C'è qualcosa che non va nella formulazione dei prodotti dell’infanzia del gigante Nestlé: troppi zuccheri, saccarosio o miele, nel latte in polvere e i cereali. A fare la scoperta sono stati degli attivisti dell’organizzazione investigative svizzera Public Eye, che hanno inviato dei campioni dei prodotti venduti in Asia, Africa e America Latina in un laboratorio belga per l’analisi. Nei principali mercati europei questo non avviene: la multinazionale aggiunge il mix ultra-calorico solo nei prodotti destinati ai paesi più poveri.
Le analisi sui prodotti Nestlé dell'infanzia
«Nestlé deve porre fine a questi doppi standard pericolosi, in ogni parte del mondo» ha dichiarato Laurent Gaberell, esperta di nutrizioni e agricoltura della Public Eye al Guardian. Le aggiunte vanno apertamente contro le linee guida internazionali dettate dagli esperti di alimentazione per contrastare il problema dell’obesità infantile, piuttosto diffuso soprattutto nei paesi a basso e medio reddito. In Africa, per esempio, secondo la World Health Organization, il numero di bambini in sovrappeso è cresciuto del 23% dal 2000.
Public Eye ha dichiarato che i dati di Euromonitor International, società di ricerche di mercato, hanno rivelato vendite al dettaglio globali di oltre 1 miliardo di dollari per Cerelac, una serie di prodotti Nestlé destinati ai bambini tra i sei mesi e i due anni. Queste cifre si fanno ancora più elevate nei paesi più poveri, con il 40% delle vendite solo in Brasile e India. Un altro esempio sono i cereali gusto biscotto venduti in Senegal e Sud Africa, che contengono 6 grammi di zucchero aggiunto per ogni porzione.
Solo i più poveri ne pagano le conseguenze
Cambia il nome, ma la storia è sempre la stessa: Cerelac in Brasile è conosciuto come Mucilon, in questo caso due prodotti su otto si sono salvati, ma le ricerche hanno riportato comunque 4 grammi di zucchero per ogni porzione sugli altri sei campioni analizzati. In Nigeria, un prodotto testato ne conteneva addirittura 6.8 grammi di zucchero. Per quanto riguarda Nido, il marchio di latte in polvere, i risultati variano molto a seconda dei casi: nessun allarme dalle Filippine, mentre in Indonesia sono stati trovati 2 grammi di zucchero per 100 grammi di prodotto.
«Crediamo nella qualità nutrizionale dei nostri prodotti per l’infanzia e diamo priorità all’uso di ingredienti di alta qualità adattati alla crescita e allo sviluppo del bambino» ha dichiarato una portavoce di Nestlé, aggiungendo che l’azienda ha sempre rispettato le regolamentazioni locali e gli standard internazionali, «inclusi i requisiti in etichetta e le soglie sul contenuto di carboidrati che comprende anche gli zuccheri».