L'ultima moda arriva dagli Stati Uniti. Il sensore per misurare la glicemia è l’ultimo accessorio di tendenza, tra gli sportivi amatoriali che vogliono tenere sotto controllo i livelli di zucchero del sangue (raramente un vero professionista perde tempo e soldi in esami non necessari), ma anche tra tutti coloro che vogliono cercare di non «esagerare» con gli zuccheri. Accade negli Stati Uniti, dove presto non sarà neanche più necessaria la ricetta per acquistare il sensore. Così, le aziende Abbott Laboratories e Dexcom si preparano ad allargare il mercato anche ai non diabetici.
Sensori per diabetici, un mercato in espansione
Entrambe le aziende hanno ottenuto l’autorizzazione della Food and Drug Administration per commercializzare i dispositivi, la Dexcom sta persino pensando di offrire degli abbonamenti a meno di 100 dollari al mese e venderli online. La designazione da banco aprirà il mercato a quasi 100 milioni di persone, ha affermato Margaret Kaczor Andrew, analista della banca d’investimento William Blair, che ha dichiarato al Washington Post: «Ora entrambe le società stanno prendendo di mira uno dei mercati di tecnologia medica più grandi che abbiamo mai visto».
La Abbott in particolare sta commercializzando uno dei due nuovi sensori, il Lingo, come uno strumento di benessere. Per arrivare così anche a persone che non soffrono di diabete, dando vita a un oggetto potenzialmente multimilionario. Ma ci sono degli effettivi vantaggi per una persona non diabetica a misurare il glucosio? Alcuni fisici ritengono che possa aiutare a prevenire malattie metaboliche e incoraggiare i pazienti a mangiare sano e fare esercizio, ma non ci sono studi che dimostrino che si tratti di uno strumento effettivamente necessario.
No, non serve un sensore per i non diabetici
Le persone che non soffrono di diabete mantengono un livello di zucchero nel sangue più o meno stabile tutto il giorno: «Solo perché puoi misurare qualcosa, non significa che dovresti farlo» ha detto Robert Shmerling, dottore che ha studiato la faccenda per la Harvard Health Publishing. «Se ci si focalizza su possibili normali fluttuazioni del glucosio, si finisce per distogliere l’attenzione da cose ben più importanti che dovrebbero essere tenute sotto controllo».
Senza contare la grande spesa. L’agenzia federale Centers for Medicare and Medicaid Services ha ampliato in modo significativo la copertura assicurativa dei sensori nel 2023, ma è limitata ai pazienti che per vivere hanno bisogno dell’insulina e tutti coloro che hanno una familiarità con l’ipoglicemia. Chi non usa l’insulina, quindi, negli Stati Uniti non può ottenere il rimborso, per cui si tratta in ogni caso di un privilegio destinato a pochi.