Antonio Guida al Suinsom dell'Hotel Tyrol
Suinsom, in ladino gardenese, significa "in cima". E in effetti il ristorante di ricerca dell'Hotel Tyrol in Val Gardena è al vertice delle classifiche di molti buongustai della zona, che qui possono trovare piatti d'autore in un ambiente elegante e raffinato, dove rilassarsi immersi in un'atmosfera calda e accogliente. Sempre in tema "vette", quest'autunno andrà in scena una speciale "cordata": allo chef Alessandro Martellini si unirà Antonio Guida per un sodalizio gastronomico unico nel suo genere. Il nome del progetto è ispirato proprio al sistema di ascensione degli alpinisti - la cordata, appunto - che lega le persone tra loro a una stessa corda per motivi di sicurezza e per permettere loro di aiutarsi a vicenda.
La "cordata" tra i due chef
Proprio nel segno della collaborazione è nata l'idea dei due chef, che già nel 2002 avevano avuto modo di lavorare insieme all'Hotel Il Pellicano di Porto Ercole (Guida è stato il primo mentore di Martellini). Ora si ritrovano tra le montagne della valle, dove verrà arricchito e ampliato ancora di più il menu, che a partire dal prossimo settembre potrà vantare due piatti iconici dello chef Guida, più altre portate perfezionate insieme al collega, come i pici verdi con ragout d'agnello, tartare di manzo e di seppia. Per una cucina che punta sempre più in alto, come hanno spiegato i proprietari dell'hotel, Bibiana e Maurizio Micheli: "La cima è il traguardo di un percorso spesso non privo di difficoltà, ma il cui raggiungimento ripaga di tutti gli sforzi". Perché - si sa - "è il punto da cui si gode della vista più bella, il luogo dove sognare nuove vette da scalare, la partenza verso nuovi orizzonti e nuove sfide".
Alessandro Martellini, lo chef del Suinsom
Un menu in fase di evoluzione, dunque, ma che parte già da un'ottima base. Quella dello chef Martellini, che ha iniziato la sua carriera professionale proprio al Pellicano sotto lo sguardo attento di Antonio Guida, per passare poi nelle cucine di grandi alberghi come il Grand Hotel Villa Feltrinelli, e fare successivamente esperienze con chef del calibro di Stefano Baiocco e Enrico Crippa. A parte il pesce, che arriva fresco ogni giorno dal mare toscano e dall'Adriatico, i prodotti dei suoi piatti raccontano il bel territorio circostante, a cui il cuoco originario di Orbetello si è ormai legato da tempo: "Il mio impegno? Interpretare la cultura e lo stile ladino a tavola".