Guardando la quiete celeste del mare aperto davanti a Taormina, affacciati dalle splendide terrazze del San Domenico Palace, viene difficile immaginare che questo specchio dโacqua calmo possa essere soggetto alla tempesta, perรฒ - come ben sa chi ha letto i Malavoglia - il mare a volte puรฒ essere crudele anche nella splendida Sicilia. Cosรฌ anche gli angoli piรน belli del nostro Paese non sono al riparo dalle insidie della sorte. Il naufragio di cui vi vogliamo parlare oggi, perรฒ, non รจ avvenuto in mare, bensรฌ sulla terra ferma, e sebbene il moderno Bastianazzo abbia condiviso con il personaggio letterario la determinazione nel non lasciar affondare la nave con il lavoro di una vita, a differenza di quello รจ riuscito nel suo obbiettivo, e la storia di chef Massimo Mantarro racconta proprio di questo: una rinascita dovuta alla volontร di non arrendersi.
San Domenico Palace
Per capire al meglio questa gemma della cucina siciliana bisogna prima spendere qualche parola sul diadema su cui รจ incastonato. Quello che anticamente fu un monastero (secolare funzione che ha definito la forma e la struttura della villa) nel 1866 circa fu acquisito dal Barone Damiano Rosso che lo convertรฌ in albergo trent'anni dopo. Divenuto tra i piรน iconici punti panoramici di Taormina, amato dai turisti di tutto il mondo, ha dovuto arrestare la propria scalata per problemi societari, gli stessi che hanno obbligato allo stop Villa Igiea a Palermo (oggi parte della scuderia Rocco Forte Hotels), legati allโepoca da una proprietร comune.
Il rischio concreto della decadenza e da lรฌ dell'abbandono รจ rimasto solo una minaccia e quella struttura cosรฌ ricca di fascino รจ riuscita a evitare un infame destino: oggi l'albergo nato sulle ceneri del monastero riapre dopo unโimportante ristrutturazione durata piรน di due anni, e lo fa sotto le insegne di Four Seasons, che arriva cosรฌ ad avere tre strutture attive in Italia dopo quelle di Firenze e di Milano.
Il San Domenico Palace e il Principe di Cerami
Se allโinterno dellโhotel oggi tutto pare meravigliosamente nuovo, in un mix perfetto tra la storia del convento e il concetto del lusso alberghiero, non tutto qui รจ cambiato. Dal 2002 infatti il San Domenico accoglie al suo interno il ristorante il Principe di Cerami - che porta il nome del Principe Domenico Rosso di Cerami - e a guidarlo, fin dallโapertura, lo chef siciliano Massimo Mantarro, che ne aveva plasmato la forma e soprattutto la sostanza, rendendolo una meta gastronomica, conquistando premi e riconoscimenti tra il pubblico e la critica di settore. Poi la chiusura della struttura, e di conseguenza del ristorante. Poteva abbandonare la nave e provare a salvare almeno se stesso oppure rimanere al timone provando a portare il vascello fuori dalla tempesta. Ha scelto di rimanere, e vedendolo ora mentre si aggira tranquillo tra i tavoli del rinato Principe, gli si legge negli occhi la serenitร di chi รจ consapevole di aver fatto la scelta giusta, e poco importa che la chiusura forzata abbia comportato la perdita delle menzioni in guide e di quella clientela conquistata negli anni.
Le Novitร al Principe di Cerami del San Domenico Palace
Oggi Mantarro conduce con mano certa una cucina che vuole rivisitare in chiave contemporanea la tradizione locale, unendo ingredienti e sapori dell'isola in creazioni apparentemente semplici ma estremamente sorprendenti, come dimostra lโabbinamento tra due prodotti tipici come tonno ed anguria. La base di tutto รจ lโattenta selezione dei fornitori locali: qui si puรฒ celebrare la ricchezza della terra con le verdure di stagione provenienti da Ragusa e Siracusa, cosรฌ come il mare nel pescato locale. Nellโultimo menu spiccano piatti come โtrasparenza di scampiโ - un carpaccio ottenuto attraverso il connubio di freddo e sale - oppure il risotto a base di anguria, cantalupo, gialletto e gambero di nassa. Attenzione ai dettagli anche nei grani antichi siciliani scelti per le proposte di pane, in capo allโExcutive Pastry Chef Vincenzo Abagnale, che sulla parte dolce si muove tra dolci a base di limoni e pistacchio fuori dai canoni tradizionali, e proposte dall'appeal internazionale ma perfettamente contestualizzati nella proposta del ristorante, come lamponi e meringa.ย In abbinamento si sceglie tra vini italiani e non solo, ma basta uno sguardo alla montagna fumante sullo sfondo per convincersi che i vini vulcanici dellโEtna sono la scelta giusta. Non pare un caso che il sommelier Alessandro Malfitana (altro veterano del Grand Hotel) ne abbia selezionati tanti, viaggiando anche fuori dai sentieri battuti, e sorprendendo con metodi classici e rosรฉ. Al Cerami ci si trova in uno spazio completamente rinnovato, intimo, aperto solo a cena, accoglie fino a 30 persone.
Il Bar del San Domenico Palace
Nel suo ritorno, il Principe Cerami offre una grande novitร : il cocktail bar a pochi passi dallโingresso del ristorante, contraddistinto da una monolitica bottigliera verticale a specchio. A soprassedere la miscelazione Juri Romano, bartender siciliano rientrato sullโisola dopo una pluriennale esperienza a Londra. Assolutamente da non perdere lโaperitivo nel Chiostro Grande prima di andare a cena, sperimentando con prodotti locali come i liquori di Giardini Dโamore o il botanical spirtits a basa dโagave siciliana Agalรฌa, o la Vodka di grani locali della distilleria Giovi, tutti utilizzati sapientemente per drink freschi e spesso volutamente a bassa gradazione, come ad esempio il En Plein Air, cocktail ispirato alla fotografia di Wilhelm von Gloeden, l'artista tedesco noto per i suoi nudi pastorali scattati in diverse localitร di Taormina, tra cui lo storico Palazzo San Domenico, a base di sciroppo di agrumi Citrus Oleo Saccharum, Passito siciliano e la Nepitella selvatica uniti al rum cubano.
Gli altri ristoranti del San Domenico Palace
Oltre al Principe Cerami, il San Domenico Palace ospita altri due ristoranti, Rosso e Anciovi. Se il primo รจ il ristorante all day dell'hotel, specializzato in piatti classici siciliani e internazionali come per lโArancino alla Catanese o il Club Sandwich, nel secondo - ovvero Anciovi - il gusto siciliano sa declinarsi in versione internazionale, con sperimentazioni sulla materia prima territoriale: il pesce fresco diventa protagonista del Sushi Siciliano, cosรฌ come dellโimmancabile plateau di pesce crudo, pensati come piatti sharing per rendere ancor piรน informale questo ristorante a bordo piscina e con vista sullโEtna.
Il mare รจ calmo davanti al San Domenico, e finalmente la nave dello chef Mantarro ha ripreso la sua rotta.
a cura di Federico Silvio Bellanca
foto di Mike Tamasco