La merenda a scuola. Perché rinunciare?
Dopo settimane spese a ipotizzare le soluzioni migliori per riaprire le scuole in sicurezza, gli studenti di (quasi) tutta Italia sono tornati nelle aule. Ora sarà il tempo a indicare come correggere il tiro, ma è indubbio l’impegno per cercare di rendere i “rituali” della convivenza scolastica quanto più possibile aderenti alla normalità. Dell’incognita che accompagna la ripartenza delle mense scolastiche abbiamo già detto: i principali gruppi che gestiscono i servizi di ristorazione collettiva hanno studiato per mesi gli adeguamenti necessari per offrire un pasto che sia preparato e fruito in sicurezza. Scontrandosi principalmente con la difficoltà di far tornare i conti, senza gravare sulla spesa delle famiglie. Ma come gestire il momento della merenda in classe? A Milano, in questi giorni, è in fase di perfezionamento l’app My Serim, ideata dall’omonima azienda di Carugate, che dal 1979 si occupa di installare distributori e snack di bevande e gestisce bar e caffetterie scolastiche tra Milano e il suo hinterland. In molti istituti, i bar interni presi d’assalto dagli studenti al cambio dell’ora o al mattino prima di iniziare le lezioni non hanno riaperto. Per ovvi motivi di sicurezza.
Pausa sicura grazie all’app My Serim per la merenda a scuola
In questo contesto si muoverà l’applicazione sviluppata per dar seguito al progetto “pausa sicura”, di comune accordo con gli istituti normalmente serviti da Serim (una trentina in tutto). Agli studenti e alle loro famiglie basterà scaricare l’app per prenotare in anticipo la propria merenda, pagare direttamente in app (con carta o borsellino elettronico ricaricabile) e attendere la consegna dell’ordine in classe, senza muoversi dal proprio banco, all’ora prestabilita. In questo modo i bar scolastici continueranno a lavorare, preservando posti di lavoro e svolgendo l’attività in sicurezza, senza rischiare resse al bancone. Per ottimizzare il funzionamento del programma, i ragazzi dovranno registrarsi con nome, cognome, scuola e classe: tramite un codice, avranno accesso al menu.
Ordine e consegna al banco
L’ordine dovrà partire entro le 16 del giorno precedente alla consegna e il cibo sarà preparato e confezionato nelle cucine centrali dell’azienda, prima di raggiungere la scuola a bordo di furgoncini refrigerati. Ma anche nei bar, dicevamo, si continuerà a lavorare: al personale spetterà il compito di riscaldare panini e simili, e di consegnarli in classe durante le pause. Al momento l’adesione al servizio è arrivata da parte di alcuni celebri istituti superiori di Milano e dintorni, dal liceo scientifico Frisi di Monza al Gramsci o allo Steiner di Milano. Prima prova sul campo prevista per lunedì 21 settembre. L’idea brevettata da Serim, in realtà, sarà funzionale a gestire anche altri servizi di ristorazione collettiva, dai bistrot aziendali ai poli sanitari, alle caffetterie universitarie, per prenotare colazione, lunch box o spuntini. Nel frattempo, questo inizio di anno scolastico unico nel suo genere ha già avuto il merito di riportare in auge una consuetudine non più così praticata: la merenda da casa. Lo conferma un’indagine Coldiretti/Ixè, che registra per più di uno scolaro su tre l’intenzione di tornare alla merenda preparata in casa dai genitori, dalla frutta ai panini, alle torte casalinghe (35%, in percentuale maggiore ai prodotti confezionati (25%) o agli snack acquistati al bar (7%).