Carico a Milano. Cosโรจ un cocktail bistrot
Domenico Carella e Lorenzo Ferraboschi sono le due anime complementari dietro al progetto Carico. Un โcocktail bistrot sperimentaleโ, come lo definisce Dom Carella, che apre battenti in queste ore a Milano, in via Savona (zona Sant'Agostino), con lโidea di spazzare via etichette troppo rigide, e convogliare invece piรน idee in un contenitore dinamico, accessibile, divertente. Votato al mangiare e al bere di qualitร (e di gusto), in molteplici sfaccettature. Intento ambizioso, dunque, sostenuto da una ricerca approfondita di materie prime e tanto lavoro sulla loro trasformazione, sul contenimento degli sprechi e sulla sistematizzazione di un metodo che presiede a tutte le preparazioni, in cucina come dietro al bancone del bar. โMa senza lโintenzione di enfatizzare lo sforzo o stilare manifestiโ spiega Domenico โperchรฉ le persone qui devono semplicemente stare bene. Chiaramente ridurre gli sprechi devโessere un passaggio fondamentale: si lavora per produrre il piรน possibile con un ingredienteโ.
Carico. Il progetto e le persone
Da Carico, quindi, si mangia e si beve, dallโora dellโaperitivo fino a tarda notte, con lโidea di aprire anche a pranzo (a partire dal weekend) nel prossimo futuro. La ricerca su fermentazioni, estrazioni, cotture sousvide รจ funzionale allโidea, ma anche alle esigenze di uno spazio di lavoro che non puรฒ contare sui fuochi: niente cotture โclassicheโ, quindi. Cosรฌ, dietro le quinte, ci si muove tra attrezzature allโavanguardia, come lโevaporatore rotante utilizzato, per esempio, per realizzare i brodi; ma in sala lโatmosfera รจ rilassata, il ritmo scandito da due banconi affiancati, quello di cucina - dove Leonardo dโIngeo (pugliese, giร a Le Giare e allโAtelier di Joel Robuchon) completa i piatti - e il banco del bar, gestito da Federico Turina (ex Langosteria, Dry, Ceresio 7). Domenico si muove in sala, tra tavoli disegnati per la condivisione (circa 40 i coperti, tra posti ai banchi e tavoli sharing). ร lui a spiegarci perchรฉ cucina e bar, da Carico, procederanno a braccetto: โIo ho iniziato come cuoco, poi mi sono appassionato al mondo del bar. Sono convinto che oggi il bar debba completare lโofferta di ristorazione, che un mondo non possa vivere senza lโaltro. Qui cerchiamo di realizzare questa idea, partendo da unโintenzione comune, che รจ molto influenzata anche dalle esperienze mie e di Lorenzo in Estremo Orienteโ. In passato, prima di stabilirsi a Milano, Domenico รจ stato bar manager da 8 1/2 per Umberto Bombana, a Hong Kong; Lorenzo, invece, dopo dieci anni trascorsi in Giappone, ha fondato con Maiko Takashima una societร cui oggi fanno capo diversi progetti di ristorazione orientale a Milano, da Sakeya a Takochu, oltre a essere importatore in Italia di sake e carne wagyu.
La cucina di Carico
Come si fondono tutte queste esperienze da Carico? Il menu del cibo si divide in quattro sezioni, con proposte che cambieranno ogni mese e un fuori menu del giorno legato allโutilizzo intelligente degli scarti. Partendo dal concetto di โdrogheriaโ, si spazia dalla selezione di salumi (tra jamon iberico e capocollo di Martina Franca) alla scelta di sottaceti e convincenti fermentati homemade, come lโoliva marinata del giorno, il kimchi, la giardiniera, i cetriolini โa modo nostroโ, magari rinforzati con aceto fatto in casa. Ma anche formaggi italiani e francesi e ostriche. Al concetto di sfizio rispondono anche gli spizzichi, snack come il crostino con gambero rosa, cetriolo, sumac e agrumi (3 euro) o la millefoglie con salsa aioli e patate (3). Con i bocconi si sale al livello di piccoli piatti serviti in forma di assaggi, da condividere con gli altri commensali: tartare di cavallo, barbabietola, porro fondente e salsa speziata; bottoni ripieni di sarda, infuso di gallina, zenzero e olio botanico; tonno, latte di mandorle, olive nere e limone salato; ramen Carico. Tutti proposti a prezzi che spaziano dagli 8 ai 10 euro, mentre per spizzichi e drogheria la spesa resta ferma sui 3-6 euro per proposta. Chiude la carta del cibo la sezione dei dolci, tra una mela glassata alla grappa con ginepro e crema di cocco (6) e una spuma di mascarpone e mandarino, con amaretto, gin e caffรจ (6).
Carico. I cocktail
Sulla qualitร a prezzi contenuti punta anche lโofferta dei drink, a cominciare dallโidea dei cocktail โcompact portionโ, proposti a 5 euro: โSono minidrink in porzione tasting, che permettono di assaggiare proposte diverse senza esagerare con lโalcol e con la spesaโ. Del resto la carta dei drink offre molte opportunitร per divertirsi: โAbbiamo dedicato uno spazio ai classici abbandonati, poi passiamo agli โitaliciโ, alla carta dei Martini cocktail, ai signature della casa, che giocano sempre su due o tre ingredienti miscelati per far emergere in modo chiaro i profumi della botanica principale. E andiamo avanti con gli analcolici, gli Highball di ispirazione orientale che mettono insieme una soda e uno spirito; i vini italiani e dal mondo, le bollicine e i sakeโ. Tra i cocktail โOnce upon a timeโ (8 euro) di febbraio: il Grasshoper (cacao, menta e panna), il Boulevardier, il Daiquiri; tra i signature (10 euro), il Curryon con vermouth bianco, cocco, curcuma, curry e rum, o il Cucumcha con grappa, melone invernale, chai masala, latte e fava tonka. Bel lavoro sugli analcolici (7 euro), non pensati semplicemente come unโalternativa soft drink per chi non ama lโalcol. Un esempio? Il Livuoiqueikiwi, mix di vermouth evaporato (disalcolato homemade), kiwi fermentato e agrumi. E per garantire lโimportanza che meritano ai prodotti utilizzati, si รจ lavorato anche sulla scelta del ghiaccio, โda acqua certificata, ottenuto a partire da blocchi intagliatiโ. Dopo alcuni mesi di ritardi burocratici investiti facendo ricerca, si parte il 10 febbraio 2020, dalle 18 alle 2.
Carico โ Milano โ via Savona, 1 โ Pagina Fb