Se ci perdonate l’approssimazione nel riferire la telefonata, proveremo a rendervi il personaggio in diretta. Perché Stefano Caccavari, un ragazzo calabrese che ha appena oltrepassato la soglia dei 30, è probabilmente lui stesso il segreto del progetto Mulinum. “Ma è fantastico!” - riferendosi alla nostra chiamata – poi nemmeno il tempo di fargli una domanda ed è già lì a farci la cronistoria del progetto: “Il 14 febbraio 2016 annuncio il crowdfunding su Facebook, dopo tre mesi lo chiudo con 500mila euro raccolti e il 23 maggio insieme a 100 soci istituisco la prima startup agricola d'Italia: Mulinum. Il 18 settembre mettiamo la prima pietra e iniziamo i lavori per costruire il casolare in bioedilizia. Il 31 gennaio inauguriamo”. Parla in presente, ma pensa in futuro Stefano. Che dopo soli tre anni ha già duplicato, quasi triplicato, il suo sogno.
Il progetto Mulinum
Già ve ne avevamo parlato all'epoca del primo crowdfunding. Mulinum è una startup calabrese che nel 2016, grazie ad annuncio su Facebook, ha raccolto 500mila euro, - “record mondiale per le startup agroalimentari” - per dar vita a un mulino dei contadini. “È così che, a partire da zero e senza soldi pubblici, è nata la più grande filiera presente in Calabria specializzata in grani locali”. Ma la storia inizia qualche annetto prima, quando Stefano decide di dar vita a Orto di famiglia nel piccolo borgo di San Floro, in provincia di Catanzaro, una multiproprietà agricola con spazi affittati ad oltre centocinquanta ortisti. Sulla scia di tale successo, decide di approfondire anche le origini dei grani autoctoni del suo territorio, portando a macinare il grano di famiglia presso un mulino a pietra, per poi condividere con tutti il pane inizialmente prodotto per uso domestico. La richiesta cresce ma il mugnaio gli annuncia di voler vendere il mulino. È così che nasce Mulinum. Con un post su Facebook, e un crowdfunding innovativo.
Mulinum, oggi, produce grano, farina, pizza e pane
Il casolare di San Floro oggi ospita tre sale, quella con il forno, la pizzeria e la sala dove si macina. “Qui abbiamo due mulini del 900, sono francesi fatti con il quarzo che non conduce calore. Li abbiamo recuperati nei nostri territori e, nonostante i 120 anni d'età, funzionano alla perfezione”. Attualmente nei 250 ettari di terreno si coltivano Senatore Cappelli, Verna, Maiorca, Farro, Segale; le cui farine vengono vendute e usate sia per fare le pizze che - principalmente - per il pane.
“A fare la pizza ci pensano Giuseppe Giampà e Giovanni Torrese”. Il pane è invece merito di nonna Concetta, contadina fornaia che ha trasmesso la ricetta. “È il tradizionale pane a base di semola di grano duro Senatore Cappelli, lievito madre (da acqua e uva sultanina) e cottura nel forno a legna di ulivo, che è il legno di potatura più a buon mercato della regione. Qui a San Floro lo chiamiamo Brunetto, bello croccante all'esterno e morbido all'interno”. I cento chili di pane Brunetto sfornati quotidianamente, grazie al prezioso aiuto di Giovanni, vengono spediti in tutta Italia, con consegna in uno, massimo due giorni.
Il secondo Mulinum in provincia di Siena
La storia sarebbe bella già così, ma come potete immaginare Stefano non è capace di star fermo. E la fortuna (o probabilmente il suo entusiasmo) lo asseconda. “A febbraio 2017 un signore ascolta del caso Mulinum alla radio e si entusiasma del progetto”. Il signore in questione è Massimiliano Leonardi, che dopo poco lo va a trovare e gli presenta l'imprenditore agricolo nel comune di Buonconvento, in provincia di Siena, Guido Venturini. E via con un altro crowdfunding e un altro post su Facebook. “Questa volta abbiamo raccolto – tenetevi forte - 916mila euro! Sono arrivati investitori dalla Svizzera, dalla Francia, da Andorra: il progetto è diventato europeo, ma immaginatevi una signora che manda un bonifico e partecipa al sogno calabrese Mulinum!”. Il secondo progetto, un casolare ancora più grande del primo, è stato affidato all'architetto Fabio Rotella, e tempi burocratici permettendo verrà inaugurato entro il 2019.
Il terzo Mulinum in Puglia, progetti futuri e sogni
In cantiere ce n'è un terzo in Puglia, “a Mesagne, in provincia di Brindisi. Il crowdfunding è ancora attivo, lo chiuderemo quest'estate. Nel frattempo mi stanno anche contattando per acquistare mulini”. Insomma un progetto nato per recuperare i campi di grano, oggi recupera anche mulini a pietra. E ad appoggiarlo nomi come la chef Caterina Ceraudo, “che diventerà chef ambassador delle nostre farine e creerà i topping per le nostre pizze agricole”, e il medico epidemiologo Franco Berrino “con cui si è fondato un sodalizio per divulgare il progetto ma anche l'importanza della dieta a base di cibi biologici”.
Ma di sogni te ne sono rimasti Stefano?! “Vorrei aprire un Mulinum in ogni regione, che dico, in ogni provincia! Poi mi piacerebbe aprire anche delle pizzerie agricole nelle varie città”. Un esodo virtuoso dalle campagne alle città.
Mulinum - San Floro (CZ) - Località Torre del Duca - 0961291882
a cura di Annalisa Zordan