Capalbio strizza l’occhio ai cliché. C’è la quercia di Occhetto tra i filari, ci sono i gruppi di lettura dove si recita a voce alta Feuerbach, rigorosamente in tedesco. La Piccola Atene, uno dei tanti soprannomi del comune in provincia di Grosseto, è uno dei luoghi simbolo della sinistra, anche se alle ultime elezioni ha svoltato a destra. Ma è molto di più di una somma di luoghi comuni. Qui le signore vestono rigorosamente di lino bianco, qui Cucinelli riuscirebbe a vendere casse del suo vino; tra le abitudini estive segnaliamo la lettura del Fatto Quotidiano, senza farsi vedere dal vicino di ombrellone. Tra mare e campagna, nella pura bellezza della bassa Maremma, hanno scelto di ritirarsi Monica Cirinnà, ex senatrice celebre per la legge a lei intitolata sulle unioni civili, la 76/2016, e suo marito, l’ex sindaco di Fiumicino Esterino Montino.
Terra, il ristorante rurale di Monica Cirinnà
A luglio hanno aperto Terra, ristorante rurale, così lo definiscono i titolari. L’avventura agricola era partita nel 2001 con la Fattoria CapalBIO. Hanno trasformato una sassaia in un luogo virtuoso capace di produrre vino, olio, conserve, marmellate e con un enorme orto. Ad agosto 2021 li ricordiamo coinvolti in un curioso caso di cronaca: sotto la cuccia del cane Orso, furono rinvenuti 24mila euro, in banconote da 500, perfettamente impacchettati. Nel 2022 fu rigettata la richiesta della Cirinnà di riaverli indietro per devolverli in beneficenza. L’inchiesta è stata archiviata, rimane il mistero su chi abbia scelto un luogo così singolare per nascondere la somma.
Cosa si mangia da Terra a Capalbio
Entriamo nella vasta azienda agricola di famiglia. La location è davvero suggestiva ed elegante, molto country chic, fa tanto Capalbio tra balle di fieno, ombrelloni e divani. Curata ma senza eccessi. Si cena dal giovedì alla domenica, con un menu a prezzo fisso: 40 euro escluse bevande e dessert.
L’inizio è promettente, un abbondante open buffet di antipasti/contorni, prevalentemente a base di verdure e altri prodotti di provenienza della tenuta o di altre aziende a km 0 di pregevole fattura per qualità e cottura (caponata, zucchine stufate, pappa al pomodoro, ricotta con polvere di caffè e miele, ecc.). Per noi è il momento più alto della serata. Si prosegue con una scelta misurata (4/5) tra primi e secondi piatti. Assaggiamo una saporita zuppa di cereali e legumi dell’orto in rosso, delle valide pappardelle al ragù bianco di chianina (specialità, c’è stato riferito, di Montino); poi, un classico della zona, parzialmente rivisitato, come gli gnudi di ricotta e bietola e una fettuccina di farro al pomodoro affumicato e basilico, da rivedere nell’accento fumé dominante. Meno felici i secondi, la grigliata mista di carne è piuttosto anonima, corretto il pollo ruspante alla cacciatora, troppo abbondante nella cipolla il manzo al coltello, pomodorini, olive, capperi. Tra i dessert, piacevole e centrato il semifreddo all’amaretto e pesche.
In lista solo vini della casa, dai 13 ettari la fattoria produce circa 100mila bottiglie. Abbiamo bevuto un sangiovese dai tannini verdi e astringenti, la varietà non sembra essere esattamente a suo agio sul livello del mare. Da rivedere sicuramente l’organizzazione della cucina e il servizio, pur gentile, ancora in pieno rodaggio. Tra i tavoli tanta approssimazione ed evidenti imbarazzi, nonostante il prodigarsi degli stessi proprietari, i camerieri girano spesso a vuoto e a fatica tra i tavoli (davvero troppo ravvicinati, nonostante l’area sia enorme) alla ricerca dei legittimi destinatari delle comande; in alcuni casi poco ortodosso l’uso di piatti fondi e piani per le pietanze. Noi ci siamo comunque alzati da tavola con il sorriso. La cattiva sorte ha toccato il nostro vicino di tavola, che si è visto consegnare la grigliata mentre addentava le pappardelle. Ha trangugiato il tutto in pochi secondi, proprio alla Fantozzi, per fare spazio al secondo.
Terra Capalbio - Capalbio (GR) - Località I Caprai - apertura: solo a cena, da giovedì a domenica - Menu a prezzo fisso: 40 euro (vini e dolci esclusi)