultura, che somma un albergo affidato alla direzione di Anna Payet (moglie di Joan Roca) e una cioccolateria con laboratorio di produzione, museo e bottega aperta al pubblico. Ma la nuova sfida, annunciata di recente, vedrà i fratelli catalani alle prese con un bar de tapas incentrato sulla mescita di vini naturali: Boca Seca, come si chiamerà il locale, eredita gli spazi e la fama di un’attività molto nota in città, Mon Ocle, e sulla stessa strada di valorizzazione delle piccole produzioni vinicole continuerà a scommettere. Sarà un Can Roca in versione tapas bar, nelle intenzioni dei fratelli: informale, accessibile a tutti, popolare per la proposta che omaggia i ricordi d’infanzia, con il panino di rognoni cotti nel vino che è stato specialità del bar di papà Roca, la tortilla di gamberetti, e altre specialità tradizionali. Da bere, vini catalani e andalusi: il progetto, ha spiegato Josep, si ispira ai bar degli anni Settanta, quando Girona sperimentò un’ingente ondata di immigrazione andalusa. In un piccolo spazio (circa quaranta coperti) nel centro di Girona, dotato di una bella corte all’aperto su strada, che sarà operativo nel giro di pochi mesi sotto la nuova insegna. Intanto i lavori a Casa Cacao procedono spediti per ultimare gli ultimi dettagli: l’hotel metterà a disposizione degli ospiti 15 stanze e una terrazza con vista sul centro città dove consumare la colazione, nell’edificio storico già sede della Clinica Esperanca, in ristrutturazione dal 2017. Apertura prevista entro la fine di gennaio.
a cura di Livia Montagnoli