Prima luoghi di commercio di quartiere, poi siti per una spesa più accorta, infine piccoli poli gastronomici dove non solo è possibile lo shopping quotidiano, ma anche mangiare un boccone veloce: dai panini ai piatti di mare, passando per pasta fresca, dolci, street food straniero e pizza. Anche a Roma i mercati si trasformano, traendo ispirazione dai più virtuosi esempi stranieri, a cominciare dalla Spagna.
I mercati a Roma
Il sistema dei mercati della Capitale negli ultimi anni si è evoluto (almeno in parte) trasformando alcuni dei punti di riferimento della città in veri gastro-market capaci di offrire non solo prodotti di qualità ma anche pasti pronti, street food e cibi buoni da sgranocchiare passeggiando per i banchi. Ne è stato un prodromo il nuovo mercato di Testaccio nel progetto firmato da Marco Rietti. Ma non è il solo: in diversi quartieri, non solo centrali, la Capitale offre esperienze gastronomiche che meritano l'assaggio e la prova, dai prodotti artigianali e contadini fino ai diversi tipi di vino ma anche di cucina pronta e non solo romana.
Nel Gambero Rosso in edicola, trovate le mappe e le recensioni dei diversi mercati gastronomici (tra quelli rionali storici e quelli dei contadini sul modello farmer's market anche alle porte della città) di Roma e dei migliori banchi, con le storie di chi li anima e gli assaggi delle loro specialità.
E l'assessore al commercio della Regione Lazio, Marta Leonori, assicura: sono in arrivo finanziamenti per realizzare i progetti quartiere per quartiere.
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parole di Michela Becchi – scatti di Alessandro Barattelli