Massimo Bottura a Mad Syd
È arrivato fino a Sydney, Massimo Bottura, per presentare il suo Food for Soul. Certo, l'idea non sarà nuova per chi segue con costanza lo chef modenese, ormai impegnato a tempo pieno nella promozione di una cucina solidale che faccia a bene a tanti, rendendo “visibile l'invisibile” come piace dire a lui. La città australiana dell'Opera House nelle ultime ore è stata teatro dell'appuntamento nato in Danimarca per iniziativa di René Redzepi diversi anni fa (2011), quest'anno sbarcato agli antipodi al seguito del suo ideatore (che ha appena concluso l'esperienza del pop up che ha fatto impazzire i gourmet di tutto il mondo), per una speciale edizione di MAD SYD. Una giornata, la domenica appena trascorsa, ricca di appuntamenti e incontri sul tema del cibo del futuro, o sul “pasto di domani”, come recitava il leit motiv della trasferta australiana. Con un parterre di ospiti d'eccezione come David Chang, Massimo Bottura, il food activist africano Chido Govera, Kylie Kwong, Rebecca Huntley, René Redzepi. E per la prima volta il simposio ha aperto le porte al pubblico, perché il messaggio veicolato potesse acquistare ancora più forza. È in questo contesto che i contorni del progetto sposato da Massimo Bottura negli ultimi mesi, rinfrancato dall'esperienza del Refettorio Ambrosiano durante Expo, hanno trovato ulteriore definizione.
Food for Soul. Cultura, nutrimento, comunità
Mentre l'impegno della mensa meneghina prosegue con cadenza giornaliera, a Bologna la neonata associazione ha già portato alla collaborazione con la storica mensa dell'Antoniano – dove a breve, nel mese di giugno, partirà il servizio degli Chef to Chef - a Torino sono in corso i lavori per la realizzazione di un'altra struttura di ricovero e accoglienza, a Modena si cerca un locale dove replicare l'esperienza. Ma lo scopo della nuova onlus, Food for Soul, sarà proprio quello di raccogliere fondi per ristrutturare spazi urbani che possano trasformarsi in refettori altrettanto efficienti, coordinati dallo chef. Grazie al testimonial d'eccezione, la fondazione sta già raccogliendo le prime donazioni, che saranno destinate anche a organizzare le attività del refettorio che sorgerà a Rio de Janeiro in concomitanza con i giochi olimpici della prossima estate. Ma sono molti i progetti destinati a migliorare il mondo attraverso una corretta educazione alimentare: negli spazi di Food for Soul saranno promossi corsi contro lo spreco alimentare, lezioni di cucina, tirocini formativi per aiutare i ragazzi in difficoltà. E in cantiere c'è anche la pubblicazione di un ricettario che sarà disponibile il prossimo anno e raccoglierà l'esperienza del Refettorio Ambrosiano all'insegna del recupero in cucina, “un atto di volontà e forza” secondo lo chef dell'Osteria Francescana. E poi, se possibile, la testa volerà a New York, che nel 2017 potrebbe accogliere un altro importante presidio sul territorio, un refettorio che porti speranza. Perché “la cucina è una chiamata all'azione”. Applausi a scena aperta dalla platea della Sydney Opera House. E ora c'è anche un sito per donare, c'è bisogno del contributo di tutti.
a cura di Livia Montagnoli