È stata presentata il 3 maggio, al Congusto Gourmet Institute di Milano SLAFOOD, l’associazione che unisce il talento degli chef italiani per sostenere i progetti di presa in carico nutrizionale dei Centri Clinici NeMO (Neuromuscular Omnicenter), network nazionale specializzato nella cura e nella ricerca sulla Sla (Sclerosi laterale Amiotrofica) e le malattie neuromuscolari. Un progetto nato per volontà del presidente Davide Rafanelli e l'amico Roberto Carcangiu, Presidente APCI Chef l’Associazione Professionale Cuochi Italiani e Vicepresidente di Slafood. Oltre trenta chef hanno risposto all’invito tra i quali i maestri Carlo Cracco e Roberto Valbuzzi.
Come nasce Slafood
L’idea di creare l’associazione nasce, infatti, da Davide Rafanelli, imprenditore che ha trascorso gli ultimi dieci anni in ambito food e progetti di inclusione sociale. Dopo la diagnosi di SLA, ha scelto di mettere al servizio le proprie competenze per sostenere i progetti di cura mirati a conservare e custodire il valore dello stare a tavola e della qualità di vita, al di là della malattia. La disfagia impone enormi difficoltà nella deglutizione e nella gestione in bocca del cibo e di liquidi e colpisce molto spesso anche chi è costretto a convivere con una malattia neuromuscolare. Chi ne soffre ha spesso a che fare con piatti che non pongono attenzione al diritto di ciascuno di continuare a godere del piacere del gusto e del condividere il valore dello stare a tavola.
“Abbiamo voluto simbolicamente questa data perché il solstizio d’estate porta con sé un profondo sentimento di rinascita e, soprattutto, di speranza in un punto di svolta per la ricerca delle cause, dei trattamenti e delle cure efficaci per sconfiggere questa patologia” spiega Davide Rafanelli.
La mission dell'associazione e le attività in programma
Tra gli obiettivi primari di Slafood ci sarà quella della promozione di eventi, cene e progetti specifici coinvolgendo chef, cuochi, maestri pizzaioli e aziende del settore food per raccogliere fondi a sostegno della presa in carico nutrizionale. Particolare attenzione sarà data alla valorizzazione dei piatti preparati con consistenze modificate, grazie alla supervisione scientifica del team dei Centri NeMO, per permettere a chi ha problemi di disfagia di poterli gustare in sicurezza e sensibilizzare tutti sull’importanza di questo tema. Clinici e ricercatori saranno al fianco in ogni iniziativa, aggiornando anche su quanto la ricerca sta compiendo e quanto c’è ancora da compiere.
I Centri Clinici NeMO e la ricerca sulla Sla
Si tratta di un network nazionale specializzato nella cura e nella ricerca sulla SLA e le malattie neuromuscolari. Fondati su un approccio di cura multidisciplinare, i NeMO hanno proprio come mission il miglioramento della qualità di vita. Ecco perché da sempre pongono attenzione anche alla sfera della nutrizione, che non solo risponde ai bisogni primari e di sicurezza per la salute della persona, ma pone attenzione anche al valore relazionale e di inclusione sociale dello stare a tavola. A questo si aggiunge un sodalizio consolidato con lo chef pluristellato Mauro Uliassi a testimonianza della grande attenzione verso l'aspetto del cibo e del mangiare.