Qui si muovono pescatori, contadini, cuochi, osti, tutti protagonisti di un grande spettacolo che si svolge intorno a monumenti d’arte e di storia unici e al ritmo del pulsare vitale di un luogo magico chiamato Venezia. Nel mensile di dicembre del Gambero Rosso siamo andati alla scoperta di Venezia e i suoi mercati, a cominciare da quello di Rialto.
L'appello di Venezia
“Venezia è viva”. Una bandiera bianca con una scritta nera a caratteri maiuscoli sventola sopra le teste di chi va a fare la spesa al mercato del pesce di Rialto. Se ci si ferma per un attimo e si pone attenzione – tra i versi dei gabbiani, le voci dei pescivendoli e dei clienti, e il rumore delle ruote dei carrellini sul selciato –, nella parte inferiore del rettangolo bianco si può leggere anche una scritta più piccola, fatta a mano, che aggiunge: “E chiede aiuto”. È l’appello di questo luogo iconico del centro storico di Venezia, il mercato di Rialto – spazio da sempre vocato al commercio e dove ancora oggi troviamo, tutti i giorni, pesce, frutta e verdura –, a chi lo frequenta quotidianamente, a chi lo attraversa per un giorno e anche a chi lo guarda da lontano, in una cartolina. Liana Levi è stata tra le prime ad accoglierlo: editrice francese che ben conosce Venezia, dopo aver osservato la bandiera al mercato ha deciso di stampare il libro dal titolo omonimo “Venezia è viva. E chiede aiuto” (Editions Liana Levi, 2021, a cura di Donatella Calabi), il cui ricavato viene devoluto all’associazione “Progetto Rialto”.
La bandiera di Rialto
“Il mercato di Rialto è in crisi, in modo simile ad altri mercati italiani ed europei”, osserva la presidente dell’associazione, Donatella Calabi, già professoressa di “Storia della città” all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV). “Le ragioni non sono da attribuire solo al fatto che Venezia perde popolazione residente, ma ai cambiamenti di abitudini commerciali e alla competizione dei supermercati ormai diffusi in tutti i sestieri (i quartieri, ndr)”. “Progetto Rialto” è un’associazione nata nel 2019 che oggi conta 130 soci. “Abbiamo raccolto 5mila firme per la salvaguardia del mercato di Rialto che resta comunque un mercato ancora vivace, con un bel numero di piccoli operatori attivi, ma che conta troppi banchi vuoti”. Per il suo rilancio, Progetto Rialto guarda ad altre esperienze di mercati europei “virtuosi” – come Londra, Parigi, Anversa, ma anche Bologna – con l’obiettivo di tornare al “ruolo multifunzionale del mercato a Venezia»”, puntando sulla qualità dei prodotti e su una proposta diversificata.
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parole di Chiara Spadaro – scatti di Paolo Della Corte