Durante la seconda guerra mondiale nessuna città ha sofferto maggiormente gli attacchi dell’aviazione tedesca di Londra. Il volto della capitale Inglese in quegli anni tristi è cambiato per sempre, e le vittime della follia Nazista furono molteplici. Eppure spesso è proprio davanti alle prove più dure che le persone sanno improvvisare e dare il meglio di sé. Durante le ore trascorse nelle stazioni della metropolitana, divenute per necessità rifugi antibomba, i londinesi riuscirono a creare una piccola società in miniatura, dove i bambini andavano a scuola e gli adulti giocavano a carte o si riunivano intorno a un tavolo per mangiare qualcosa o bere in allegria. I tempi sono cambiati, le sirene d’emergenza per fortuna tacciono, e oggi Londra è una splendida città cosmopolita, dove alla luce del giorno si può trovare qualsiasi cosa si voglia, eppure c’è ancora un ultimo bunker non smantellato all’interno di The Tube, dove ogni sera gli avventori si possono recare non per sfuggire a una minaccia bellica, bensì alla quotidianità e alla noia: si tratta di Cahoots, lo speakeasy nascosto inpiena Soho.
Il barman Michele Venturini
All’interno di quella che fu la stazione metropolitana Kingly Court Station (dove i treni non fermano più dal 1946) è sorto infatti da qualche anno un cocktail bar di livello, figlio del sogno di due imprenditori inglesi poco più che trentacinquenni, Charlie Gilkes e Duncan Strirling (il cui nome da lì in poi è decollato, anche grazie ad una serie di aperture molto riuscite come i 4 locali chiamati Mr Fogg) e con dietro il bancone un ragazzo italiano che in breve tempo ha fatto innamorare la città. Michele Venturini, nato in Toscana e cresciuto in Liguria, è ormai da anni il volto del Cahoots, e fin da subito con l’elezione a Best Opening 2015 in London/Soho, è riuscito grazie alle sue creazioni a far diventare il locale uno dei punti di riferimento per il bere bene miscelato londinese. Gli ingredienti di questo successo sono semplici: drink equilibrati, musica swing e servizio impeccabile. Un piccolo viaggio nel tempo in una Gran Bretagna che non c’è più, dove per scegliere i cocktail si sfoglia un menù stampato su un classico giornale di taglio berlinese, in contrasto con i tabloid e gli smartphone che affollano le mani dei moderni viaggiatori.
Il locale
Nelle tre aree interne al locale, identificate giustamente come Southbound platform, Northbound platform e Train si trovano un’ottantina di posti a sedere, dove gli avventori si possono fermare per gustare i grandi classici della mixology mondiale, oppure sperimentare le creazioni di Venturini e del suo staff, chiamati con il nome di grandi attori e musicisti del periodo bellico (si va dal Judy Garland al Cary Grant) oppure con simpatici riferimenti al mondo del trasporto su rotaia (come il Punchadilly Circus o il Meet me under the station clock). Per chi arrivasse direttamente dal lavoro e volesse gustarsi l’aperitivo con calma, l’offerta food del Cahoots non tradisce l’immaginario complessivo del locale. Tipiche “pie” salate in stile inglese, farcite con carni e formaggi, vengono proposte ai clienti più golosi all’interno di gavette in metallo, uguali a quelle in cui durante il periodo bellico veniva servito il cibo razionato ai londinesi, un’occasione quasi unica per poter riscoprire i sapori britannici dell’epoca, ma anche per confrontarsi con la storia gastronomica di una città che ha conosciuto periodi bui.
Eventi speciali alla scoperta della liquoristica italiana
Abbiamo incontrato Michele durante una delle sue rare serate italiane, quella tenuta all’Atrium Bar del Four Seasons a Firenze, occasione quasi unica per assaggiare in patria le sue creazioni. Nonostante la giovane età Venturini pare a suo agio su ogni palcoscenico e soprattutto con le idee chiare su quello che è il suo presente e il suo futuro “Dello staff inaugurale diCahoots oggi sono l’unico superstite”scherza “ ma questo non toglie che il team che si è formato anno dopo anno sia motivato da passione e motivazione comune. In inglese il nome del locale è traducibile con 'essere in combutta', a indicare un gruppo di persone che si ritrova per fare squadra per perseguire un obbiettivo, ed è quello che noi facciamo tutti i giorni, non solo come brigata ma anche con i nostri clienti, sempre appassionati e interessati a ogni proposta che creiamo”.
Già, perché oltre alla carta cocktail del locale, ogni tanto la fermata clandestina della metro diventa terreno di sperimentazione, come il mese scorso, quando è stato deciso di proporre ai clienti di accompagnare il capostazione in un immaginario viaggio in Toscana alla scoperta dei distillati e i liquori nati tra gli ulivi e le viti. Un menu di quattro cocktail che, affiancato alla normale offerta, ha conquistato i londinesi oltre ogni aspettativa. “Avevamo già avuto dei menù a tema negli anni, ma nessuno aveva ricevuto questi risultati.” racconta il bar manager “Si parla di più di settecento cocktail toscani ordinati in un mese. Per me, da sempre legatissimo alla mia regione, è stato un orgoglio riuscire a farmene ambasciatore, e poi, ancora una volta, è stata una dimostrazione di quanto il made in Italy sia forte all’estero e riconosciuto come sinonimo di qualità in tutti i settori, compreso quello della liquoristica”.
Il vero segreto del successo del Cahoots non è la collocazione dell’ingresso del locale, ma la fantasia e la capacità di trasportare gli avventori in posti lontani, come un treno invisibile che corre sui binari sotterranei di Londra per portare i clienti in giro attraverso il tempo e lo spazio, ovviamente con un cocktail in mano per gustarsi il viaggio.
Cahoots – Londra – Soho, Kingly St, 13 - 0044 2073526200 - cahoots-london.com
a cura di Federico Silvio Bellanca