La kermesse. Gli ospiti e il gemellaggio con il cibo
Si apre il prossimo 14 novembre la 39esima edizione del Roma Jazz Festival. E il titolo è eloquente: Jazz feeds the Planet. La rassegna musicale capitolina arriva a qualche giorno dalla chiusura di Expo, ma vuole farsi erede dello spirito che ha animato i sei mesi milanesi, promuovendo i valori universali della musica – nutrimento per l'anima e la mente – a confronto con i valori della produzione alimentare. Come? A partire dal terreno comune della contaminazione culturale, che supera i confini all'insegna di un linguaggio condiviso e in continua evoluzione, che pure non perde le proprie specificità. Vale per il jazz che incrocia sul suo cammino samba, blues, gospel, cajun e le altre musiche nere, colte e popolari al tempo stesso; ma anche per il cibo nella sua dimensione di rito sociale, etnico, culturale.
La manifestazione più evidente è il clima di festa, convivialità, creatività, sostenibilità, solidarietà che animerà la kermesse: dal 14 al 29 novembre all'Auditorium Parco della Musica e al Teatro di Villa Torlonia sono attesi tanti artisti internazionali provenienti dai cinque continenti, dal Dhafer Youssef Quartet all'Alfredo Rodriguez Trio, dal Gregory Porter Quintet alla formazione italo argentina Peppe Servillo, Javier Girotto, Natalio Mangalavite.
Più curiosa la collaborazione tra Mauro Ottolini, eclettico esponente del jazz contemporaneo all'italiana, e Giorgione. La serata conclusiva della rassegna, infatti, sarà la Sala Sinopoli a ospitare l'insolito duo con Sousaphonix e Cooking Show. L'oste “laido e corrotto” di Gambero Rosso Channel presenterà la sua cucina popolare, genuina e golosa proprio come la musica di Sousaphonix, che mette insieme una divertente orchestra di elementi, dal trombone alle conchiglie, dai giocattoli al banjo, dalla balalaika all'organetto, agli strumenti artigianali sardi. Ma non finisce qui.
Chef in Jazz. L'omaggio alla musica di piatti e cocktail d'autore
Al ricco calendario di concerti, l'edizione 2015 del Roma Jazz Festival assocerà due iniziative a tema gastronomico: Chef in Jazz e Eat, Drink e Jazz, coinvolgendo chef e bartender della Capitale che proporranno in menu piatti o cocktail ispirati alla musica. Nello specifico, ognuno dei sette chef che hanno aderito all'iniziativa sarà chiamato a ideare un piatto dedicato agli artisti presenti in cartellone. Loro sono Francesco Apreda, Roy Caceres, Danilo Ciavattini, Riccardo Di Giacinto, Marco Martini, Alba Esteve Ruiz e Daniele Usai. E questo garantirà anche uno sconto del 10% sui biglietti dei concerti e viceversa per chi vorrà partecipare a entrambe le esperienze.
Qualche esempio? Si ispira al groove di Ameen Saleem il Cervo, fichi e noci di Alba Esteve Ruiz, mentre gioca con gli ingredienti Sounds of food, il piatto colorato di Marco Martini dedicato ai ritmi cubani di Alfredo Rodriguez; da Metamorfosi, non troppo distante dall'Auditorium, Roy Caceres servirà in tavola Maccheroni e crostacei, alghe e burrata, un piatto da assaporare con lentezza come la musica di Fabrizio Bosso.
In aggiunta La Moderna Testaccio si trasformerà in House of Swing, ogni domenica sera con ospiti internazionali, mentre proporrà per tutta la manifestazione due cocktail dedicati all'evento: il Martino e il Jazzista.
Roma Jazz Festival | Roma | Auditorium Parco della Musica e Teatro di Villa Torlonia | dal 14 al 29 novembre | www.romajazzfestival.it