Come cambiano le abitudini di consumo
Nestlè acquisisce Freshly nell’ambito di una contrattazione del valore di quasi un miliardo di dollari. Una mossa quasi scontata, visto la piega che ha preso il mercato dei consumi alimentari negli ultimi mesi. Ma anche significativa di un’evoluzione delle abitudini quotidiane che potrebbe rivelarsi più duratura di un semplice fenomeno passeggero imposto dai tempi che corrono. La portata straordinaria della pandemia che stiamo affrontando ha radicalmente modificato il nostro stile di vita, sin negli aspetti più legati al menage casalingo. Molte delle libertà che al momento ci sono negate saranno rivendicate con sollievo quando l’emergenza sarà finalmente cessata. Ma la scoperta dei servizi di consegna a domicilio da parte di una platea molto più vasta ed eterogenea rispetto al passato sarà con molta probabilità da annoverare tra le conquiste destinate a lasciare il segno (per la gioia delle piattaforme di e-commerce, oltre che dei canonici servizi di food delivery). Di questo, come abbiamo già detto, ha beneficiato anche il segmento di mercato incentrato sulla preparazione e consegna di pasti pronti, quei meal kit che in America muovono da tempo grandi investimenti e danno lavoro a realtà molto strutturate, e oggi si stanno rivelando exit strategy di tante cucine professionali in tutto il mondo (la diffusione delle dark kitchen, che ha conosciuto un’impennata negli ultimi mesi, ne è diretta conseguenza).
Freshly, la start up dei meal kit
Freshly è una start up del meal delivery già presente in 48 Paesi degli Stati Uniti, consegnando oltre un milione di pasti a settimana. Fondata nel 2015, l’azienda propone pasti bilanciati e realizzati con materie prime di qualità, preparati da chef e consegnati freschi a casa, pronti per essere consumati dopo un rapido passaggio nel forno a microonde. Sin dalle origini, la filosofia del gruppo è stata quella di ridurre l’utilizzo di prodotti processati, diminuire i quantitativi di zucchero e implementare la presenza di nutrienti nelle preparazioni, scommettendo sulla collaborazione tra cuochi e nutrizionisti. Nata a New York, la società – che per prima ha scommesso sulla formula del meal-planning, proponendo ai clienti abituali di sollevarli dall’onere di pianificare la spesa e la dieta settimanale (la sottoscrizione del servizio è settimanale) - è riuscita a conquistare fette crescenti di mercato e punta a chiudere il 2020 con un fatturato di 430 milioni di dollari.
Nestlé compra Freshly
Non a caso, già nel 2017 Nestlé aveva mostrato interesse acquisendo il 16% delle quote di Freshly, per iniziare a sondare il mercato. E ora, nell’anno più proficuo per la start up americana, la multinazionale svizzera completa l’acquisto mettendo sul piatto 950 milioni di dollari. Dopo gli investimenti mirati a presidiare un settore altrettanto in crescita com’è quello degli alimenti plant-based (il brand di riferimento è Sweet Earth), Nestlé conferma così la volontà di essere presente nei comparti più competitivi del mercato alimentare. E l’annuncio ufficiale dell’acquisizione, da parte del quartier generale di Vevey, insiste proprio su questo punto - “Questa mossa sottolinea la profonda comprensione di Nestlé di cosa e come le persone mangiano a casa” - ripreso dalle parole del Ceo di Nestlé Usa, Steve Presley: “I consumatori stanno abbracciando l’e-commerce e mangiano a casa come mai prima d’ora. È un’evoluzione causata dalla pandemia ma che è destinata a durare. Freshly è una startup foodtech in rapida crescita, e aggiungerla al nostro portfolio accelera la nostra capacità di capitalizzare sulle nuove realtà nel mercato alimentare statunitense e posiziona ulteriormente Nestlé come futuro leader”. Dall’altra parte, entrare a far parte del mondo Nestlé assicura a Freshly di crescere ancor più rapidamente, con il supporto delle risorse e delle competenze messe in campo nell’ambito della ricerca e dello sviluppo dal colosso svizzero. “L’obiettivo” spiegano in casa Freshly “è quello di arrivare a essere presenti in ogni casa americana”.