Aggiornamento 27/7/2020
Quando abbiamo raccontato gli inizi di Ahimè, davanti ai lavori di ristrutturazione che procedevano spediti, la previsione di Lorenzo Costa e Lorenzo Vecchia fissava l'inaugurazione del locale al mese di marzo. Poi è esplosa la pandemia, e il lockdown ha inevitabilmente dilatato i tempi. Ora, però, Ahimè ha aperto i battenti. E il progetto segue la traccia che già avevamo indicato, offrendo alla città qualcosa che non è propriamente un'enoteca, né un ristorante fatto e finito, ma un locale che sta nel mezzo, con cucina decisamente insolita e originale, come sono i due protagonisti dell'avventura, giocata perennemente sul "fuori menu". C'è il vino, naturale e non, purché sia buono. E la cucina di Lorenzo Vecchia, che esplora soprattutto il mondo vegetale, con qualche concessione alla carne, da allevamenti etici. Pane e burro sono fatti in casa, si lavora molto sulle fermentazioni. Completa il quadro il caffè, estratto in più versioni. Per uno spazio operativo no stop, dalle 11 alle 23, dall'ambiente informale, per sorseggiare un caffè, bere un calice di vino con un piattino, fermarsi a cena. Qui sotto leggete come è nata la storia.
"Ahimè", rispose Lorenzo a Lorenzo, quando il secondo Lorenzo chiese al primo Lorenzo come mai fosse stato costretto a chiudere il suo ristorante. E così, dalla prima parola scambiata tra i due via Instagram, è scaturito il nome del locale che la coppia aprirà insieme a Bologna.
Ahimè a Bologna. I soci
I due protagonisti della storia sono Lorenzo Vecchia, classe 1992, originario dell'hinterland milanese dove negli ultimi anni ha aperto, portato al successo, cambiato di nome e poi, infine, repentinamente chiuso un ristorante (Volm si chiamava, e stava lungo la Martesana), che pur in un breve lasso di tempo ha convinto e conquistato più di un addetto ai lavori per identità, coraggio e ricerca; e Lorenzo Costa, classe 1990, ristoratore di nuova generazione che sta contribuendo in maniera determinante a dare una nuova faccia alla Bologna gastronomica degli ultimi tempi grazie a insegne come Oltre, Sentaku e Nasty ( in procinto di aprire).
Ahimè a Bologna. Il progetto
Costa, imprenditore curioso, seguiva Vecchia da tempo, interessato al suo approccio alla gastronomia, alla sostenibilità, ai vegetali. Dopo la chiusura del suo ristorante, i due, appunto, iniziarono a scriversi. Il nuovo locale che nascerà a breve a Bologna, e che promette di conquistare e coinvolgere il sempre più accorto pubblico felsineo, germina da quella amicizia.
Ma Costa&Vecchia non saranno da soli. Ahimè - che aprirà le sue saracinesche a pochi metri da Oltre, insegna ammiraglia del gruppo di Costa - nascerà grazie al sostegno di altri due soci in affari. C'è Giamma Bucci, collaboratore ormai storico di Costa nella sala di Oltre e cresciuto su molti fronti con un know how perfetto per quello che occorrerà alla sala di Ahimé, e c'è Federico Orsi, vignaiolo e orticoltore nella vicina Valsamoggia, cruciale per le materie prime su cui si costruirà l'identità del progetto.
Come sarà Ahimè?
Come sarà Ahimè? Focus sui vegetali, senza estremismi ovviamente. Sensazione di enoteca contemporanea, smart e giovane. Eticità. Semplicità. Duttilità. Condivisione. Velocità. Si entra alle 11 per un caffè americano, si resta per un piattino di verdure, si torna per un aperitivo, si sfruttano i piatti della carta del pranzo - che cambierà continuamente - per la cena, oppure si assaggiano le proposte che sono ordinabili tutto il giorno. I prezzi spazieranno dai 7 ai 14 euro per pietanza, dai 15 in su per le proposte di carne, annoverate tra i piatti speciali. "Praticamente, non voglio usare il frigo per la linea" ci racconta Lorenzo Vecchia "Quello che arriva dai fornitori che abbiamo scelto lo preparo e lo metto in carta, quando finisce cambio piatto". Tutto il resto, dettaglio per dettaglio, lo trovate nella nostra videointervista qui sopra.
Ahimè - Bologna - via San Gervasio, 6E - 051 498 3400 - www.ahime.it
a cura di Massimiliano Tonelli