Il debutto della Fondazione Roca
Spazio e tempo per la sperimentazione gastronomica i fratelli Roca l'hanno sempre ritagliati nell'ambito di una gestione imprenditoriale tanto focalizzata sulla ristorazione e sulla soddisfazione del cliente quanto sulle attività di ricerca. E d'altronde, per essere sempre in vetta alle classifiche che contano (quest'anno ci ha pensato Massimo Bottura a strappargli il primo gradino del podio della World's 50 Best Restaurants) la curiosità per l'ignoto e la voglia di abbattere ogni giorno una nuova frontiera sono qualità determinanti. Jordi, Josep e Josean lo sanno bene. Così, nei locali de La Masia, il laboratorio creativo realizzato qualche tempo fa proprio di fronte al celebre ristorante alle porte di Girona, in Catalogna, i tre fratelli hanno appena battezzato l'ennesimo progetto che li vedrà impegnati sul fronte della sperimentazione, dall'insegnamento e della condivisione. La Roca Brothers Foundation ricorda da vicino la fondazione messa in piedi negli ultimi anni dall'altro campione dell'alta cucina catalana, Ferran Adrià, che insieme a suo fratello Albert e con la collaborazione di molte altre personalità è riuscito a costruire un impero a marchio Elbulli, anche ora (sono passati quasi 5 anni) che il ristorante di Cala Montjoi ha chiuso i battenti, ma continua a vivere nelle attività della poliedrica fondazione. Insomma, anche in casa Roca si è deciso di condividere con il mondo un patrimonio di ricerche e conoscenza che affonda le radici in 30 anni di attività nel settore. Per dirla con le parole di Jordi Roca “la fondazione si baserà sulla necessità di rendere tangibile tutto l'intangibile della cucina”, per esempio quell'insieme di valori che hanno rappresentato il segreto del successo di El Celler: creatività, talento, cultura, solidarietà, diversità, economia. E tutte le qualità che contribuiscono a sviluppare una concezione della cucina incentrata sull'uomo, sulle sue necessità, sulla sua esperienza.
Dal corso online ai progetti umanitari
Fattivamente, le attività della neonata fondazione prendono le mosse dalla condivisione in rete di un corso online (un MOOC, massive online open course) che già conta 18mila utenti. In tutto il mondo. L'internazionalizzazione del format, infatti, è un discrimine importante per i fratelli Roca, che hanno manifestato a più riprese la voglia di scoprirsi, aprendo a tutti la possibilità di comprendere e condividere il bagaglio di conoscenze acquisite in cucina. Tra le iniziative in corso, già dall'estate 2014, i Roca hanno intrapreso il percorso di El Celler on the road, portando la propria esperienza all'estero, con un tour che dopo le tappe americane, li porterà a Londra, all'Hotel Cafè Royal, dove avvieranno un singolare pop up dal 2 al 5 agosto. Ma sono altrettanto impegnati sul versante umanitario, con un progetto in partenza in Nigeria, per migliorare la conservazione degli alimenti, e un'iniziativa in Messico che aiuterà le donne del luogo a sfruttare la cucina tradizionale autentica come asset turistico e imprenditoriale.
L'ultimo acquisto a Girona
Intanto però, per non smentirsi, il gruppo Roca continua a curare lo sviluppo imprenditoriale del brand. E solo un paio di giorni fa hanno concluso l'acquisto dell'antica Clinica Esperanca di placa Catalunya, a Girona, chiusa dal 2005. L'ipotesi più probabile è che l'edificio (già sede di un albergo, fino al 2009) sarà trasformato in struttura alberghiera di qualità, per ospitare 4 o 5 camere; ma le prime indiscrezioni non escludono l'eventuale trasformazione dell'edificio in una fabbrica di cioccolata artigianale, legata principalmente alla didattica, più che alla vendita. L'investimento si aggiunge alle molteplici insegne del gruppo: oltre a El Celler, l'Espai Mas Marroch e la gelateria Rocambolesc (che presto aprirà anche a Barcellona).