La riscoperta di banchi e quartieri: nuove piazze di convivialità e foodshop
Mercati storici e mercatini di quartiere, settimanali: storie diverse che hanno in comune una cosa, però, l’amore per la convivialità e lo stare insieme, con allegria. Entrare in uno dei mercati bolognesi significa approfondire la conoscenza della città e della sua storia, oltre che della sua proverbiale gastronomia. Oltre che di culture che vanno anche ben oltre l’Emilia… Sono grandi piazze, spesso coperte, slalom di vite frenetiche, incroci di sguardi tra bancarelle colorate, profumi e angoli golosi dove fare acquisti di qualità a buon prezzo e magari fermarsi per un pranzo veloce. Frutta, verdura, fiori (quasi sempre all’ingresso), carne, pesce, granaglie. Colori, odori, sapori. I mercati sono piccole città nella città.
Lo sono diventati con lo scorrere del tempo, con il passaggio quotidiano di mille vite, l’evolversi dei costumi e il cambio delle abitudini. Oggi al mercato ci si dà appuntamento, ci si incontra non solo per la spesa, ma come vera esperienza sociale. Si va per restare. Si chiacchiera, si ride, si stappa una bottiglia e perché no, si mangia pure qualcosa di gustoso. Una fruizione del luogo mutata rispetto al passato che rende il tempo trascorso, anche dal turista goloso che sempre più spesso ricerca i mercati cittadini come luoghi da visitare, una vera esperienza gastronomica coinvolgente e affascinante. Storie, banchi e indirizzi da Bologna, ma anche da Modena e Ravenna.
parole di Tommaso Costa, scatti di Paolo della Corte